Trofeo Mezzalama, una corsa verso il cielo

A cura di: Alberto Casse

Gara internazionale a squadre di sci alpinismo, il Trofeo Mezzalama, che si svolge tradizionalmente ogni due anni sul Massiccio del Monte Rosa, è giunto alla sua 19a edizione. Richiede grande preparazione atletica e predisposizione al sacrificio...

Una vita dedicata alle competizioni di sci, la passione per il trekking unita a quella per la caccia fotografica, mi hanno abituato a puntare la sveglia nel cuore della notte. Non mi pesa, dunque, trovarmi all'alba a 3.500 metri di quota in compagnia dell’amico Gilles De Paoli, che al contrario fatica un po' a digerire le “levatacce”.

Questa volta, per fortuna, non dovremo raggiungere la vetta con sci e ramponi, ma ci attende l’elicottero di Ivo Pellissier della Pellissier Helicopter.
Decolliamo lasciando sotto di noi le luci della città di St. Pierre (AO) che ancora dorme e ammirando le splendide pareti innevate: davanti al nostro sguardo si propone un’alba dai colori molto intensi, scenario perfetto per fotografare la corsa più impegnativa al mondo in uno scenario di alta quota: il Trofeo Mezzalama, gara di sci alpinistica di grande prestigio, valida per la coppa del mondo.

Un percorso affascinante nel cuore delle Alpi, al confine italo-svizzero che separa il Cervino dal Massiccio del Monte Rosa.
Una prova estrema che attraversa il Massiccio del Rosa per 45 km, a una quota di 4.000 metri, con partenza da Cervinia (2.000 m) e arrivo a Gressoney-La-Trinité (1.600 m).
Ma ciò che impressiona è il dislivello in salita di 2.892 metri e in discesa, di 3.145 metri. Dall’elicottero riusciamo a girare un piccolo video a testimonianza di questo magico paesaggio.

Atterriamo sul Colle del Breithorn, a 3.826 metri, ammirando il sole che fa capolino dietro i ghiacciai, uno spettacolo della natura di rara bellezza che riesce a farci dimenticare il freddo intenso.

Gli atleti, partiti alle cinque, arrivano in quota provati dal freddo e dalla salita. Nel tendone del punto di controllo, si legge la fatica sul volto di quelli più in difficoltà, che entrano alla ricerca di un po' di calore.
Alcuni alpinisti hanno bisogno dell’aiuto mio e di Gilles per recuperare calore e scaldare un po' le mani visti i primi sintomi di congelamento e i problemi di affaticamento respiratorio.

Arriva al tendone anche la grande favorita Laëtitia Roux insieme alla compagna di squadra Mireja Miró. Entrambe sono in lacrime perché la loro compagna di squadra, la valdostana Gloriana Pellissier, è stata costretta al ritiro per problemi fisici. Sul loro volto si legge la delusione per mesi di allenamento e sacrifici infranti sulle pareti di ghiaccio. Diamo loro un po' di conforto. Anche questo è sport.

Contattati per radio, raggiungiamo l’elicottero che arriva a recuperarci. Pochi minuti di volo e raggiungiamo il rifugio Mantova, dove anticiperemo gli atleti in discesa.
Riusciamo a girare ancora qualche minuto di video che, nonostante le vibrazioni dell’elicottero, ci ricorderà sempre le emozioni di questa gara.

Dopo quattro ore di vento, ghiaccio e salite, vince il Trofeo Mezzalama la squadra del centro sportivo dell’esercito, composta da Manfred Reichegger, Damiano Lenzi e l’amico Matteo Eydallin di Sauze d’Oulx.
Siamo entrambi appassionati di bici e mi capita spesso di incontrarlo sulle rampe della Val Susa mentre si allena per le sue fatiche agonistiche. Arriva da dietro, veloce come un fulmine, si affianca, rallenta, fa due chiacchiere e poi quasi non osa lasciarti, chiedendoti scusa per il dovere che lo chiama. Si alza sui pedali e in un attimo il Campione svanisce.

FOTOGRAFIE E VIDEO: • Nikon D4 • AF-S Nikkor 24-70 mm f/2.8G ED • AF-S Nikkor 70-200 mm f/2.8G ED-IF VR

 


 

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