Come funziona l'esposimetro

A cura di: N Photography

Scegliere la modalità di lettura della luce più appropriata è fondamentale per ottenere una foto impeccabile

Misurare correttamente la luminosità della scena che stai fotografando è la base di un'esposizione di successo. Nelle precedenti lezioni, hai imparato in che modo tempo di scatto, apertura del diaframma e modalità di scatto contribuiscano alla creazione dell'immagine, ma c'è un passaggio che precede la loro impostazione: la lettura esposimetrica. La reflex, come ogni fotocamera, incorpora uno strumento di misurazione della luce riflessa da una scena: l'esposimetro. Per un risultato sicuro e preciso, però, non basta una semplice lettura "automatica": la luminosità infatti, può variare enormemente nelle diverse zone dell'inquadratura. Per esempio, il cielo in genere è molto più chiaro del paesaggio o degli elementi in primo piano. Una lettura che tenesse conto solo della luminosità del cielo sottoesporrebbe, forse anche irrimediabilmente, il vero soggetto. Molto meglio una lettura spot sull'area che ci interessa esporre, oppure una lettura media, per non bruciare il cielo. La lettura "perfetta" è complicata perché l'area più importante dell'inquadratura non è necessariamente quella centrale e anche perché non esiste una modalità di lettura "universale", ma ben tre (o quattro). Ed è obbligatorio conoscere pregi e difetti di ognuna...

LE MODALITÀ DI LETTURA

La modalità Matrix è la modalità di lettura predefinita per le reflex Nikon ed è anche l'unica disponibile in alcune modalità di scatto.
Le altre forme di lettura sono accessibili solo nelle modalità di esposizione più evolute, Program, manuale o a priorità di tempo o diaframma.
La modalità Matrix è senz'altro la più sofisticata: per calcolare l'esposizione, scompone ogni scena in un certo numero di zone e legge la luminosità di ognuna, per poi estrarre una media. Le fotocamere Nikon più moderne offrono addirittura la modalità Color Matrix 3D, che prende in considerazione anche i colori presenti sulla scena e il punto di messa a fuoco. Come se non bastasse, procede poi a cercare di interpretare e "riconoscere" la scena inquadrata, per metterla a confronto con un database interno di 30.000 immagini. Alla fine di tutti questi calcoli, la fotocamera stabilisce l'esposizione appropriata – e il tutto in un batter d'occhio!
La lettura Media ponderata al centro, invece, sbilancia il calcolo dando molta più importanza alla luminosità della zona centrale dell'inquadratura. Questo metodo di lettura non calcola in realtà una vera e propria "media" e non considera la distribuzione della luce nel resto dell'inquadratura o il punto di messa a fuoco: si basa sull'assunto che il soggetto sia al centro. Nella maggior parte dei casi funziona bene, ma soprattutto rende facile prevedere quando rischi di fallire e sia probabilmente necessario compensare l'esposizione. Sulle reflex Nikon di fascia più alta puoi regolare la dimensione dell'area su cui viene eseguita la lettura e alcune ti permettono anche il passaggio rapido alla lettura Media, che esegue invece una media esatta della luminosità di tutte le aree dell'inquadratura.
La lettura Spot è ancora più semplice, poiché misura la luminosità solo della piccola area intorno al punto AF attivo e ignora tutto il resto. È la modalità di lettura in assoluto più precisa, ma anche la più difficile da usare: è fondamentale scegliere con estrema attenzione il punto su cui eseguire la lettura.


LE OPZIONI

Il funzionamento di ogni modalità e in quali casi e condizioni vanno usate

SPOT

L'esposimetro legge l'intensità della luce in una piccola area circolare intorno al punto AF attivo. È importante fare attenzione alla posizione del punto AF: l'area di misurazione corrisponde circa all'1,2-1,5% dell'inquadratura, a seconda del modello Nikon.


La piccola zona attorno al punto AF attivo corrisponde all'area su cui viene eseguita la lettura.

