Giuseppe Vernini, Stefano Zangolini
Cosa spinge sette uomini adulti, vaccinati e sani di mente ad abbandonare i loro caldi letti nel cuore di una gelida notte invernale, infilarsi in un paio di jeans e salire in auto per percorrere lunghe distanze, così da arrivare in tempo all'appuntamento?
Ci si corica la sera prima con una strana euforia, consapevoli che l'indomani sarà una giornata memorabile. La sveglia punta alle 4 e 30 o giù di lì, ma non c'è bisogno di farla suonare: gli occhi restano chiusi, ma il cervello e la mente si svegliano già da prima.
Qualcuno viaggia in compagnia, qualcuno solamente insieme alla propria musica preferita, ma è solo per poco: verso le 5 inizia il tam-tam dei cellulari e anche se siamo ancora distanti, iniziamo a sentirci tutti un po' più vicini… ci siamo quasi!
Foto di Luca Coscarelli
Prima delle 6,30, finalmente, eccoci a Montalcino: è ancora buio ma la Val d'Orcia è lì che aspetta di svelarsi ai nostri occhi con tutta la sua magia.
Pochi minuti e ci trasferiamo al famoso boschetto di cipressi che si trovano in mezzo a un campo adiacente la Via Cassia, nel tratto tra Montalcino e San Quirico d'Orcia. C'è ancora la luna, ma si incominciano a intravedere le prime luci dell'alba, anche se la temperatura si mantiene intorno ai -2° e le zolle sollevate dall'aratro sono completamente gelate.
Foto di Mirko Vegliò
Lo spettacolo che la Val d'Orcia ha deciso di regalarci è semplicemente magnifico. Le colline sono una dolce silhouette sotto al cielo che inizia a colorarsi di rosa.
Foto di Stefano Zangolini
Nell'aria si respira qualcosa di magico: è davvero un momento che è valso la pena aver vissuto, tutti insieme sul crinale della collina a respirare piano piano per far sì che l'emozione del momento svanisca il più tardi possibile.
Foto di Marco Vegni
Qualche minuto in un silenzio quasi religioso, interrotto solamente dagli scatti degli otturatori delle fotocamere, e il sole inizia a far capolino dal crinale di fronte a noi, inondando la campagna di una splendida luce radente che ci permette di percepirne al meglio le splendide textures e che crea bellissimi giochi di luce e ombra, intervallati da qualche raro casolare e da pochi alberi spogli, isolati o a gruppetti.
Foto di Mirko Vegliò
Foto di Massimiliano Scordino
È l'ora di ripartire; Giuseppe che viene da Roma, ci aspetta e quindi ci ritroviamo per fare una bella colazione, prima di ritornare alla scoperta di nuove fantastiche locations.
Riprendiamo la nostra zingarata nel cuore della Toscana, alla volta della Cappella di Vitaleta, assieme ai cipressetti sulla Cassia vero simbolo della Val d'Orcia. La Cappella può essere ammirata e fotografata dalla strada che unisce i borghi di San Quirico e Pienza, ma noi vogliamo vederla più da vicino. Raggiungiamo la Cappella a piedi, mentre il sole è già abbastanza alto da convincere qualcuno di noi ad abbandonare le giacche in auto. La luce non è delle migliori, ma questa piccola chiesetta, quasi una sentinella sulle colline della vallata, ha un fascino unico e irresistibile, dal quale è impossibile restare immuni.
Foto di Marco Vegni
È quasi ora di pranzo e Pienza ci aspetta con le sue leccornie: cosa c'è di più gustoso di un panino con finocchiona e pecorino locali, annaffiato con del buon Rosso di Montalcino, quando accanto a te hai i tuoi amici e davanti ai tuoi occhi il panorama dell'intera Val d'Orcia, in pieno controluce, che è possibile ammirare dalla famosa Via dell'Amore? È quasi Natale e per festeggiare ci concediamo anche una bella fetta di pandoro al cioccolato per scambiarci gli auguri.
Il tempo però è tiranno e d'inverno il sole tramonta presto. Marco, contradaiolo doc, ci sprona a seguirlo lungo le stradine del senese verso un'altra zona famosa in tutto il mondo: le Crete nella zona di Asciano, dove possiamo aspettare che il sole tramonti dietro le colline. La nostra guida conosce la zona come le sue tasche e ci conduce davanti a un panorama mozzafiato, dove la sinuosità del paesaggio ci concede di sfruttare la luce radente e il tramonto ci regala un cielo niente male.
Foto di Alessandro Sentieri
Foto di Giuseppe Vernini
È un momento triste ed euforico allo stesso momento: ognuno di noi è consapevole che questa straordinaria giornata sta per finire, ma anche che tra poche ore saremo di nuovo insieme, anche se solo virtualmente, sulle pagine del forum Nital, pronti a rivivere la nostra avventura e a condividerla con altri amici.
Il momento di risalire in macchina per rientrare a casa è scandito da saluti, abbracci e grandi pacche sulle spalle. In noi la certezza che, non si sa né dove né quando, ma sicuramente ci sarà un'altra zingarata. Magari non saremo tutti, magari ci saranno altri amici, ma prima o poi ci ritroveremo…
Foto di Alessandro Sentieri
Manca una cosa sola al racconto: la risposta alla domanda di partenza.
La risposta è: UNA GRANDE AMICIZIA E UNA TRAVOLGENTE COMUNE PASSIONE!
Luca Coscarelli, Stefano Zangolini, Mirko Vegliò, Marco Vegni, Giuseppe Vernini, Massimiliano Scordino, Alessandro Sentieri… zingari forever!!!
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