AF-S DX Micro NIKKOR 40mm f/2.8G: piccole dimensioni, grandi prestazioni

A cura di: Valerio Pardi

È il più piccolo ed economico obiettivo della serie Micro Nikkor, ma offre prestazioni elevate e raggiunge il rapporto di ingrandimento Macro 1:1 senza aggiuntivi. Un obiettivo, dedicato al formato DX che si caratterizza per l’estrema versatilità di impiego.
 

Introduzione AF-S DX Micro NIKKOR 40mm f/2.8G visto da vicino
La tecnologia inclusa nell’obiettivo Sul campo tra piante, insetti e fiori
Ripresa micro con soffietto Riproduzione di diapositive
Conclusioni Photogallery

Ingrandisci l'immagineSul campo, tra piante, insetti e fiori

Vediamo ora effettivamente come si comporta quest’ottica sul campo. Il primo aspetto che va evidenziato è la praticità d’uso offerta da una costruzione così compatta. La fotocamera e obiettivo risultano perfettamente bilanciati ed è facile mantenere una presa salda durante la preparazione allo scatto, limitando così l’insorgere del rischio di micro mosso. Anche la distanza operativa, una barriera che sulla carta sembra limitare quest’ottica, una volta presa la giusta confidenza, permette di avvicinare qualsiasi insetto senza che questo fugga. Certamente va tenuto in considerazione di utilizzare la giusta tecnica di approccio, evitando le ore più centrali della giornata, in cui gli insetti sono maggiormente attivi, e quindi anche sospettosi.


 

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La distanza di lavoro, sebbene non elevatissima, è sufficiente per operare tranquillamente anche con insetti purché ci si avvicini con cautela e nelle ore più consone, ovvero alle prime luci della mattina oppure al tramonto.

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Quest’immagine dimostra come sia possibile avvicinare facilmente anche insetti sospettosi con i “soli” 40mm di focale di questo piccolo Micro Nikkor.
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La resa dell’obiettivo è molto elevata, con una nitidezza tipica di un’ottica macro di qualità notevole.
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Anche in controluce la qualità delle immagini è da riferimento.
Il contrasto rimane elevatissimo grazie alla costruzione con la lente
frontale incassata e protetta dai raggi di luce parassiti.


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Il back stage della foto precedente
evidenzia come la luce diretta del Sole
cadeva sulla parte frontale dell’obiettivo,
senza comunque portare a un degrado
dell’immagine ottenuta.

 


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A tutta apertura lo sfocato è piacevole e cremoso, con un’ottima sensazione di tridimensionalità enfatizzata dall’elevata nitidezza delle zone a fuoco.
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Anche chiudendo il diaframma la pastosità delle zone di fuori fuoco non vengono compromesse.


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Ancora due esempi di come non sia
difficile fotografare insetti in natura
anche con una focale corta come quella
dell’AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G.

A destra. Anche in presenza di forti contrasti, non si notano aberrazioni degne di nota. Solamente ai diaframmi più aperti è riscontrabile un residuo di aberrazione cromatica longitudinale (LoCA), in parte attenuabile con l’apposito comando del software di conversione Nikon Capture
NX 2
come descritto nell’eXperience Nikon Capture NX 2: ottimizzare le prestazione degli obiettivi.

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Date le modeste dimensioni dell’ottica, l’utilizzo del sistema Macro Lighting Spider permette di ottenere un sistema semplice e versatile per la macrofotografia vagante.
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Il Macro Lighting Spider, già ampiamente analizzato nell’eXperience Macro Lighting Spider di Nital: completo sistema per l’illuminazione professionale foto e video in campo macro, è un’ottima soluzione da abbinare all’AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G per la fotografia a distanza ravvicinata.
       
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Grazie all’impiego del Macro Lighting Spider, è possibile variare la direzione della luce per creare effetti di chiaro/scuri interessanti.
   

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Chiudiamo il reportage sul campo con questo focus sulla nitidezza che dovrebbe togliere qualsiasi dubbio sulla bontà ottica dell’AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G alle brevi distanze. La capacità di risolvenza e la capacità di esaltare i dettagli più minuti di quest’ottica compete con le altre ottiche del sistema Micro Nikkor di Nikon.