COLOR MATRIX 3D

È la modalità predefinita per le fotocamere Nikon: la reflex legge la distribuzione della luce all'interno di tutto il fotogramma, insieme ai colori e i dati di messa a fuoco, e li confronta con un archivio di immagini "tipiche" per produrre un'esposizione adeguata.


La zona principale di lettura dipende anche, tra le altre cose, dal numero di punti AF attivi.

MEDIA CENTRATA

Detta anche Media ponderata al centro, legge la luce su tutta l'inquadratura, ma calcola l'esposizione sbilanciando la media verso le aree centrali. Su alcune Nikon avanzate è possibile modificare le dimensioni dell'area centrale e influenzare così la lettura.


La lettura dà maggiore importanza al centro dell'inquadratura, ma tiene in considerazione anche le altre aree.

MEDIA

È una variazione della Media centrata ed è disponibile solo sulle Nikon professionali. Legge la luce in maniera uniforme su tutto il fotogramma. È la modalità meno sofisticata, ma anche più facile da interpretare per un fotografo esperto.


La lettura dà la stessa importanza alla luminosità di tutta l'inquadratura e calcola una media esatta.

COME IMPOSTARE L'ESPOSIMETRO

La procedura per cambiare modalità di lettura esposimetrica dipende dal modello di fotocamera in uso


LA PRATICITÀ DEI PULSANTI
Il controllo della modalità di lettura ha posizioni variabili. Alcune reflex hanno una piccola ghiera attorno al pulsante AE-L/AF-L, mentre altre prevedono un pulsante sulla parte superiore.


LA SCHERMATA INFO
Sui modelli entry-level, la modalità di lettura si gestisce dal display. Premi il pulsante "i" sul dorso del corpo macchina per richiamare l'interfaccia.


GUARDA LO SCHERMO
Tenendo premuto il pulsante dedicato, l'icona relativa alla modalità di lettura impostata appare sullo schermo LCD posteriore e sul piccolo display di stato sulla parte superiore.


FUOCO MANUALE (M)
Su alcune reflex per cambiare modalità di lettura è sufficiente tenere premuto il relativo pulsante e ruotare la rotella sul dorso della fotocamera.

IL COMPROMESSO

Il sensore digitale può registrare una gamma relativamente limitata di toni, inferiore a quella percepita dall'occhio umano. Il range di luminosità registrabile è detto "gamma dinamica". Le scene ad alto contrasto, quelle che presentano ombre intense e luci brillanti nella stessa inquadratura, possono eccedere la gamma dinamica registrabile: il risultato sono immagini parzialmente sotto o sovraesposte, con perdita di dettaglio nelle ombre o nelle alte luci (o in entrambe le aree). A meno di poter modificare le condizioni di luce (per esempio in studio), l'esposizione diventa questione di compromesso: devi decidere in quali aree è più importante salvare il dettaglio e stabilire quali parti della scena è necessario privilegiare. In post-produzione è più semplice estrarre dettaglio dalle ombre sottoesposte, mentre il dettaglio nelle luci bruciate è quasi del tutto irrecuperabile: in linea di massima, quindi, conviene cercare di salvare le luci e dedicare alle ombre un attento lavoro di recupero via software, in post-produzione.

Foto di Andrea Rota Nodari

Nelle scene ad alto contrasto l'esposizione ideale può essere irraggiungibile: o si brucia il cielo o si lascia che le ombre sprofondino a nero. La funzione D-Lighting attivo permette però di limitare la perdita di dettaglio


LA CAUSA DEL PROBLEMA
Indipendentemente dalla modalità di lettura in uso, ci sono casi in cui l'esposimetro non può restituire un'esposizione corretta. Il problema è nel modo in cui lavorano i sistemi di lettura: a differenza degli esposimetri esterni, misurano la luce riflessa dai soggetti e non eseguono una lettura incidente, che registra invece la luce che colpisce il soggetto.

TROPPO CONTRASTO

La fotocamera non è in grado di catturare tutti i toni di una scena? Niente paura, l'importante è sapere cosa fare...

