La Nikon D810A è la prima, e ad oggi unica, D-SLR con sensore Full Frame ad alta risoluzione specializzata per la fotografia astronomica che garantisce risultati da primato nella fotografia di nebulose, galassie, pianeti e satelliti. Le particolari soluzioni adottate, tra l'altro, permettono alla D810A di essere utilizzata senza particolari limitazioni anche nella fotografia tradizionale, sfruttando la possibilità di utilizzare funzioni uniche che permettono di coprire ogni genere di fotografia, comprese la ripresa di Time Lapse, Video in Full HD e Star Trail.

 

Introduzione Ripresa di immagini astronomiche con Nikon D810A
Postproduzione di immagini astronomiche Fotografie “terrestri” e tipiche situazioni fotografiche
Nikon D810 e D810A: funzioni condivise e differenze esclusive Conclusioni, link correlati, fotogallery

Postproduzione di immagini astronomiche

Le deboli nebulose e galassie necessitano di una postproduzione ottimizzata per evidenziare anche il più piccolo dettaglio e sfumatura. Riuscire a "staccare" al meglio il soggetto dal fondo cielo è l'obiettivo di ogni astrofotografo. Nelle fotografie astronomiche si “spreme” ogni singolo pixel del sensore con livelli di stretching molto elevati per cercare di evidenziare ogni dettaglio. Questa procedura richiede fondamentalmente due prerogative: un'immagine di partenza priva di rumore (o comunque con soglie molto basse) e possibilmente senza difetti. Per il primo aspetto si può contare sulle eccellenti prestazioni del sensore da 36 Mpixel della Nikon D810A che oltre all'elevata risoluzione, offre un contenimento del rumore eccellente anche a sensibilità elevate. Una corretta procedura di ripresa, con sequenze di più scatti del soggetto in modo da sommarne i risultati e abbattere ulteriormente il rumore complessivo delle immagini, rimane una procedura standard e consente di sfruttare appieno le potenzialità della Nikon D810A. A questo va aggiunta però, la possibilità di eliminare qualsiasi altro difetto che potrebbe essere evidenziato nella fase di stretching, in particolare vignettatura e rumore termico. Anche per questi aspetti Nikon propone una soluzione pratica: la vignettatura infatti può essere corretta attivando l'apposita funzione dal menù della fotocamera o durante la conversione delle immagini tramite il software Nikon Capture NX-D, mentre il rumore termico può essere eliminato attivando la funzione di riduzione del rumore per pose lunghe (dark frame). Quest'ultima procedura richiede però che dopo ogni scatto la fotocamera rimanga inattiva per il medesimo tempo dell'esposizione per poter creare un'immagine del solo rumore generato dal sensore.

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Il software Nikon Capture NX-D offre estese potenzialità di sviluppo RAW/NEF per ottimizzare l’esposizione, il bilanciamento del bianco e i parametri di Picture Control. Tra le correzioni Fotocamera/Obiettivo permette di agire su aberrazioni cromatiche laterali e longitudinali, sul controllo vignettatura e sulla distorsione geometrica. Tra i parametri di riduzione disturbo “noise”, Nikon Capture NX-D offre uno specifico controllo chiamato “Riduzione disturbo per astrofotografia” oltre ad controllo ottimizzato sui bordi.

È evidente che per pose di diversi minuti, come quelle che servono per la fotografia del cielo stellato, porti a dimezzare di fatto il tempo a disposizione per scattare le foto durante la notte, poiché ad ogni posa di "x" minuti, la fotocamera rimane impegnata per un tempo doppio, necessario per la creazione del dark frame. Tale procedura risulta piuttosto limitante nelle corti notte estive, in cui il periodo di buio è di poche ore, e l'integrazione complessiva per ottenere un buon risultato per un soggetto astronomico può raggiungere e superare una o due ore complessive, con il rischio di poter fotografare un solo soggetto in tutta la notte. Può essere quindi conveniente gestire i dark frame in un secondo tempo, in modo da sfruttare le ore di buio per le riprese, senza tempi morti. È infatti possibile riprendere dei dark frame, ovvero degli scatti con il tappo sull'obiettivo della stessa durata delle singole pose fotografiche e con le medesime impostazioni di sensibilità ISO e temperatura ambiente, in un secondo momento, ad esempio durante il sopraggiungere dell'alba o dopo il tramonto, prima che il cielo diventi completamente buio. Per gestire opportunamente i dark frame, che andranno sottratti a ogni singola posa, è però necessario utilizzare un programma dedicato alla postproduzione di immagini astronomiche.

