Multimedia Storage Viewer Epson P6000 e P7000: il monitor – e non solo - in tasca

A cura di: Gerardo Bonomo

A cura di Gerardo Bonomo

» Introduzione » Cosa fa...
» Il backup » Dal backup a Nikon Transfer
» Firmware » La visualizzazione delle immagini
» L'editing e la stampa delle immagini » Le implementazioni rispetto ai modelli precedenti
» Epson Link 2, il software necessario » Mai più senza Viewer?

 

Dal backup al Nikon Transfer

Ingrandisci l'immagineI backup che il Viewer esegue dalle schede di memoria è composto da una cartella all'interno della quale vengono copiate singolarmente tutti i file presenti sulla scheda – o quelli selezionati – mantenendo inalterato il nome originale del file e tutti i contenuti exif.
Se nel frattempo la scheda originale è stata cancellata, basta collegare il Viewer a un computer per copiare la o le cartelle di backup sul computer, o ritrasferire il backup su una scheda vuota, collegarla al computer e scaricare il backup dalla scheda al computer.
Utilizzando come programma di trasferimento Nikon Transfer quest'ultimo non è in grado di riconoscere una cartella di backup ricopiata dal Viewer su una scheda o salvata sul computer.
Nikon Transfer riconosce esclusivamente le immagini contenute in una scheda di memoria ma all'interno di una cartella chiamata DCIM all'interno della quale sia posizionata una sottocartella nominata dalla fotocamera, come per esempio100NCD80 che è il nome della sottocartella nominata in automatico in questo caso da una Nikon D80. Le immagini trasferite o residenti nella sottocartella vengono riconosciute da Nikon Transfer e sono pronte per essere trasferite.
In realtà quasi tutte le possibilità di automatizzazione offerte da Nikon Transfer possono essere eseguite anche in Nikon ViewNX, ma a cominciare dall'inserimento di determinate chiavi di ricerca all'atto del trasferimento, al backup speculare su una seconda unità, queste rimangono tuttora prerogative di Nikon Transfer; per poterne usufruire partendo dai backup eseguiti sul Viewer sarà necessaria la procedura preventiva di "ritrasferimento" delle immagini su una scheda avente una cartella e una sottocartella nominata come detto prima.


L'immagine a sinistra mostra le prese di connessione in/out del P7000


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La presa DC IN da 5V per il
collegamento alla rete di alimentazione domestica piuttosto che alla presa
12V di un'auto.

Il pulsante di accensione e
spegnimento – che incorpora anche
il blocco "hold" contro accensioni/spegnimenti accidentali
e l'aggancio per la cinghia da polso.
Tutti gli ingressi hanno
degli sportelli di protezione
in gomma.


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Alla base del Viewer è alloggiata l'altoparlante mono; per l'ascolto in stereo basta
collegare una cuffia o una coppia di altoparlanti stereo alla minipresa a tre poli.



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A sinistra la schermata principale del P7000.

 

 


Una volta inserita una scheda di memoria è possibile
"sfogliarla" o eseguire il backup dell'interno contenuto,
o ancora delle immagini selezionate.

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Un esempio di un file di backup.
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Di ciascuna immagine salvata sul P7000 è possibile
visualizzare diverse informazioni di ripresa.

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È anche possibile modificare l'immagine selezionata,
salvandola in un altro file, e mantenendo
sempre l'originale non modificato.

   
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oltre alle modifiche automatizzate...


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...è anche possibile apportare modifiche personalizzate
su diversi parametri, da quelli di luminosità/contrasto/saturazione...
   
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…potendo utilizzare una scala delle regolazioni separata per ciascuna impostazione.
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è possibile intervenire sul bilanciamento colore…

   
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…intervenendo con regolazioni fini su ciascun canale.

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E in ultimo è possibile intervenire sia sul parametro
della nitidezza che sulla riduzione del rumore.

   
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È possibile elaborare anche i file RAW, limitatamente a quelli generati dai modelli di fotocamere supportati.

Accertarsi di disporre dell'ultimo firmware rilasciato,
attualmente è la versione 1.57 dello scorso 16 febbraio 2009.
http://esupport.epson-europe.com



 
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