Come abbiamo appena visto, in ogni situazione in cui la gamma dinamica è molto ampia c'è il rischio di perdere dettaglio nelle zone più scure e in quelle più luminose dell'inquadratura. Il problema non ha a che fare con la lettura, ma dipende dal fatto che la differenza di luminosità tra le diverse aree della scena è così ampia che non è possibile trovare un'esposizione che vada bene per tutte. Se ti trovi a dover riprendere una scena dalla gamma dinamica più ampia di quella supportata dalla tua reflex, hai due scelte. Se ti piace l'effetto HDR, puoi realizzare più inquadrature uguali con diverse impostazioni espositive e fonderle in post-produzione, oppure puoi scegliere quale sia la parte davvero importante della scena e bloccare l'esposizione per registrarne tutti i dettagli.

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO

In condizioni di luce complesse, esegui una lettura mirata, blocca l'esposizione e ricomponi


IMPOSTA LA FUNZIONE
Per impostazione predefinita, il pulsante AE-L/AF-L blocca esposizione e messa a fuoco.
Per limitare l'effetto alla sola esposizione, seleziona Solo blocco AE.


ESEGUI LA LETTURA
Zooma fino a riempire l'inquadratura con l'area che vuoi correttamente esposta. Premi lo scatto a metà, per attivare l'esposimetro, poi premi e tieni premuto AE-L/AF-L (nel mirino appare il simbolo AE-L) per bloccare la lettura. Ricomponi e scatta.


CONTROLLA IL RISULTATO
Se necessario, cambia l'area di lettura e riprova. Nell'esempio, la lettura sulla vetrata scurisce troppo la scena. È meglio eseguire la lettura sui muri.


RIPROVA
Tenendo nuovamente premuto AE-L/AF-L, blocca la nuova lettura e ricomponi. Nell'esempio è stato salvato il dettaglio della vetrata e delle pareti.

COME SI LEGGE L'ISTOGRAMMA

L'istogramma è uno strumento molto utile per valutare l'esposizione prima e dopo lo scatto. Se il grafico è tagliato sul lato sinistro, vuol dire che sono andati persi i dati relativi ad alcune aree scure dell'immagine, che appariranno quindi completamente nere. Se invece il grafico è tagliato all'estremità destra, significa che le zone più luminose della foto sono sovraesposte e risulteranno del tutto bianche. In genere, per risolvere il problema è sufficiente correggere l'esposizione e scattare nuovamente. Le scene con una gamma dinamica molto ampia, però, producono un istogramma altrettanto ampio: se la gamma dinamica eccede quella registrabile, il grafico risulterà sempre tagliato da un lato o dall'altro, indipendentemente da come si regola l'esposizione. L'illustrazione illustra il concetto: la gamma di toni di una giornata coperta è limitata e produce un istogramma compresso, che non crea problemi di esposizione. L'estremo contrasto di una giornata di sole, al contrario, può produrre un istogramma così ampio da superare la gamma dinamica della fotocamera.

CONTROLUCE:
Quando si fotografa in direzione del sole (o di un'altra intensa sorgente luminosa), il lato del soggetto rivolto verso la fotocamera è in ombra e si crea una notevole differenza di luminosità tra soggetto e sfondo: è la condizione ideale per produrre una bella silhouette!

SORGENTI LUMINOSE:
Quando si includono nell'inquadratura sorgenti di luce intensa è importante escluderle dalla lettura esposimetrica: in questo modo verranno bruciate, ma il resto della scena sarà leggibile e l'atmosfera sarà resa alla perfezione.

