La campionessa mondiale di fotografia subacquea Silvia Boccato in immersione con Nikon D800, per realizzare un servizio di Fashion e Beauty servendosi di illuminazione Flash Nikon Speedlight.
Attrezzatura e soluzioni adottate
La prima esigenza di cui bisogna preoccuparsi in fotografia subacquea, ed anche la più costosa, è rappresentata dallo scafandro che proteggerà la fotocamera durante le immersioni. La fotografa Silvia Boccato ha scelto la neonata soluzione ND800 offerta dall’azienda Austriaca SUBAL, progettata esclusivamente per il corpo macchina della Nikon D800 impiegata per le riprese.
La cura e la complessità costruttiva di questi prodotti sono davvero encomiabili; tutte le funzioni della fotocamera specifica sono fedelmente replicate esternamente alla protezione (incluso il contatto a caldo del flash), garantendo un elevato livello di ergonomia e accessibilità durante l’utilizzo in acqua. Due bracci esterni snodabili consentono di illuminare la scena con luce artificiale, offrendo sufficiente libertà di movimento e orientabilità dei flash.
Nelle immagini successive vi mostriamo brevemente la procedura di montaggio della fotocamera Nikon D800 all’interno dello scafandro.
Avendo deciso di adottare totalmente luce artificiale per illuminare le varie scene, si è presentato il problema della comunicazione verso la superficie, necessaria per sollecitare e sincronizzare correttamente i flash posti esternamente (come si potrà meglio apprezzare in seguito).
La soluzione scelta ha previsto l’impiego di uno speciale cavo prolunga sincro-flash impermeabile, realizzato dalla stessa fotografa Silvia Boccato, connesso alla presa flash dello scafandro; all’altra estremità del cavo è presente una slitta porta-flash per ospitare unità esterne in modalità manuale, oppure un semplice radiocomando (come da nostra scelta), aventi funzione di “comando” per le sorgenti luminose presenti nel set.
In tema di insidie e fenomeni propri della fotografia subacquea, abbiamo accennato alla necessità di potenza luminosa sufficiente per vincere l’assorbimento introdotto dalla densità dell’acqua. La nostra scelta è ricaduta sull’impiego di sorgenti artificiali di classe differente, con la presenza di monotorce da studio Elinchrom (da 400W/sec fino a 1.100W/sec) affiancate da flash a slitta Nikon della serie SB-900/910, aventi specifico ruolo descritto nel seguito.
Le sorgenti artificiali mostrate nella figura precedente hanno assunto il ruolo di luce principale, posizionate secondo uno schema classico conosciuto come Rembrandt. La potenza totale risultante era di circa 1.800W/sec (1.100W/sec forniti dal generatore a batterie Elinchrom Ranger RX, circa 600W/sec offerti dal contributo dei tre flash Nikon), dimostrazione di quanta energia bisogna rendere disponibile per ottenere i risultati attesi.
Emulando le consuete pratiche di uno shooting di Fashion in studio, abbiamo posizionato una terza sorgente di luce in grado di illuminare il soggetto dall’alto, garantendo volume e tridimensionalità generale ai capelli e spalle, installando una monotorcia da 500W/sec modificata con softbox da 130x50cm (meglio conosciuta come “strip light”).
La presenza di robusti stativi (con ruote e freni) e giraffe (detti anche “boom”) è stata abilitante per questo set fotografico sospeso sull’acqua, giusto compromesso tra libertà di manovra, sicurezza dell’attrezzatura e costo accettabile, se confrontato con le più complesse strutture metalliche che esigono ulteriori sforzi di differente ordine, come il trasporto, tempi di installazione/disinstallazione, sospensione, peso e governabilità delle sorgenti luminose.
Il fondale utilizzato per ricoprire le pareti della piscina, è adagiato su aste telescopiche ideate e realizzate della fotografa Silvia Boccato, con estensione di oltre 6mt, sorrette da 4 robusti stativi e relativi contrappesi per un solido ancoraggio ai bordi.
L’impulso di sincronizzazione destinato a tutte le unità flash coinvolte nell’illuminazione (da studio e a slitta) è stato assicurato da un radiocomando Elinchrom Skyport Speed, installato all’estremità della prolunga sincro-flash assicurata in superficie; l’impulso generato dalla fotocamera in immersione durante i singoli scatti, scatena l’emissione del segnale radio di comando verso monotorce e generatori a batterie, dotati tutti di ricevitori radio compatibili.
Ruolo dei Flash Nikon Speedlight
Abbiamo ritenuto opportuno dettagliare separatamente il contributo e la configurazione dei flash Nikon Speedlight nel nostro progetto, in virtù della dignità che merita la soluzione. Requisito principale imposto per l’illuminazione, è stato garantire copertura di luce estesa alla figura intera dei soggetti protagonisti. Rifacendoci ai fenomeni di abbattimento dell’energia luminosa sopra citati, la sola presenza della sorgente di luce costituita dal Beauty Dish Elinchrom non avrebbe soddisfatto pienamente il requisito, in termini di potenza emessa e di copertura fisica.
L’introduzione della seconda sorgente artificiale, ottenuta attraverso l’assemblaggio di tre unità flash Nikon SB-900/910, ha garantito una maggiore uniformità luminosa, estendendo efficacemente il contributo del punto di illuminazione principale (1.100W/sec), lasciando altresì apprezzabile libertà sul decentramento e orientamento sincronizzato delle unità.
L’interesse dei produttori di accessori fotografici rivolto al mondo dei “piccoli flash”, è testimoniato dalla presenza di prodotti davvero esclusivi, come l’adattatore Lastolite Tri-Flash della serie Joe McNally, acclamato fotografo americano che ha collaborato con il prestigioso marchio per produrre una serie di accessori unici nel loro genere.
Dovendo aggiungere sufficiente potenza di emissione lampo, abbiamo scelto l’accessorio sopra illustrato per alloggiare tutte le unità Nikon SB-900/910, e quindi inserito l’ombrellino traslucido per modificare e migliorare la qualità della luce emessa nella scena.
La fase successiva ha richiesto l’installazione e connessione dei ricevitori radio Elinchrom Skyport Speed sulle singole unità Nikon, affinché potessero essere sollecitate in perfetta sincronia con lo scatto originato dalla fotocamera, analogamente alle altre sorgenti artificiali configurate.
Ulteriore requisito dettato dal progetto è stato assicurare ridotti tempi di ricarica delle sorgenti di luce artificiale; cogliere l’attimo difficilmente ripetibile diventa molto più critico in immersione, per via delle oggettive complessità di ripresa condizionate da innumerevoli variabili. I flash professionali hanno notoriamente tempi di ricarica molto rapidi (inferiori al secondo), mentre i piccoli flash a slitta - operanti con comuni batterie AA - variano tale ritardo in funzione dell’autonomia.
La soluzione da noi adottata ha previsto l’installazione di pacchi batterie esterni Nikon SD-9, compatibili con le unità flash Nikon SB-900/910, in grado di assicurare tempi di ricarica molto rapidi anche alla massima potenza lampo, estendono l’autonomia fino a circa 650 scatti totali. L’accessorio Nikon SD-9 ospita all’interno otto batterie AA (ricaricabili o standard), ed è fornito con un pratico astuccio in tessuto con chiusura in velcro, molto comodo per il fissaggio su comuni stativi.