In Ucraina nonostante gli accordi per il cessate il fuoco si continua a combattere. Nel Donbass, la regione orientale occupata nel 2014 dagli indipendentisti filorussi, a fine gennaio un centinaio di razzi Grad ha bersagliato Avdiivka, città a pochi chilometri dalla capitale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. I terroristi (così Kiev definisce gli occupanti) questa volta hanno ripetutamente colpito obiettivi civili. Il bilancio, provvisorio, è di oltre quaranta vittime che si aggiungono alle diecimila che hanno perso la vita in tre anni di combattimenti (gli sfollati sono quasi due milioni).
I separatisti hanno colpito il principale complesso industriale della città danneggiando gli impianti per la distribuzione del gas e dell’elettricità: oltre quindicimila persone (erano il triplo prima della guerra) sono rimaste per qualche giorno senza riscaldamento con temperature che di notte sfioravano i meno venti. Preso di mira anche l’acquedotto. Kiev ha allestito una tendopoli di emergenza ma al momento l’evacuazione di Avdiivka è stata scongiurata. Sì è sfiorata l’emergenza umanitaria, insomma. «La più violenta escalation militare da un anno a questa parte» confermano gli osservatori Osce.
Gli ucraini hanno risposto al fuoco colpendo la periferia occidentale di Donetsk, il luogo dove i separatisti avrebbero piazzato le rampe dei temibili Grad trasformando di fatto gli abitanti in scudi umani. Negli scontri entrambe le parti hanno utilizzato calibri e mezzi vietati dagli accordi di Minsk che in teoria avrebbero dovuto trovarsi ad almeno quindici chilometri dalla linea di contatto. I filorussi hanno bersagliato indiscriminatamente anche i villaggi di Marinka, Pisky e Opytne, dove, pur senza gas, acqua ed elettricità continuano a sopravvivere un centinaio di persone. La controffensiva ucraina non si è fatta attendere e ha permesso a Kiev di registrare qualche progresso attorno all’aeroporto di Donetsk, conquiste che ora dovranno essere consolidate. Sempre che l’ennesima tregua (la seconda in meno di un mese) regga.