CIELI BRUCIATI:
I cieli bianchi e bruciati rovinano irrimediabilmente i paesaggi. Nelle giornate nuvolose, il cielo può essere più luminoso di diversi stop rispetto al primo piano: usa un filtro graduato ND per scurirlo e salvarne il dettaglio

SPAZIO ALL'INTERPRETAZIONE

L'istogramma mostra la gamma di toni presenti nella scena, ma la "correttezza" dell'esposizione è soggetta anche a una valutazione soggettiva. Ci sono immagini, per esempio quelle destinate alla conversione in bianco e nero, che traggono enorme beneficio da un trattamento a forte contrasto, con ampie zone di nero denso o bianco bruciato. L'istogramma è una guida, non il giudice finale: è importante verificare personalmente le aree chiave della foto. Il metodo più semplice è utilizzare la modalità di lettura spot per misurare con precisione la luminosità delle aree più scure e di quelle più chiare della scena, per valutare la differenza e capire se sia possibile catturare tutto in un'unica immagine. Per estendere la gamma dinamica registrabile, conviene sempre scattare in RAW, che concede un margine di 1 EV nelle ombre e nelle luci, recuperabile in fase di conversione. Ricorda che l'istogramma non ne tiene conto, perché si basa sull'anteprima in JPEG anche quando scatti in RAW. Il RAW non esonera dalla ricerca dell'esposizione corretta, ma concede quel minimo di tolleranza che può essere tutto quello che serve per registrare anche le aree più chiare e più scure dell'immagine. A volte, nemmeno il RAW è sufficiente: è il momento di muovere i primi passi nel mondo dell'HDR.

CONTRASTO INTERNO/ESTERNO
La differenza di luminosità tra un interno e la scena esterna inquadrata da una finestra è quasi sempre troppo grande. Per mostrare ogni dettaglio di entrambi, è necessario ricorrere all'HDR.

L'HDR PUÒ ESSERE LA SOLUZIONE!

L'HDR (da High Dynamic Range, "alta gamma dinamica") è una tecnica che permette di ottenere immagini dalla gamma dinamica superiore a quella normalmente registrabile dalla tua fotocamera. L'HDR prevede due momenti distinti: prima è necessario realizzare una serie di scatti in tutto e per tutto identici ma con diverse impostazioni espositive; poi si può procedere a fonderli con un software specialistico. Esistono due tipi d'approccio alla tecnica: uno più realistico, in cui la gestione dell'ampia gamma dinamica è volta alla creazione di un'immagine che appaia naturale, e uno invece più "artistico", che punta a un effetto surreale e iperrealistico, riconoscibile al primo sguardo per via dell'abbondanza di dettagli nelle luci e nelle ombre, del notevole contrasto e dei contorni estremamente netti. È una questione di gusti, ovviamente, anche se i fotografi "puristi" in genere preferiscono risultati più naturali. I produttori di fotocamere hanno da qualche tempo cominciato a integrare l'HDR nei loro corpi macchina. Alcune Reflex Nikon, per esempio, offrono una funzione HDR che automatizza il processo di esposizione della sequenza e procede poi alla fusione già allo scatto, senza bisogno di un passaggio in post-produzione. I software specialistici, però, garantiscono maggiore controllo e risultati in genere migliori.

ISTOGRAMMA E GAMMA DINAMICA

Esposizione e gamma dinamica non sono affatto sinonimi, ma c'è un legame molto stretto tra loro


QUANDO IL CIELO È NUVOLOSO
In una scena a basso contrasto la differenza di luminosità tra le parti più brillanti della scena e quelle più scure è limitata. La distribuzione dei dati risulta quindi agevolmente all'interno dei limiti dell'istogramma.


SE IL SOLE BRILLA NEL CIELO
In una scena ad alto contrasto, la differenza di luminosità tra le zone più chiare e quelle più scure è enorme. L'istogramma relativo è molto più ampio e può facilmente eccedere la gamma dinamica della tua reflex.


L'ESPOSIZIONE QUANDO IL CONTRASTO È BASSO
Con un istogramma così docile, c'è ampio margine di scelta e interpretazione: se cambi le impostazioni di esposizione, vedrai l'istogramma spostarsi a destra o a sinistra, ma avrai un margine anche di diversi stop prima di correre il rischio di "tagliare" le luci o le ombre.


L'ESPOSIZIONE QUANDO IL CONTRASTO È ELEVATO
Quando la gamma dinamica è eccessiva e non vuoi utilizzare la tecnica HDR, devi scegliere se privilegiare le luci alte e sacrificare i dettagli nelle ombre, o viceversa.

Metodi di pagamento: