Sudan... l'altro Mar Rosso 

A cura di: Gabriele Donati

di Gabriele Donati

 

Il Sudan è il più vasto paese africano con più di 2.500.000 kmq ed ha una popolazione stimata di circa 28 milioni di abitanti. Si estende da nord a sud per oltre 2.000 km (dal 4° al 23° parallelo di latitudine nord), dal deserto nubiano dell'Egitto, alle foreste equatoriali ai confini del Kenya, dell'Uganda e dello Zaire. È una repubblica federale con capitale Khartoum (600.000 abitanti), situata alla confluenza del Nilo Azzurro e del Nilo Bianco. La religione presente è per il 70% musulmana, con rilevanti minoranze animiste e cristiane. Il clima è variabile con la latitudine, l'altezza e la vicinanza al mare, ma comunque molto caldo. A Port Sudan d'estate si superano i 50°C, mentre l'inverno è molto gradevole, paragonabile a una nostra estate temperata. Il Sudan si affaccia sul mar Rosso per circa 400 miglia, tra l'Egitto e l'Eritrea. Unico porto del paese è Port Sudan (300.000 abitanti), situato a circa 19° di latitudine nord. Il mare del Sudan è considerato uno tra i mari più belli del mondo, lontano dagli affollamenti subacquei dell'Egitto e dalle acque verdi di plancton della fascia eritrea-yemenita. La visibilità sempre accettabile, con la barriera ancora intatta e rigogliosa.

Chissà perché nell'immaginario collettivo, il Sudan ancor oggi è considerato come una destinazione a rischio e, anche se è a poche ore di volo da noi, una meta non proprio comodamente raggiungibile. Abbastanza strano, perché la limitata presenza umana ed il minimo impatto che ne consegue, credo sia il motivo per cui la biodiversità marina presente in questa parte di Mar Rosso, è sempre così ricca. Per chi come me pratica Fotografia Subacquea, è sempre più difficile trovare nuove località, magari ancora vergini, o comunque poco conosciute dalla grande massa che possano offrire spunti fotografici inediti.

Vivere il mare a bordo di una barca e navigare per una settimana intera, toccando i siti di immersione più belli e selvaggi, aggiunge certamente quel pizzico di imprevedibilità ed estemporaneità in più che mi permette di tornare dai viaggi con una produzione fotografica sempre soddisfacente. Il programma giornaliero è intenso e privo di pause prolungate: sveglia alle 6,30 del mattino per poter alle 7,00 effettuare la prima immersione per poi continuare ogni 2 ore e mezzo circa, fino a sera. Tenere per una settimana e più questo ritmo, in uno spazio ristretto, da dividere con persone anche appena conosciute mette a dura prova fisico e spirito.

A questo stress è sottoposta ovviamente anche la nostra attrezzatura fotografica. I controlli da fare infatti sono molteplici: ispezionare e ingrassare gli o-ring della custodia che alloggia la macchina fotografica; verificare che tutti i contatti coincidano con i comandi; caricare le batterie; fare il back-up dei file appena prodotti; controllare sul PC il materiale realizzato per apportare le eventuali modifiche dei parametri di scatto nell'immersione successiva. Immaginate tutto questo, fatto in un ambiente ristretto e umido, privo di tutte quelle comodità che abbiamo nel nostro ufficio o nelle nostre case, e senza centri di assistenza in caso di problemi alle attrezzature.

Per ciò che mi riguarda, proprio perché non è possibile usufruire di centri di assistenza, da più di un anno ho limitato sensibilmente questi problemi, non viaggio mai con un unico corpo macchina ma bensì con 2. Rischiando ai check-in degli aeroporti ogni volta pesanti discussioni, nei miei circa 22/24 kg di solo bagaglio a mano, troveremo sia la D3 sia la D3X. Perché questa scelta? Semplice, nella stessa custodia subacquea, a seconda dell'immersione che andrò ad effettuare posso decidere se utilizzarne una piuttosto che l'altra, in caso di foto esterne, ho sempre un corpo libero e pronto all'utilizzo, in caso di guasti ho un apparecchio di riserva.

Devo dire onestamente che fino ad oggi la robustezza e l'affidabilità di queste fotocamere non mi ha mai dato sorprese. In ogni viaggio, produco mediamente dai 6 agli 8 mila scatti, immaginatevi perciò a che tipo di sollecitazioni sono sottoposte.

Perché Nikon D3 e Nikon D3X piuttosto che 2 D3, 2 D3X o 1 D3 e 1 D3S?
Dal mio punto di vista, per ciò che riguarda la fotografia subacquea, (escludo quindi il video), penso che la mia scelta ad oggi sia ciò che di meglio ci possa essere in commercio.
Per un professionista, è obbligatorio avvalersi di ciò che di più qualitativamente elevato offre il mercato, Nikon D3 e Nikon D3X?
Con la prima posso permettermi di effettuare immersioni e riprese fotografiche ambiente anche in situazioni di poca luce e/o in presenza di acqua fortemente sporca e densa in cui l'uso dei flash possono arrecare più danni che vantaggi. Evitare l'illuminazione della sospensione ai bordi del fotogramma è complicato in acqua che sembra limpida, figuriamoci in caso contrario. Di conseguenza in queste condizioni reputo sia meglio, spengere o addirittura non portare i flash, aumentare la sensibilità iso e realizzare le nostre immagini. La D3 in questo è perfetta, scattando in raw successivamente in post-produzione andremo a ridurre la dominante ciano-blu che ovviamente avremo prevalente.

