Le ventidue immagini ottenute con l'intervallometro montate con Photoshop attraverso il comando "aggiungi immagine"

Usare il cavo di scatto MC-EU1 come intervallometro
Sono diverse le possibilità tanto creative quanto documentative offerte dalla fotografia in sequenza intervallata: possiamo riprendere la sequenza del tramonto della Luna come il sorgere del sole, il dischiudersi di un fiore come il cambiamento del paesaggio durante una nevicata.
Tra gli esempi vi riportiamo sulla fotografia del tramonto della Luna –vedi immagine-, e sull'accensione delle luci di una città dopo il tramonto.

 

I settaggi
La macchina utilizzata per questa prima sequenza è stata una Coolpix 5000: come vedremo nell'esempio successivo il cavo di scatto è compatibile anche con tutta la serie Coolpix 990 e 880. Cominciamo dall' AUTO OFF nel menù setup: per evitare di esaurire precocemente la batteria consigliamo di impostare l'AUTO OFF su 30 secondi: la macchina si spegnerà automaticamente a trenta secondi dall'esecuzione di ogni scatto per poi riaccendersi qualche secondo prima che scada il tempo di intervallo per effettuare lo scatto successivo. Consigliamo anche di spegnere il monitor, in modo che l'unico consumo di energia sarà solo quello necessario ad effettuare ciascun scatto. In questo modo l'autonomia diventerà di centinaia di scatti.

 

 

Quante foto in quanto tempo
Una tabella esemplificativa riassume un esempio di quantità di scatti/ora

Intervallo impostato
Durata della sequenza
1 ora
2 ore
3 ore
4 ore
5 ore
Numero di scatti
2 minuti
30
60
90
120
150
3 minuti
20
40
60
80
100
4 minuti
15
30
45
60
75
5 minuti
12
24
36
48
60
6 minuti
10
20
30
40
50
7 minuti
8
17
25
34
42
8 minuti
7
15
22
30
37
9 minuti
6
13
20
26
33
10 minuti
6
12
18
24
30

L'intervallometro è stato settato su 10 minuti. Il tempo minimo per evitare sovrapposizioni della Luna tra uno scatto e l'altro è di 4 minuti; abbiamo comunque preferito aumentare il tempo, e di conseguenza la distanza apparente tra una Luna e l'altra per motivi compositivi.

Batteria: è importante che la batteria della fotocamera sia completamente carica, soprattutto se intendiamo fare una sequenza composta da molte immagini. E' altrettanto importante che la batteria CR 2031 al litio alloggiata all'interno del cavo a distanza sia ugualmente carica. Se pensate di dover fare una ripresa intervallata molto protratta nel tempo, è opportuno verificare con un tester lo stato di carica della batteria ed eventualmente sostituirla. Queste regole sono doppiamente importanti se si opera in esterni a temperature inferiori allo 0° C: in queste situazioni tanto la batteria della fotocamera che quella al litio possono ridurre notevolmente la loro autonomia.

Ingrandisci
Contrassegnato con la freccia rossa il pianeta Giove, visibile anche a sinistra delle altre immagini della Luna. A causa della differente velocità dei due corpi, la distanza apparente tra la Luna e Giove cambia tra uno scatto e l'altro

Treppiede: una ripresa intervallata necessita di un ottimo treppiede a cui assicurare la fotocamera. Stringete con cura prima la fotocamera alla testa –meglio se dotata di attacco rapido- e poi i leveraggi della testa prima di procedure alla sequenza. Se state lavorando in esterni, col treppiede su un prato, fate affondare leggermente i puntali delle gambe nel terreno, per evitare che il treppiede subisca degli assestamenti successivi all'inizio della ripresa. Se siete in interni e puntate la fotocamera attraverso una finestra aperta, abbiate cura di verificare che non si creino correnti d'aria capaci di richiudere improvvisamente la finestra facendola sbattere sulla fotocamera. Se si prevedono possibili piogge, attenzione all'acqua di stravento che potrebbe penetrare attraverso la finestra lasciata aperta e bagnare la macchina (le Coolpix NON sono impermeabili).

Se il locale non è situato a un piano alto, e se comunque ci potrebbe essere il rischio di non gradite intrusioni di estranei attraverso la finestra lasciata aperta durante la notte… regolatevi con prudenza e di conseguenza.

