È notte sulle Alpi Marittime, l’ultima luce è stata ingoiata dalle montagne di roccia circostanti. Noi siamo al calduccio della tenda, in un territorio selvaggio dove non è più l’uomo al vertice della catena alimentare… ma il lupo.
È questo il reale fascino del magnifico trekking denominato “Trekking del Lupo”. È un percorso ad anello di suggestiva bellezza che percorre, sulle “orme del lupo”, due parchi naturali con ecosistemi intatti: il Parco delle Alpi Marittime (in Piemonte) e il Parco del Mercantour (in Francia), entrambi con branchi stabili di lupi che sono tornati a popolarli dopo tanti anni di assenza.
La particolarità dell’itinerario consiste nel fatto che la partenza e l’arrivo prevedono la visita di due centri faunistici specializzati nell’illustrare la vita, il comportamento e la storia di questo magnifico animale.
Il primo (previsto all'inizio del percorso) è il Centro faunistico Uomini e Lupi di Entracque in cui, oltre all’esposizione permanente, è possibile effettuare l’avvistamento di una coppia di lupi, al di sopra di una struttura coperta, in uno spazio recintato.
Il secondo, sito in territorio francese, è il Centro faunistico Alpha Loup a Le Boreon. Anche in questo caso, il centro comprende, oltre a un’esposizione permanente interattiva, diverse postazioni di osservazione di lupi in branchi in uno spazio ampio di foresta.
Siamo stanchi per la dura tappa della giornata, ma il pensiero di essere in solitudine nel territorio di questo mitico animale ci rende vigili e con i sensi in allerta ad ogni minimo rumore nel buio. Lo sappiamo che il lupo ci ha fiutato da chilometri di distanza e ha percepito la nostra presenza da molto tempo.
Sappiamo anche che non si avvicinerà. Per lui siamo cosa grama, la causa della sua quasi estinzione, il nostro odore lo terrà alla larga. Non siamo cacciatori, ma questo forse non lo sa. Sbagliato mi fa notare Annalisa, cacciatori lo siamo anche se di sole immagini…
Questo mi fa tornare alla mente un racconto che avevamo pubblicato tempo fa per una rivista di natura, un racconto provocatorio e paradossale sull’esasperazione di un certo tipo di fotografia naturalistica.
Si intitolava “Gabbie digitali” e narrava che…
Quando il lupo Alpha seppe dagli ululati dei suoi compagni lontani che il cacciatore di immagini F. avrebbe valicato le Alpi per arrivare fino a loro nel Mercantour si rese conto di non avere scampo.
Il potente obbiettivo con il moltiplicatore di focale era un oggetto di precisione formidabile e non avrebbe permesso la salvezza.
Quando F. arrivò in una sera piovosa d'inizio estate a St. Martin de Vesubie (sulle Alpi Marittime) iniziò a perlustrare il territorio alla ricerca di indizi e tracce.
La sua esperienza gli permise di realizzare che a pochi chilometri più a nord avrebbe trovato Alpha.
Il buio incombeva e la stanchezza della giornata lo costrinse ad addormentarsi in una fumosa locanda del luogo.
Sognò il lungo viaggio della giornata precedente, il freddo e la neve che quasi l'aveva bloccato,con altri cacciatori, sul colle della Lombarda, rischiando di far andare tutto in malora.
Al mattino si svegliò di soprassalto, svegliato bruscamente dal bussare ripetuto di L. che l'avvertiva che gli altri cacciatori erano pronti ed era ora di partire.
Raggiunse di buon passo e velocemente la zona di Alpha. Estrasse dala custodia l'attrezzatura, controllò che le batterie fossero cariche.
Caricò la sensibilità ad 800 iso (la più letale). Si appoggiò con cura sulla catasta di tronchi. Non rimaneva che aspettare.
Alpha non tardò ad arrivare, annusò l'aria sospettoso e guardingo, ma scelse la direzione verso F. con rassegnazione.
F. attese con freddezza.
40 metri, 30 metri, 20 metri, 10 metri, 5 metri...Alpha lo guardò negli occhi in silenzio, come in attesa.
Poi fu tutto così rapido...un cinquecentesimo di secondo, un battito di ciglia e Alpha si trovò bloccato, congelato per sempre, per l'eternità in un’immagine digitale.
Fu allora che successe.
Anomalo. Fuori controllo. Inspiegabile.
F. guardò l'immagine che intrappolava Alpha in un istante che durò come l'inverno.
Poi premette il tasto ''DEL'' della Nikon D80 e lo cancellò liberandolo.
Nessuno gli chiese mai spiegazione del perchè l'avesse fatto.
Ma F. lo sapeva.
Sapeva che un animale perfetto e libero come Alpha non poteva sopravvivere rinchiuso in un pc portatile .
Con i trasferimenti nelle claustrofobiche chiavette da 20 mega l'avrebbero rinchiuso in gabbie digitali per poi modificarlo, ridimensionarlo trasformargli i livelli e il colore del pelo…
Esperimenti digitali.