Ripresa micro con soffietto

L’AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G abbiamo visto che offre prestazioni molto buone fino al rapporto di riproduzione di 1:1. Essendo un obiettivo della serie G, non può sfruttare eventuali tubi di prolunga manuali o il soffietto per aumentare il rapporto di ingrandimento in ripresa e superare il limite dell’1:1. A differenza dell’AF-S Micro Nikkor 105mm f/2,8 G VR IF ED, non è compatibile con i moltiplicatori Teleconverter Nikon TC-14E II, Nikon TC-17E e Nikon TC-20E III, che permetterebbero di arrivare fino al rapporto di ingrandimento di 2:1. Si potrebbe utilizzare il Kit Macro Close-Up, ma anche in questo caso, essendo la focale di soli 40mm, l’aumento di ingrandimento sarebbe piuttosto limitato. Abbiamo già sperimentato nell’eXperience dedicata agli accessori per la macro, che esiste la possibilità di utilizzare le ottiche G anche su soffietto, montandole invertite e gestendo il diaframma con un anello prodotto da Novoflex. Questa soluzione permette, di utilizzare lo schema ottico dell’obiettivo nelle condizioni più favorevoli, in quanto si ristabiliscono i corretti rapporti di distanza tra soggetto/obiettivo/sensore.

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Per utilizzare l’ottica montata invertita occorre dotarsi dell’anello di inversione Nikon BR2a. La filettatura di questo accessorio ha un diametro di 52mm per cui è perfettamente compatibile con l’attacco filtri dell’AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G.
Montato l’obiettivo sul soffietto, si procede con l’applicazione dell’anello Novoflex per comandare l’apertura del diaframma delle ottiche Nikon serie G, sprovviste dell’anello meccanico di regolazione dell’apertura del diaframma.
Applicato l’anello, tramite il selettore visibile nella parte sinistra, si può regolare senza soluzione di continuità l’apertura del diaframma.
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Questo è il sistema di ripresa che permette di sfruttare le eccellenti qualità ottiche dell’AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G oltre i rapporti di ingrandimento di 1:1. Nel caso specifico è stato utilizzato il soffietto Nikon PB-4, ma grazie alla storica compatibilità degli accessori dell’azienda nipponica, si possono utilizzare anche i modelli PB-5 e PB-6, oltre a modelli datati come il Nikon Bellow III degli anni ’60 anche con le reflex digitali di ultima generazione.
 

Ora abbiamo la possibilità di utilizzare il piccolo obiettivo ad ingrandimenti compresi tra 3x a 8x circa. In queste condizioni di lavoro, ogni minima vibrazione può andare a limitare la nitidezza della fotografia. È quindi opportuno, se possibile, utilizzare i lampeggiatori flash, dai piccoli e versatili Nikon SB-R200, ai flash di potenza crescente come gli SB-700 o l’SB-910. Un altro aspetto da tenere in considerazione quando si opera a forti ingrandimenti, è la diffrazione provocata dalla chiusura del diaframma che può ridurre notevolmente la percezione di nitidezza dell’immagine. Occorre trovare un compromesso, quindi, tra chiusura del diaframma per ottenere una sufficiente profondità di campo senza, però, esaltare la diffrazione. A questi rapporti di ingrandimento anche chiudere di un paio di stop, significa, sacrificare notevolmente la nitidezza per colpa della diffrazione che si viene a creare. Abbiamo optato per una ripresa sfruttano il focus stacking, una tecnica affrontata con l’eXperience Estendere la nitidezza in macrofotografia. In pratica si eseguono una serie di immagini, spostando di una quantità molto piccola il sistema di ripresa verso il soggetto ad ogni scatto, e successivamente, si montano le singole immagini in un’unica fotografia, unendo solamente le zone a fuoco di ogni ripresa. Utilizzando appositi software è possibile così ricostruire un’immagine con una discreta profondità di campo, eliminando i problemi relativi alla diffrazione.

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Sebbene l’AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G non riesca a superarne le prestazioni, la differenza di resa non è così abissale da ottiche specifiche per fotografie ad alti ingrandimenti, come questo Macro Nikkor 35mm f/4,5 del sistema Multiphot, nato negli anni 70 e ancora oggi molto apprezzato per la qualità che riesce ad offrire anche sui sistemi digitali agli elevati rapporti di ingrandimento.
 