Programmi di postproduzione dedicati alle immagini astronomiche
DeepSkyStacker

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IRIS

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Regim

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MaxIm DL

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StarTools

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Astroart

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Image PLUS

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Nebulosity

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PixInsight

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È possibile scegliere tra prodotti freeware, ovvero gratuiti, come Regim, Iris o DeepSkyStaker oppure affidarsi a programmi commerciali in vendita quali MaxIm DL 6, StarTools, ImagesPlus, Nebulosity 4 di Stark Labs, AstroArt 6 o PixInsight per citare i più diffusi. Nello specifico ci siamo affidati a PixInsight, un potente software dedicato alla gestione delle immagini astronomiche. Tramite questo software è possibile sommare le singole pose, sottrarre i dark frame ed eliminare la vignettatura o la presenza di macchie di polvere sul sensore tramite l'applicazione di un Flat Field (funzione di astrofotografia “equivalente” alla funzione Image Dust Off di Nikon Capture NX-D), ovvero di uno scatto di un soggetto uniforme che contiene solo le differenze di luminosità dei singoli pixel o generali tra centro e bordo generato dall'obiettivo.

Alcune funzioni del software PixInsight
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PixInsight è un programma commerciale che permette una gestione completa di ogni aspetto delle immagini astronomiche sia per lavori scientifici che per immagini "artistiche" del cielo stellato. Una delle prerogative di questi programmi è quello di gestire numericamente le singole immagini. Ogni processo (somma di immagini, sottrazione del dark frame, ecc...) può essere eseguita prima di effettuare il debayer del file RAW/NEF, garantendo così risultati di maggiore qualità. Nella foto si vede l'ingrandimento di una foto scattata con la Nikon D810A in cui è evidenziata la griglia di bayer con i tre colori filtrati in corrispondenza di ogni singolo pixel. Il cuore di ogni elaborazione di fotografie astronomiche è la corretta preparazione di ogni singola immagine. Una procedura automatizzata, in PixInsight, consente di sommare i singoli scatti, togliere i dark frame se ripresi successivamente ed eliminare eventuali difetti o vignettature tramite l'applicazione dei flat field. Nell'area di lavoro di PixInsight è possibile vedere i singoli componenti necessari per la realizzazione di una buona immagine astronomica. Da sinistra a destra troviamo infatti il flat field, il dark frame, un singolo scatto e il risultato della somma di tutti gli scatti con l'applicazione dei dark frame e dei flat field. Da notare come nella foto finale, ancora da ottimizzare, sia però sparita la vignettatura, presente nel singolo scatto (terza foto) e come i colori appaiono più evidenti, grazie al migliore rapporto segnale/rumore garantito dalla somma di più scatti. L’immagine finale è stata generata dalla somma di 10 pose da 470" l'una a 400 ISO attraverso un teleobiettivo Nikon AF-S 300mm f/2,8 VR II chiuso a f/3,5, per un totale di 1,3 ore di integrazione.

Questi programmi consentono di gestire un gran numero di immagini in contemporanea dello stesso soggetto per poter lavorare con rapporto segnale/rumore sempre favorevole. Si tratta di programmi che richiedono però una corretta gestione delle singole procedure e la cui curva di apprendimento non è tra le più veloci. Consigliamo di leggere il forum dedicato al programma PixInsight per scoprirne le funzioni principali e le procedure di elaborazioni corrette.