Era troppo anche per un freddo professionista come lui...
Durante il nostro trekking molte immagini le abbiamo scattate
con grande passione e con grande emozione (spesso anche difficile da descrivere) presso le aeree faunistiche visitate, un’esperienza davvero straordinaria.
Ma come nel racconto la foto più bella che conserviamo solo nella nostra mente è l’immagine “immaginata” del lupo “Alpha” che libero corre sulle sue (nostre?) montagne.
Io sono il lupo.
La fame è la mia compagna,
la solitudine la mia sicurezza
Io sono l'istinto.
il freddo è il mio giaciglio,
il vento la mia sola coperta.
Io sono il silenzio.
Un'ombra nella foresta
impronte lungo il fiume
occhi di brace nel profondo buio.
Io sarò forse ucciso,
mai disperso, cancellato
come immortale spirito del bosco
di nuovo vigore sarò creato.
Io sono il lupo.
Poesia Io sono il lupo (Anonimo)
IL PERCORSO E LA FOTOGRAFIA
Il tracciato da noi percorso quest’estate e proposto in anteprima assoluta, con la collaborazione del Parco delle Alpi Marittime, Ferrino e Nital, ha una lunghezza totale di 75 Km circa e comprende il passaggio su cinque spettacolari colli a 2400 m di quota, toccando le caratteristiche Strade di Caccia Reali costruite per il re Vittorio Emanuele II. La partenza è prevista da S. Giacomo di Entracque nel Parco della Alpi Marittime.
Il paesaggio toccato dal trekking è molto vario, sempre grandioso, con laghi, foreste e cascate. Non manca la possibilità di avvistare prede del lupo come camosci e stambecchi. È possibile percorrerlo in autosufficienza, con tenda al seguito (il bivacco è consentito), oppure usufruendo dei rifugi che si incontrano al termine di ogni tappa. Questo è il percorso che noi proponiamo. Naturalmente è possibile variarlo a seconda delle proprie necessità e capacità fisiche.
Fotograficamente parlando, la Nikon D7000, insieme allo straordinario grandangolo 10-24mm e all'obiettivo “tutto fare” 18-200 mm (stabilizzato), nonché alla pratica, leggera e maneggevole compatta Nikon Coolpix 9100 (gentilmente fornite da Nital), hanno fatto davvero la differenza.
• TAPPA 1
SAN GIACOMO 1213 m s.l.m. à Rif. SORIA-ELLENA 1840 m s.l.m. [totali di tappa: + 627 m] Al mattino prima della partenza fortemente consigliata la visita al centro “Uomini e Lupi” ad Entracque.
• TAPPA 2
Rif. SORA-ELLENA 1840 m s.l.m. à Col delle Finestre 2471 m s.l.m. (+631 m) à Rif. de Cougorde 2050 m s.l.m. (-381 m) (facoltativo) à LE BOREON 1460 m s.l.m. (-630 m) (Centro Alpha Loup) [totali di tappa: +631/-1011 m] visita al Centro “Alpha Loup” fortemente consigliata.
• TAPPA 3
LE BOREON 1460 m s.l.m. à Col de Ciriegia 2543 m s.l.m. (+1083 m) à Rif. REGINA ELENA 1800 m s.l.m. (-743) [totali di tappa: +1083 m/-743 m]
• TAPPA 4
Rif. REGINA ELENA 1800 m s.l.m. à Colletto di Valasco 2479 m s.l.m. (+629 m) à Rif. QUESTA 2388 m s.l.m. (-41 m) [totali di tappa: +629 m/-41 m]
• TAPPA 5
Rif. QUESTA 2388 m s.l.m. à Rif. Vallone di Valasco 1763 m s.l.m. (-625 m) à TERME DI VALDIERI 1368 m s.l.m. (-395 m) [totali di tappa: -1020 m]
• TAPPA 6
TERME DI VALDIERI 1368 m s.l.m. à Rif. Morelli-Buzzi 2350 m s.l.m. (+982 m) à Colle del Chiapous 2526 m (+176 m) à Rif. GENOVA-FIGARI 2015 m s.l.m. (-511 m) [totali di tappa: +511 m/-1158 m]
• TAPPA 7
Rif. GENOVA-FIGARI 2015 m s.l.m. à Col di Fenestrelle 2463 m s.l.m. (+448 m) à Rif. Soria-Ellena 1840 m s.l.m. (-623 m) à SAN GIACOMO 1213 m s.l.m. (-627 m) [totali di tappa : +448/-1250 m]
La seconda fase del progetto prevede la promozione del circuito stesso da parte del Parco delle Alpi Marittime, con l’utilizzo delle immagini realizzate con le performanti Nikon D7000 e Nikon COOLPIX S9100, quindi la presentazione del percorso con materiale illustrativo, al fine di descriverlo e valorizzarlo.
Nel frattempo, per chi volesse percorrerlo, un augurio e un “in bocca al lupo”... sono d’obbligo! Buon cammino.
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