   

 

 

 

Con l’AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G abbiamo trovato il miglior compromesso tra nitidezza e profondità di campo da utilizzare per ogni singola immagine lavorando con il diaframma chiuso di un valore rispetto a tutta apertura. La realizzazione della sequenza è facilitata dalla possibilità del soffietto, a differenza dei tubi di prolunga, di spostare tutto il sistema, senza variare il rapporto di ingrandimento, agendo sul sistema di movimento a cremagliera posto nella parte inferiore del soffietto. Il soggetto prescelto è una piccola cavalletta di dimensioni appena superiori a un paio di centimetri. L’illuminazione è stata ottenuta con due flash Nikon SB-700 posti a 45° ai lati dell’insetto, dotati di un foglio di carta posto di fronte alla parabola per ammorbidire la luce, e un terzo flash, un SB-910, puntato verso lo sfondo, tutti comandati in Nikon Creative Lighting System “CLS”. Dopo una sequenza di una cinquantina di scatti, e il successivo montaggio con il software di focus stacking, il risultato è apparso decisamente interessante. Il livello di definizione è molto elevato e, sebbene la ripresa sia stata eseguita con l’ottica più economica dell’intera famiglia dei Micro Nikkor, riesce a competere, a breve distanza, con i risultati possibili con ottiche ben più costose e specifiche, come gli obiettivi da microscopio o con i sistemi ancor più esclusivi, come la linea Multiphot, una vecchia e cara conoscenza del mondo Nikon degli anni ‘70/80 dedicata proprio alla microfotografia.
 

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Con il soffietto alla minima estensione la qualità che si ottiene è sorprendente. La risolvenza è tale da rendere perfettamente leggibile la delicata struttura degli occhi compositi di questo insetto. La resa, inoltre è particolarmente omogenea su tutta l’area inquadrata, fino ai bordi estremi.
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Con il soffietto alla massima estensione si raggiunge un ingrandimento decisamente elevato, circa 8x. La qualità si mantiene buona, sebbene ad un occhio esperto, sia visibile una maggiore morbidezza rispetto alla ripresa precedente. Ricordo che stiamo parlando di una fotografia realizzata in un campo per cui quest’ottica non è stata progettata, ma che consente, comunque, di ottenere risultati di grande interesse e sperimentare tecniche di ripresa anche particolarmente elaborate come questa.

Riproduzione di diapositive

Ingrandisci l'immagineChi non ha mai pensato di sfruttare un buon obiettivo macro per trasformare le proprie diapositive in un file digitale da archiviare digitalmente o elaborare con i moderni software di fotoritocco? Dopo i primi tentativi ci si ritrova spesso con risultati inferiori alle proprie aspettative. Immagini poco nitide, contrastate, fuori fuoco o, comunque, differenti rispetto all’originale. Mettere in asse il sistema di ripresa (fotocamera/obiettivo/supporto) e renderlo ortogonale alla superficie della diapositiva è tutt’altro che semplice. La ristretta profondità di campo della ripresa macro può portare ad un bordo a fuoco e la parte opposta sfuocata, oppure l’illuminazione non è sufficientemente morbida e i risultati mostrano un contrasto ingestibile anche con i più sofisticati programmi di fotoritocco. Per non parlare dei colori, spesso piuttosto irreali o comunque poco plausibili. Ancora una volta il piccolo AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G viene in aiuto, e lo fa sfruttando un accessorio nato ai tempi della pellicola, il Nikon ES-1, un sistema telescopico che si avvita sull’obiettivo e che consente di inserire il telaietto della diapositiva perfettamente ortogonale all’asse ottico, il tutto contornato da un comodo schermo opalino posteriore per rendere morbida e uniforme la retroilluminazione, qualunque essa sia (flash, sole diretto, finestra, ecc…). Prima della presentazione di questo Micro Nikkor, le altre ottiche dedicate alla fotografia macro del catalogo Nikon potevano essere utilizzate con questo sistema solo con la gamma di reflex FX poiché il sistema era stato progettato per il mondo analogico 35mm in abbinamento ai Micro Nikkor di allora, ovvero 55mm e 105mm. Oggi, grazie alla focale di 40mm si può utilizzare l’accessorio Nikon ES-1 anche con una reflex in formato DX e riempire perfettamente l’area del sensore con il riquadro 24x36mm dei telaietti delle diapositive.


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L’utilizzo del supporto per diapositive intelaiate Nikon ES-1 è semplicissimo. Si avvita sulla parte frontale filettata dell’AF-S DX Micro Nikkor 40mm f/2,8G, poi si estende di quel tanto, circa 7mm, affinché l’area inquadrata sia esattamente 24x36mm o poco più. Lo schermo opalino si occupa di ammorbidire la luce, mentre la calibrazione dei colori si può eseguire agendo direttamente sui gradi Kelvin del bilanciamento del bianco della fotocamera una volta che si conosce il valore della sorgente di illum

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