Fotografie “terrestri” e tipiche situazioni fotografiche

Nikon avvisa correttamente che la Nikon D810A è una D-SLR specializzata per la fotografia astronomica in quanto, per foto tradizionali, la risposta cromatica potrebbe non essere perfetta in tutte le lunghezze d’onda. In particolare, le peculiarità tecniche del sensore, potrebbero creare risultati differenti dalle aspettative in alcune situazione specifiche atipiche che operano sulla bassa gamma dei rossi (tramonti esclusi visto che potrebbero diventare ancora più suggestivi). Dalle nostre prove operate in moltissimi contesti abbiamo notato differenze quasi, se non totalmente, ininfluenti nella maggior parte dei casi, rendendo a nostro avviso questa fotocamera adatta comunque per la fotografia generica, pur con alcuni “aspetti” che è bene considerare. La superiore sensibilità della Nikon D810A nella parte rossa ai limiti dello spettro, porta a una fisiologica differenza di resa in talune circostanze rispetto alle fotocamere tradizionali. Si tratta però di risultati differenti che possono avere una certa rilevanza solamente nel caso si utilizzi la fotocamera come strumento di misura cromatica, per riproduzioni fedeli di opere d’arte, in ipercolorimetria o in quei casi in cui la corrispondenza cromatica risulta essenziale senza profili specifici per la riuscita della foto. In una foto di paesaggio, in macro, ma anche nei ritratti, così come nel reportage, architettura, still life o nella ripresa all’Infrarosso, la corrispondenza cromatica della D810A può essere ritenuta valida quanto una tradizionale fotocamera digitale. Spesso il problema che si manifesta con le fotocamere molto sensibili all’IR è la comparsa di una evidente dominante rossiccia nelle parti scure delle immagini in presenza di molto infrarosso. Ciò si può avere, ad esempio, se si fotografano vestiti scuri in pieno sole. La tintura utilizzata nel tessuto (o la fisica della tipologia di tessuto stesso) riflette molto IR e questo porta a uno slittamento cromatico molto evidente nel rosso, anche se il tessuto, a vista, appare nero neutro. La Nikon D810A, pur avendo una maggiore sensibilità nel rosso e nel vicino infrarosso, ha il filtro taglia IR che è pur sempre presente e svolge adeguatamente il suo lavoro, tanto da ridurre fino a quasi rendere del tutto trascurabile la presenza di maggior quantità di IR residuo. La D810A resta, infatti, la fotocamera specializzata per la fotografia astronomica con la migliore gestione della costruzione colore perché calibrata in fabbrica su bilanciamento del bianco e Picture Control “pesati” sulla specifica sensibilità allo spettro ottimizzata del sandwich ottico sensore.

Nikon D810A e D810
D810A
D810
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Nikon D810A e Nikon D810 messe a confronto in luce controllata con stesso obiettivo AF-S Nikkor 24–70mm f/2.8E ED VR per “cercare” la diversa resa cromatica sui rossi del critico incarnato. L'immagine ripresa con la Nikon D810A mostra una resa della pelle leggermente più “rossiccia” rispetto a una reflex standard, tuttavia questa differenza è facilmente annullabile dai parametri di Picture Control o in fase di conversione del NEF, come si evince da questo confronto. L'immagine realizzata nelle medesime condizioni con la Nikon D810 mostra come sia difficile, se non impossibile, individuare differenze macroscopiche nella resa dei colori tra le due fotocamere.

Per verificare gli aspetti cromatici abbiamo confrontato la Nikon D810A con la Nikon D810 su riprese in luce controllata, ottenendo una differenza minima nel cromatismo generale dell’immagine, e comunque perfettamente confrontabile se opportunamente trattato dai parametri Picture Control o durante lo sviluppo del NEF con Capture NX-D. La maggiore sensibilità nella parte rossa dello spettro può essere addirittura sfruttata in modo vantaggioso nei ritratti, grazie alla presenza di un incarnato leggermente più “colorato”, oppure riportato alla normalità intervenendo opportunamente sul livello di saturazione del canale del rosso. Anche nei panorami, soprattutto nei tramonti, la maggior presenza di rosso può essere sfruttata ai fini creativi.

RITRATTO
STILL LIFE
AF-C DINAMICO
MACRO
INFRAROSSO
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Nell'incarnato e in presenza di luce calda, come al tramonto, la Nikon D810A enfatizza i toni caldi restituendo immagini dai colori saturi, ma non eccessivamente falsati. Nelle riprese di still-life la corrispondenza cromatica è un aspetto cruciale. Malgrado la differente sensibilità alla parte rossa estrema allo spettro della Nikon D810A, non si notano dominati di alcun tipo. Sebbene la Nikon D810A sia stata ottimizzata per soggetti prevalentemente "statici" come quelli della fotografia astronomica, la presenza dell’evoluto sistema AF basato sul modulo Multi-CAM 3500FX della D810, rende questa fotocamera eccellente anche per la fotografia d'azione o naturalistica. Tra le caratteristiche della D810A, la possibilità di scattare in M-Up sfruttando la tendina elettronica permette di eliminare alla radice qualsiasi tipo di micro vibrazione al momento dello scatto. Si tratta di una soluzione utile tanto nella fotografia astronomica, quanto in altri campi, come nella macrofotografia. La superiore sensibilità nel rosso consente alla Nikon D810A di eccellere anche nella ripresa in IR operata comunque con lunghi tempi di posa (modulando l’apporto di visibile con filtri ND), pur senza avvicinarsi alle prestazioni di fotocamere senza filtro UV/IR cut che permettono elevate sensibilità IR anche con veloci tempi di posa.

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