Analisi delle attuali tendenze nel settore della fotografia immersiva prodotta con reflex digitali associate alle potenzialità di HTML5, fruita dai comuni browser e dai dispositivi smartphone e tablet. Dalla ripresa alla realizzazione di una visita virtuale di diversi ambienti di Palazzo Tornabuoni di Firenze.
Introduzione
La tecnica della fotografia immersiva ha avuto una notevole evoluzione negli ultimi anni. Abbiamo già assistito al passaggio dal diffuso formato QuickTime VR (che richiedeva l'installazione di un software gratuito ma specifico) alla versione Flash. Ora esiste la possibilità di realizzare immagini immersive in formato HTML5 che, oltre a risultare fruibili dai comuni browser web, risultano compatibili con i sistemi operativi dei dispositivi mobili come ad esempio per Apple iPhone ed iPad che lo supportano in modo nativo oppure sotto OS Android nelle ultime versioni. Una foto immersiva chiamata anche immagine VR, "Virtual Reality", è un’immagine interattiva nella quale l’utente si trova al centro della scena ed è in grado, con il mouse all’interno del browser, in modalità "touch" o orientamento fisico sui dispositivi mobili, di interagire con la scena effettuando una panoramica sui tre assi, zoomando su un particolare o guidando la navigazione all’interno degli eventuali diversi ambienti previsti in iper-navigazione. Passiamo ora ad esaminare il flusso operativo “workflow” completo, a partire dalla ripresa fotografica, per giungere al prodotto finito, il Virtual Tour fruibile. Per la ripresa fotografica immersiva si prediligono oggi reflex in formato DX come la Nikon D7100 ma anche la D5300 o D90 abbinate all’AF DX Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G ED che offrono qualità associata a versatilità, funzioni e leggerezza, ma sono anche in uso reflex DSLR pieno formato FX come le Nikon D610, D800 o Nikon Df abbinate all’AF Fisheye-Nikkor 16mm f/2.8D. L’AF DX Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G può inoltre essere usato sui corpi pieno formato FX di D610 oppure D800 attraverso l’apposita modalità Crop DX. Corpo ed obiettivo sono usati per la fotografia immersiva su supporti detti genericamente “rotator”, “nodal rotator”, “Spherical Panoramic Head” o teste “panoramic tripod head” che fissano il sistema sul treppiedi nel corretto punto di rotazione richiesto sui diversi assi di ripresa. In questo eXperience prenderemo in esame le Nikon D7100 e Nikon D5300 anche attraverso le potenzialità Wi-Fi integrate o permesse dai moduli Wi-Fi Nikon WU-1 per comando di scatto remoto, inquadratura Live View e trasferimento file verso smartphone o tablet, raggiungibili anche dalle recenti Nikon reflex DSLR sopra citate.
Flusso workflow della fotografia immersiva
Come visto nel precedente eXperience “Fotografia immersiva nei formati Nikon FX e DX con obiettivi fisheye Nikkor”, un classico flusso workflow si può sintetizzare in alcuni passi fondamentali. Se operiamo in formato DX sia esso di una reflex DSLR con sensore DX oppure di una reflex DSLR con sensore pieno formato FX usata in crop DX, utilizzeremo l’AF DX Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G ED, un'ottica fisheye (che copre un angolo di campo di 180° sulla diagonale). L'obiettivo in questione corrisponde in angolo di campo al classico AF Fisheye-Nikkor 16mm f/2.8D in formato FX. Per ottenere una foto immersiva, occorre posizionare la reflex su un opportuno strumento, chiamato "rotator", installato sul cavalletto con testa panoramica, che permette di scattare un certo numero di scatti in orizzontale, ruotando la reflex attorno all’asse del cavalletto, ed eventualmente uno scatto verticale, sempre sull’asse del cavalletto. Il numero di scatti e l'angolo di ogni singola rotazione dipendono dall'ottica e dall'angolo di campo relativo. Nel caso di un fisheye, come l’AF DX Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G ED, saranno necessarie 6 foto in orizzontale (pan) con rotazione di 60°, più un'immagine verticale sullo zenith, cioè sull'asse del cavalletto.
Immagine "sferica" acquisita in bracketing HDR, unita in PTGui e mostrata a computer in formato "Equirectangular”.
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Immagine "sferica" navigabile da browser computer ma anche dai browser smartphone o tablet. Sopra mostrata la Lounge di Palazzo Tornabuoni di Firenze.
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Utilizzando un apposito software di "stitching", come PTGui, avremo come risultato dell'elaborazione delle sette foto riprese in panoramica, un'immagine immersiva VR in formato "sferico" o "Equirectangular". L'immagine potrà essere visualizzata singolarmente, oppure essere inserita in un Virtual Tour, insieme ad altre VR, permettendo così una visita virtuale di una location come in questo esempio realizzato per Palazzo Tornabuoni di Firenze che potrete navigare dal browser del computer ma anche dai dispositivi smartphone o tablet.
Ma iniziamo dalla ripresa: la scelta della reflex e dell'obiettivo da utilizzare per realizzare l'immagine immersiva.
Nikon D7100 mostrata con ricevitore di scatto via radio WR-R10. In rosso evidenziato il pulsante di attivazione Bracketing “BKT” presente nella parte corpo anteriore.
