Jumbo MultiBigShoot per obiettivi PC-E Nikkor: ottenere un sensore medio formato con Nikon DSLR

A cura di: Redazione FeelNikon

La staffa di supporto Jumbo MultiBigShoot “JMBS” permette di fissare su treppiedi l'obiettivo quindi il punto di ripresa potendo così sfruttare, attraverso il decentramento meccanico dell'obiettivo, il maggior cerchio di copertura offerto dalla serie di obiettivi PC-E Nikkor 24, 45 ed 85. Scattando fotogrammi affiancati sul piano focale attraverso il decentramento del corpo invece che del punto di ripresa, si ottiene di fatto un maggior formato, un maggior angolo di campo e maggiore risoluzione mantenendo, in questa versione, anche le potenzialità di basculaggio delle focali PC-E 24 e 45mm.


» Introduzione » Confezione, codice e contenuto
» Quale fotocamera e quale obiettivo » Il treppiedi, l'accessorio fondamentale
» Accessori per la ripresa » Suggerimenti di ripresa
» Formati e risoluzioni » Sviluppo RAW/NEF
» Stitching con Adobe Photomerge » Photogallery

 

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L'idea è di Giuseppe Maio, che già nel 2002 aveva fatto realizzare un accessorio che permetteva di decentrare la fotocamera rispetto al cerchio di copertura di un'ottica medio formato come documentato anche tra le pagine web di fotografia.it.
Oggi, complici i nuovi obiettivi decentrabili di Nikon, Giuseppe Maio in collaborazione con Martino Agnoletto di Agno's e anche grazie alla preziosa collaborazione di beta tester con il fotografo Lorenzo Ceva Valla, con Aldo Ferrero e il fotografo d'architettura Pino dell'Aquila, ha ideato una nuova staffa che sfrutta il movimento dell'obiettivo per decentrare il sensore e aumentare così il numero di pixel effettivi, la risoluzione e il formato senza introdurre errori di parallasse e prospettive diverse tra frame tipici di altri metodi. Come è possibile?
Semplice come scoprire l'acqua calda: anziché ancorare il corpo macchina al treppiedi, si ancora al treppiedi la staffa all'interno della quale è bloccato l'obiettivo; quando si interverrà sul decentramento dell'obiettivo questo rimarrà perfettamente immobile, ancorato al treppiedi attraverso la staffa, e si muoverà invece la fotocamera, quindi il sensore, che si sposterà all'interno del cerchio di copertura dell'obiettivo, ottenendo così una serie di immagini contigue dove il punto di ripresa sarà sempre e assolutamente lo stesso, visto che l'ottica resta immobile.
Si aumenteranno in questo modo i pixel totali che porteranno all'immagine finale composta da una serie di tre scatti accavallabili da unire in postproduzione. A differenza di scatti fatti con il decentramento dell'obiettivo, quelli fatti con il decentramento del corpo sul piano focale, non introducono errori prospettici permettendo di avere le porzioni di unione assolutamente sovrapponibili. Esattamente come agire in decentramento sulla standarda posteriore di un banco ottico.
Non utilizzando più il decentramento ottico per la correzione prospettica, l'eventuale correzione geometrica dell'intera immagine, quando necessaria, sarà fattibile in postproduzione software che grazie all'elevata risoluzione raggiunta permetterà ampi margini qualitativi. Il movimento di basculaggio non ha alcuna implicazione sulla logica di scatto con decentramento corpo Jumbo MBS salvo, ovviamente, offrire le sue originali peculiarità di controllo del piano di messa a fuoco. Anzi, ragionando sul maggiore formato raggiunto, il basculaggio offrirà efficacia più estesa in relazione all'estensione di formato che si andrà a creare.

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Le immagini rappresentano il decentramento corpo utilizzato, in questo caso, in orizzontale.
Questo impiego offrirà una proporzione “panoramica” con massima estensione di copertura quindi di angolo di campo.
La soluzione permette anche l'affiancamento dei fotogrammi composti con corpo in verticale oltre che tutte le varianti
permesse dalle possibili rotazioni offerte dalla meccanica degli obiettivi serie PC-E come mostrato
nella successiva sezione “Formati e risoluzione
.


