L'idea di omaggiare l'Abruzzo, la mia terra, con un video, è stata una logica conseguenza della bellezza e della varietà del suo paesaggio. Ho iniziato un percorso di riscoperta del territorio insieme alla rivista “Tesori d'Abruzzo”, fino a quando non ho avvertito l'esigenza di provare un'esperienza di questo tipo...
Dalle spiagge rocciose della costa dei trabocchi agli straordinari scenari offerti dalla Maiella e dal Gran Sasso, l'Abruzzo offre infiniti motivi di ispirazione. Da fotografo professionista con una naturale inclinazione verso la paesaggistica e con un background da filmaker, ho subito pensato che la tecnica del time-lapse potesse essere nelle mie corde. Ovviamente un lavoro ambizioso di questo tipo aveva bisogno di un'attenta pianificazione e di un'attrezzatura tecnica adeguata.
A mia disposizione c'erano due corpi macchina Nikon, il D600 e il D7000, più diverse ottiche grandangolari e luminose, tra le quali l'AF-S Nikkor 14-24mm f/2.8G ED. Nella realizzazione delle sequenze fisse, ho sfruttato la funzione di ripresa a intervalli presente nei menu di entrambe le fotocamere. Per le sequenze in movimento ho invece usato un Camera Slider One della ShooTools che con il suo metro di lunghezza e con gli spostamenti programmabili, mi ha consentito riprese dinamiche non realizzabili altrimenti.
La mia vita si svolge tra la costa pescarese e l'entroterra montano marsicano e il viaggiare spesso, insieme alla mia curiosità, sono stati di aiuto nella scelta delle location.
Personalmente ho una predilezione per la montagna, ma non volevo che il mio giudizio, assolutamente soggettivo, mi portasse a escludere il mare e la tradizione abruzzese dei trabocchi.
Volevo che nel video comparissero luoghi noti al grande pubblico come Rocca Calascio, Punta Aderci, il Gran Sasso, ma anche zone sconosciute a molti, ma di straordinario impatto come il castello di Roccascalegna, le Gole di Fara San Martino o le falesie di Turrivalignani.
Così, nella fase di scouting mi sono immediatamente reso conto che ridurre il tutto a un video di pochi minuti non sarebbe stata un'impresa semplice.
Le prime riprese in time-lapse sono iniziate a fine 2013 e andate avanti fino a fine agosto dell'anno successivo, portandomi a catturare oltre 50 mila file RAW in più di quaranta uscite.
Di primaria importanza è stata la scelta della luce: tutte le immagini presenti nel video (tranne una solo sequenza) sono state girate all'alba, al tramonto o in notturna.
Quindi lo studio a tavolino comprendeva la traiettoria del sole rispetto alle inquadrature che avevo in mente all'alba o al tramonto, la presenza o meno della luna nelle sessioni in notturna, gli orari nei quali la Via Lattea potesse rendere al meglio e da un giusto punto di osservazione. Come sempre, nei lavori che hanno a che fare con la natura, non è stato semplice prevedere quali sarebbero state le condizioni ambientali che mi sarei trovato a fronteggiare, non solo per ciò che concerne gli eventi atmosferici. A metà maggio sono stato colto da una bufera di neve a Campo Imperatore. A Civitella Roveto un cinghiale era invece in totale disaccordo con la mia idea di immortalare alle due di notte la Via Lattea, mentre in un'altra occasione un gruppo di cani randagi mi ha costretto a interrompere una delle sequenze potenzialmente più spettacolari di tutto il video.
Nella maggior parte di queste uscite non ero solo. La realizzazione del lavoro ha suscitato immediatamente interesse sia in persone che conoscevo, sia in perfetti sconosciuti. Un gruppo di amici, Gianluca, Giuseppe e Alessio, ha rappresentato il nucleo dei fedelissimi che, pur non essendo autori materiali del video, hanno comunque contribuito in maniera significativa al completamento dello stesso. Altre persone mi hanno poi fornito indicazioni preziose riguardo ad alcune location a me poco note o hanno contribuito alla possibilità di realizzare sequenze molto particolari. Una su tutte quella del castello di Roccascalegna, resa possibile solo grazie allo spegnimento, programmato con la Pro Loco, delle luci che con la loro luminosità mi avrebbero impedito di catturare il movimento delle stelle.
Le scene in notturna dovevano essere per me il fiore all'occhiello del video, per questo hanno preso molto spazio dei quattro minuti finali.
Era un modo per rappresentare un Abruzzo poco conosciuto anche dagli stessi abitanti.
In questo, lo straordinario sensore della Nikon D600, insieme a lenti di apertura massima dal 2.8 in giù, ha reso possibile ottenere immagini pulite anche sopra i 3.200 ISO senza invasivi interventi di riduzione del rumore.
L'editing di un time-lapse è sempre molto faticoso e può richiedere diverse settimane di lavoro tra la gestione dei RAW, l'assemblaggio delle sequenze, il montaggio e i vari rendering.
La prima fase ha visto l'utilizzo della versione 5 di Adobe Lightroom insieme al software LRTimelapse. Successivamente in Adobe After Effects CC, le varie immagini sono diventate file video e ho lavorato sulla correzione del flickering, dove presente, utilizzando il plug-in GBDeflicker. La fase finale di montaggio è stata fatta in Adobe Premiere CC.
In parallelo è stata composta la colonna sonora da Alessio Felicioni. Non volevo una musica epica come e allo stesso tempo non volevo essere l'ennesimo autore a usare/plagiare un tema dei Sigur Ros (band che peraltro amo molto).
Ne è venuta fuori una musica che ha il largo respiro dei paesaggi rappresentati e che ben si sposa con il ritmo incalzante, ma mai frenetico delle immagini.
Al completamento di un lavoro di questo tipo, dopo tanti sacrifici, si ha voglia di ricominciare, di intraprendere un'avventura simile, perché alle cose appaganti è sempre difficile mettere la parole fine.