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Ho avuto modo di testare, negli anni passati, molte reflex Nikon DSLR, dalla D100 all’attuale regina della risoluzione Nikon D800. In questo periodo utilizzo la Nikon D7100 che rappresenta valida scelta per la fotografia immersiva. La reflex ad ottica intercambiabile D7100 è dotata di un robusto corpo in lega di magnesio con sensore DX da 24,1 megapixel, senza filtro ottico passa-basso per immagini di maggiore nitidezza nativa, una strada tracciata da Nikon sui sensori ad alta densità di risoluzione a partire dalla D800E con sensore pieno formato FX.
Nikon D7100 e i due slot SD disponibili. Da menù è possibile decidere il preferito ruolo da associare alla card ospitata nello slot 2.
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Nikon D7100 con obiettivo AF DX Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G ED montati su supporto rotator.
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Particolare del “rotator” montato sulla testa panoramica.
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La Nikon D7100 è dotata di due slot per schede SD ad alta velocità compatibili con UHS-I, ed offre grandi potenzialità di ripresa di video in formato Full-HD. Ottimo anche il sensore di misurazione dell'esposizione RGB a 2016 pixel ed il processore di immagine EXPEED, che elabora l'immagine ripresa. Per quanto riguarda l'utilizzo della Nikon D7100 nella fotografia panoramica, vorrei mettere in evidenza alcuni fattori importanti. Un primo punto di forza della Nikon D7100 è la qualità del bilanciamento del bianco, anche in automatismo. Poiché nella fotografia panoramica occorre ottenere un'omogeneità di colorimetria fra gli scatti, in particolare in presenza di luce mista, un efficace e corretto bilanciamento del bianco in fase di ripresa sarà di grande aiuto nella successiva post-produzione in studio. Per ottenere un uniforme bilanciamento del bianco è pertanto preferibile adottare un bilanciamento fisso oppure effettuare ed impiegare una premisurazione “preset”. Vi è un'ulteriore peculiarità della reflex in esame, di grande interesse nella fotografia immersiva: si tratta della possibilità di scattare in modalità "bracketing" di esposizione fino a 5 fotogrammi con step di 1/3, 1/2, 2/3, 1, 2 o 3 EV. Questa caratteristica è preziosa per la modalità di ripresa HDR, come vedremo in seguito.
Basata su un sensore analogo a quello montato sulla D7100, ne condivide alcune particolarità, come l'assenza del filtro passa-basso per immagini più nitide in origine. La reflex dispone di funzionalità Wi-Fi integrato e di un monitor ad angolazione variabile. Ha una funzionalità bracketing a 3 fotogrammi e non dispone di doppio slot per schede di memoria così come non dispone del display superiore demandando ogni indicazione di ripresa alle informazioni nel mirino o nel monitor LCD.
La Nikon D5300 rappresenta una valida alternativa alla D7100 nell'ambito delle produzioni di fotografia immersiva pur non essendo dotata di motore AF. La D5300 può essere efficacemente impiegata in produzioni di immagini immersive, utilizzando ad esempio l’AF DX Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G ED. In queste produzioni è infatti opportuno evitare l’utilizzo dell’autofocus in fase di ripresa, ma occorre preferire la messa a fuoco manuale e la tecnica dell’iperfocale, scegliendo inoltre un diaframma chiuso, in modo da ottenere la massima profondità di campo e la massima qualità dall’obiettivo.
Se si scegliesse l’autofocus, infatti, una minima variazione nella messa a fuoco, magari impercettibile, tra gli scatti da elaborare poi nella fase di stitching che produrrà la foto immersiva finale, potrebbe avere effetti negativi (ad esempio produrre fastidiosi “scalini”, ovvero errori di giunzione tra gli scatti), o compromettere lo stitching stesso.
Nikon D5300
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Nikon D7100
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Sensore
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23,6 x 15,8mm DX
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23,6 x 15,8mm DX | |
Risoluzione Megapixel
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24,1
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24,1 | |
Bracketing
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3 fotogrammi a passi di 1/3 EV, 1/2 EV
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2, 3, 5 fotogrammi a passi di 1/3 EV, 1/2 EV, 2/3 EV, 1 EV, 2 EV | |
Copertura del mirino
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95%
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100% |
L'ottica fisheye Nikkor DX: AF 10.5mm f/2.8G ED
Le reflex DSLR dotate di sensore DX come la Nikon D7100 o le reflex pieno formato FX usate in crop DX, possono montare l’AF DX Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G ED, che è l’equivalente in angolo di campo all’AF Fisheye-Nikkor 16mm f/2.8D utilizzato su sensore in pieno formato FX. Questa ottica speciale DX è stata progettata da Nikon espressamente per il digitale, e quindi rappresenta la soluzione ottimale per la produzione di un'immagine sferica VR. La lente, infatti, è particolarmente corretta anche ai bordi.
È consigliabile utilizzare un diaframma piuttosto chiuso, come il f/8, per esaltare le prestazioni ottiche dell'obiettivo ed aumentare, nel contempo, la profondità di campo. È inoltre necessario utilizzare l'ottica in modalità manuale di messa a fuoco, al fine di ottenere un'omogeneità tra gli scatti delle aree a fuoco, utilizzando la classica tecnica dell'iperfocale. Il fisheye usato ad f/8 avrà infatti una profondità di campo che manterrà il fuoco dal primo piano ravvicinato all’infinito.