È mattina presto. L'aereo da poco sorvola l'immensa terra tropicale. Sotto di noi un verde mare, tagliato a tratti da grandi fiumi dai nomi importanti: Rio delle Amazzoni, Rio Negro...
L'atmosfera è sensazionale. Le tante ore passate in volo sono già un ricordo. Una città dai mille colori nel cuore della Foresta appare all'orizzonte; in pochi minuti atterriamo, siamo a Manaus.
© Luca Locatelli
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Toccare il suolo in Brasile è come toccare il cielo nel resto del mondo; l'aria è elettrizzante carica di vibrazioni positive, calore e confusione. Ma quanto amiamo l'Amazzonia io e la mia compagna Simona?!
Oltre le porte a vetri dell'aeroporto ci attende l'amico Seu Francisco, braccia conserte e un sorriso allegro tipico di questo popolo. Carichiamo gli zaini sul suo "Westfalia" e ci addentriamo tutti insieme in Manaus. Salutiamo la sua famiglia, compriamo al mercato due amache colorate per dormire e via per le strade affollate di bambini; via fino ad arrivare al porto che si affaccia sul "gigante" Rio delle Amazzoni. Il battello dell'Associazione Amazonia il "Certeza" è li ad aspettarci con il motore acceso, impaziente di tornare a casa. Il comandante del battello, Manuel, ci da il benvenuto sulla sua barca con un sorriso. Ora tutto è pronto, si salpa! Finalmente incomincia il viaggio nel cuore della Foresta.
© Luca Locatelli
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Per me fotografare significa condividere. A casa, con la mia D70, avevo creduto di fare fotografie di un certo tipo, scatti calibrati, con "quei" tempi e "quella" profondità di campo che… Ma come sempre devo ricredermi! Ora mi trovo su un fiume che bagna una magica foresta, a bordo di un battello, in mezzo al Rio Negro a ballare sul piccolo ponte, il "forrò", una musica carica di immagini, "colonna sonora" di un popolo. E la mia D70?! E gli obiettivi? In una borsa, forse al piano di sotto. Il viaggio è appena cominciato e subito mi è chiara una cosa: qui non esistono regole, qui la foto arriva nel "mentre", le situazioni si creano, non si possono costruire. Da ora in poi starò solo più attento a tener con me la macchina fotografica.
© Luca Locatelli
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La barca continua a scivolare sul Rio Negro, siamo circondati da fiumi che sembrano così immensi da far apparire la regione una terra di sola acqua. Ma la terra ferma c'è, ed è ben più grande dei fiumi. Osservare la Foresta su una cartina geografica fa capire come i fiumi siano solo vene che portano acqua e vita al cuore della terra: l'Amazzonia. Per rendersene conto basta pensare che l'Amazzonia è una volta e mezza più grande dell'Europa occidentale.
Al risveglio un'alba color arancione sembra annunciare il nostro arrivo, il paesaggio floreale si è infittito e i fiumi son più piccoli, la foresta più vicina, pappagalli e delfini di fiume si fanno ammirare sempre più spesso, mille colori e rumori ci avvolgono. Abbiamo viaggiato per 600 km e siamo giunti finalmente a destinazione, siamo arrivati allo Xixuaù.
Qui vive una comunità di circa 70 persone adulte, i caboclos, e tutti i loro bambini. Lo Xixuaù è una riserva ecologica, riconosciuta dal governo brasiliano. Nasce grazie al coraggio e la determinazione di un italo scozzese Christopher Clark, sua moglie Anna e alcuni caboclos. Insieme hanno fondato l'Associazione Amazonia [www.amazonia.org]. I caboclos rimangono i proprietari di questa terra: un'area di 172 .000 ettari, a tratti incontaminata e noi possiamo ammirarla in tutta la sua bellezza. Tutti i giorni Chris, Tabaco, Mambiti, Rodrigo e gli altri membri inseguono un sogno: difendere la riserva, conservandola e proteggendola da bracconieri e tagliatori di legna. Dopo 12 anni di duro lavoro, questo allo Xixuaù non è più così un sogno tanto lontano, anzi…
© Luca Locatelli
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Di mattina spesso si esce a pesca con Mambiti, si utilizzano varie tecniche tra cui l'arco e la freccia. Oppure si va in foresta con Rodrigo e se si è fortunati si possono avvistare sia animali di fiume che di foresta come: tapiri, lontre giganti, caimani, delfini rosa, scimmie urlatrici…. D'altra parte con una varietà di 8.000 specie animali e 5.000 di pesci ogni volta può essere una bella fotografia! Ci si muove sul fiume in canoe di legno da loro costruite. Il clima lascia poche sorprese, siamo a 50 Km dall'equatore, fa molto caldo! Ma neppure la sete può coglierci impreparati allo Xixuaù: basta allungarsi con naturalezza verso il fiume trasparente e con il palmo della mano bere.
© Luca Locatelli
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L'atmosfera è calda e magica. Ogni mattina e sera la luce e i colori giocano ad incrociarsi in milioni di modi diversi colorando l'acqua, la foresta e il volto della gente. Io gironzolo con la mia D70 e quando pioggia e nuvole decidono di farmi un regalo escono luci impossibili da immaginare. Le situazioni mi si presentano spontaneamente, senza mai cercarle. Come un'alchimia fatta di condivisione e creatività gioco con la gente del posto. Una "corrente" di emozioni mi trascina faccia a faccia con scene imprevedibili; immagini che chiedono di essere fotografate; scatti da vivere tutti insieme. La mia D70 funziona benissimo e diventa l'estensione espressiva di un occhio che vuole impressionare la scena per portarsela via con sé, immortalata per sempre, come memoria di un viaggio tra terra e gente meravigliosa, come una ventata di aria fresca in una calda notte d'estate...