Con la seconda, che poi è quella che utilizzo nel 99% delle mie immersioni…. Che dire!
Sappiamo tutti che il grossissimo problema fin qui avuto è stato il poter risolvere la mancanza di sfumature nelle alte luci. Nei controluce il sole risultava essere quasi sempre “bucato”, quante bruttissime chiazze bianche nel bel blu del mare? E allora ingegnarsi per inquadrarne solamente una porzione o nasconderlo dietro ad un corallo piuttosto che ad un sub oppure un pesce. Personalmente non reputo ciò più un problema, le fotografie che faccio ne danno dimostrazione, anzi mi diverto spesso a inserire il sole nelle mie foto, mi piace, da più vitalità e brillantezza all'immagine.
Grazie alla possibilità di poter scegliere il formato di scatto, ho l'opportunità di avere 2 macchine fotografiche in 1. Specie nelle fotografie macro o ravvicinate poter scegliere se utilizzare il pieno formato o il DX è un vantaggio innegabile. Scattando in modalità DX ho un file finale leggermente inferiore a quello che mi dà la D3 o comunque un apparecchio da 12mpx, ma gli stessi ingrandimenti che ho con una D2X.

Sicuro a questo punto dell'attrezzatura posseduta e conseguentemente in ciò che ti permette di realizzare, l'autofocus velocissimo, la rapidità di registrazione sulla scheda, il doppio slot per i supporti di memoria, anche l'immersione ne subisce un beneficio, non essendo più distratti dalle varie problematiche che possono insorgere, si può essere più concentrati in ciò e come si vuole riprendere.
Certo, il possedere un'attrezzatura top, non vuol dire fare belle foto per forza, il fattore umano è sempre fondamentale, ma certamente è di grande aiuto.
In questo viaggio le aspettative sono risultate essere maggiori di quello che poi ho avuto modo di riscontrare, è anche vero che come ho detto prima “è sempre più difficile trovare luoghi inediti o tali da suscitare meraviglia”, “è sempre più difficile proporre immagini di qualsiasi natura che suscitino stupore”. Penso però che il punto di arrivo che non sarà mai raggiunto sarà quello della qualità, “non ci stupiremo più di quello che vedremo ma di come sarà rappresentato”.
In Sudan è possibile avvistare branchi di Squali Martello, siti di immersione come, Sanganeb, Sha'ab Rumi, il relitto del Blue Belt, Merlo reef, Angarosh, Abington e il relitto dell'Umbria, ospitano colonie di pelagici e pesci di barriera di ogni specie. È così facile fare buone fotografie subacquee come allo stesso modo è difficile fare fotografie alla popolazione che indifferentemente, senza importunarti, ti lascia passare tra di sè durante la classica visita che viene programmata al rientro a Port Sudan. I bambini divertiti si mostrano e posano curiosi, mentre per gli adulti, specie alle donne, è proibitissimo fare fotografie. Pensano che tu “gli rubi l'anima” , quindi attenzione maggiore a fare i vostri scatti tra la gente, piuttosto che tra un branco di squali…


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Gabriele Donati
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Il Sudan è il più vasto paese africano con più di 2.500.000 kmq ed ha una popolazione stimata di circa 28 milioni di abitanti. Si estende da nord a sud per oltre 2.000 km (dal 4° al 23° parallelo di latitudine nord), dal deserto nubiano dell'Egitto, alle foreste equatoriali ai confini del Kenya, dell'Uganda e dello Zaire. È una repubblica federale con capitale Khartoum (600.000 abitanti), situata alla confluenza del Nilo Azzurro e del Nilo Bianco. La religione presente è per il 70% musulmana, con rilevanti minoranze animiste e cristiane. Il clima è variabile con la latitudine, l'altezza e la vicinanza al mare, ma comunque molto caldo. A Port Sudan d'estate si superano i 50°C, mentre l'inverno è molto gradevole, paragonabile a una nostra estate temperata. Il Sudan si affaccia sul mar Rosso per circa 400 miglia, tra l'Egitto e l'Eritrea. Unico porto del paese è Port Sudan (300.000 abitanti), situato a circa 19° di latitudine nord. Il mare del Sudan è considerato uno tra i mari più belli del mondo, lontano dagli affollamenti subacquei dell'Egitto e dalle acque verdi di plancton della fascia eritrea-yemenita. La visibilità sempre accettabile, con la barriera ancora intatta e r

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