La staffa di supporto Jumbo MultiBigShoot è stata progettata per consentire l'impiego e quindi il fissaggio meccanico universale tra le tre ottiche Nikkor serie PC-E.
Da sottolineare poi il fatto che con questa versione Jumbo MBS e con due delle tre ottiche decentrabili e basculabili di Nikon, si potranno anche effettuare dei basculaggi per variare l'estensione o la riduzione di nitidezza ricercata sul piano inclinato, utile tanto nella fotografia di still life che di architettura. Nell'impiego Jumbo MBS, il basculaggio contemporaneo al decentramento della fotocamera è possibile con il PC-E Nikkor 24mm f/3.5D ED e PC-E Micro Nikkor 45mm f/2.8D ED, non con PC-E Micro Nikkor 85mm f/2.8D a causa della diversa meccanica per la quale, sarà dedicata una successiva staffa di supporto compatibile anche con la ripresa panoramica calcolata sullo spostamento di rotazione su punto nodale.

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Il Jumbo MBS offre con il PC-E Nikkor 24mm f/3.5D ED
e PC-E Micro Nikkor 45mm f/2.8D ED anche le potenzialità di basculaggio.

 

Basterà poi assemblare gli scatti effettuati per ottenere un'immagine dalla risoluzione, quasi doppia rispetto al sensore in uso ed in base al tipo di formato che si è scelto in ripresa Jumbo MBS.
L'assemblaggio dei tre file sarà assolutamente automatico e privo di variazioni prospettiche attraverso Photomerge di Photoshop.

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È inoltre possibile, per alcune applicazioni, modulare la messa a fuoco in modo differenziato nelle tre riprese per aumentare le possibilità di focheggiatura di un soggetto tridimensionale anche oltre le possibilità offerte dal basculaggio.

Tanto per dare un paio di dati, basta pensare che una Nikon D3x + PC-E Nikkor 24mm f/3.5D ED + Jumbo MBS, arriva a produrre un file combinato di 48MP con un formato effettivo del sensore virtuale ottenuto di 48x36mm, cioè a dire esattamente il doppio del formato FX. Usando una fotocamera con sensore DX, come ad esempio la D300s, si arriva a un sensore virtuale di 39x24mm e un file equivalente da circa 30MP. E non siamo per nulla lontani – anzi – dalla risoluzione di sensori medio formato, qui però con tutta la versatilità specifica oltre l'enorme vantaggio di poter utilizzare ottiche in grado anche di basculare. E il tutto con un investimento modulare e decisamente interessante, in grado di essere ammortizzato più velocemente.

I campi di impieghi sono naturalmente molteplici ed i principali:

  • Still Life
  • Architettura di esterni e di interni
  • Riproduzioni di opere d'arte, sia bidimensionali come quadri, affreschi e mosaici, che tridimensionali, come statue, icone
  • Qualsiasi tipo di ricerca fotografica anche macro di soggetti non in movimento in cui si rende necessaria una risoluzione maggiore da quella garantita dal singolo scatto sul sensore della fotocamera


A CHI È RIVOLTO?

  • A tutti i campi professionali sopra descritti che richiedono alta risoluzione e maggiore formato su soggetti fermi
  • In affiancamento a set di ripresa still-life medio formato digitale come ulteriore da impiegare in parallelo per incrementare la produttività
  • A campi di applicazione che necessitano potenzialità di decentramento, raggiungibili a prezzi più competitivi di quelli offerti per il medio formato
  • A professionisti di altri settori della fotografia per ottenere una soluzione da usare quando è richiesta una tipologia fotografica non comune al formato in suo possesso.

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L'unione in Photomerge di Photoshop dei tre distinti scatti ottenuti in decentramento sul piano focale che non richiedono correzioni prospettiche nei punti di unione. L'assenza di errori prospettici tra fotogrammi permette di contemplare in campo di soggetti tridimensionali, anche oggetti ravvicinati rispetto l'estensione di fuga verso l'infinito. L'assenza di errori di parallasse garantisce anche univoca distorsione geometrica ottica gestibile sull'intero cerchio di copertura dell'immagine composta.

 

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