 


L'immagine notturna applicata all'immagine scattata al sorgere
del sole

L'esposizione: noi avevamo la necessità di lavorare a tutta apertura con un tempo di scatto costante di 1/8 di secondo. Abbiamo quindi impostato l'esposizione su MANUAL, il diaframma sulla massima apertura e il tempo a 1/8 di secondo. L'AUTO OFF era impostato su 30 secondi e l'intervallo di scatto su 10 minuti. La macchina quindi si spegneva completamente tra uno scatto e l'altro e, quando si riaccendeva, lavorava a tutta apertura e con il tempo di scatto di 1/8 di secondo.
.In questa sequenza notturna non avremmo potuto lavorare a priorità di diaframmi: la macchina avrebbe impostato un tempo di posa lunghissimo –8 secondi - per cercare di compensare la scena molto buia, col risultato che la Luna sarebbe risultata ad ogni scatto sia mossa che sovraesposta. La priorità di diaframmi ha senso solo se ci sono dei cambiamenti prevedibili di luminosità tra uno scatto e l'altro, quindi di giorno, mai di notte.
Prima di far partire l'intervallometro abbiamo eseguito degli scatti di prova per valutare l'esposizione: l'immagine risultava sottoesposta di oltre cinque stop, ma questo non sarebbe stato un problema, al contrario, all'atto del montaggio finale.
Abbiamo settato il bilanciamento del bianco su luce diurna e non notturna per lasciare intenzionalmente una luminosità calda alle luci della città.

Lo sharpness è stato settato su off.
La messa a fuoco è stata fissata su infinito: in situazioni con molte zone omogenee – in questo caso il buio del cielo e il basso contrasto delle luci della città- è molto difficile che l'autofocus possa trovare elementi sufficienti per agganciarsi e impostare una corretta messa a fuoco. La focale è stata impostata sulla minima grandangolare, 7,1 mm corrispondente a 28mm nel formato 24x36: era necessario abbracciare la maggior porzione di cielo possibile contemporaneamente a una parte della città, così da poter ottenere il maggior numero di “lune” possibili
Abbiamo impostato la compressione su normal: il contatore della Coolpix ci dava così un'autonomia di oltre 80 scatti su una scheda da 128 Mega in cui erano già presenti delle immagini: 80 scatti, con una cadenza di sei scatti all'ora, significavano un'autonomia di 13 ore, più che sufficienti al nostro scopo.
Una volta preparato tutto abbiamo fatto partire l'intervallometro – erano le 23 e 23 minuti- e …siamo andati a dormire.
Chi dorme non piglia pesci… ma piglia la Luna!
Alla mattina verso le sette siamo andati a controllare la situazione: la fotocamera stava ancora scattando e stava sovraesponendo paurosamente le immagini: il sole era ormai sorto e con il diaframma impostato su f/2,8 il tempo di scatto sarebbe dovuto essere di oltre 1/1000 di secondo: stavamo sovraesponendo di sette stop. Abbiamo allora interrotto la sequenza, la Luna era comunque ormai tramontata da oltre due ore, e abbiamo fatto un ultimo scatto correttamente esposto a 1/1000 di secondo, per avere una “base” corretta per ipotetici futuri montaggi.
A questo punto abbiamo cominciato a guardare la sequenza ottenuta al computer attraverso Fotostation: le immagini che riportavano la Luna era ben 22, perfettamente intervallate, con partenza alle 23.23 e termine del tramonto della Luna intorno alle 4:27 del mattino.

 

Il montaggio della sequenza


L'immagine notturna applicata all'immagine scattata all'alba

Abbiamo aperto con Photoshop la prima e la seconda immagine della sequenza e con il comando "applica immagine", "aggiungi" abbiamo cominciato a sommare il secondo scatto al primo e così via fino al ventiduesimo. A questo punto la sequenza del tramonto della Luna era perfettamente fusa in un'unica immagine. La sottoesposizione di ogni singola immagine è stata migliorata con la somma di tutte e ventidue le immagini.

Il lavoro era compiuto ma ci mancava qualcosa. Abbiamo quindi provato ad applicare questa immagine all'ultima immagine ancora correttamente esposta scattata intorno alle cinque del mattino, all'alba, e abbiamo poi applicato la medesima immagine all'ultimo scatto eseguito con il sole ormai sorto e parte della città illuminata dai primi raggi del sole.

Il secondo lavoro che vi proponiamo è invece una sequenza di immagini non fuse tra loro che evidenziassero il tramonto del sole da un lato e la splendida illuminazione che viene attivata sul Duomo di Milano in particolari ricorrenze.
Abbiamo impiegato una Coolpix 995, con zoom su focale 18,9mm, priorità di diaframmi, diaframma f/8,6 e tempi di scatto rispettivamente di 1/10, ½, 2” e 8” secondi. L'esposizione era su priorità di diaframmi con una compensazione dell'esposizione di –2 stop. La sequenza originale era di 20 fotogrammi, distanziati di cinque minuti l'uno dall'altro: abbiamo estratto i quattro fotogrammi più significativi e li abbiamo uniti in un unico file.

 

Conclusioni
Riteniamo fondamentale per la massima qualità dell'immagine, l'utilizzo del cavo di scatto a distanza MC-EU1 tutte le volte che la macchina è posizionata sul treppiede, in tutte quelle situazioni quindi dove stiamo usando tempi di scatto da relativamente lunghi a lunghi e/o gli aggiuntivi tele.
La possibilità di scattare immagini in sequenza senza dover presidiare la fotocamera porta a catturare situazioni che l'occhio umano non è in grado di apprezzare, come il tramonto della Luna. Le sequenze possono essere poi unite con un programma di fotoritocco per dare vita a immagini decisamente suggestive.

 

Metodi di pagamento: