Sofia Valleri, modella e attrice italo-greca di 24 anni, si svela in modo inedito, parlando un po' di sé, un po' del suo rapporto con la fotografia e la sua Nikon D5500
Un artista, oltre che un pazzo, è anzitutto un creativo. Al termine “pazzo” attribuisco però il significato più positivo che vi si possa accostare, pensando a chi ha voglia di smontare gli schemi e pensare in modo diverso. Una scelta coraggiosa che comporta grandi responsabilità. Io, dal canto mio, costruisco e creo la mia vita giorno per giorno, e trovo significati inusuali nelle parole più comuni. Il termine “casa” per esempio, per me, non ha mai significato qualcosa di stabile. Giro il mondo per lavoro e fin da piccola, per il fatto di essermi sempre divisa tra Italia e Grecia, non ho mai dato grande importanza al luogo o allo stabile in cui mi trovavo. Ciò che contava per me era avere accanto persone in grado di parlare al mio cuore. Ecco, credo che “casa” sia lì dove il cuore batte, ovunque tu sia.
Da piccola, come tutti i bambini avevo molti sogni, ma due erano i miei più grandi desideri. Il primo era di fare la donna di spettacolo e il secondo l’avvocato. Ho ancora un quaderno di terza elementare dove tutto ciò è scritto.
Ho iniziato poi a essere fotografata come modella e più lavoravo sul rapporto da instaurare con l’obiettivo, più mi interessava il meccanismo di tale magia. Sì, perché la fotografia non è soltanto un’immagine, ma un momento immortalato nel tempo: è cogliere l’attimo nel movimento. È magia, appunto.
Per di più vi racconto un aneddoto. Quando ero piccola, mio padre non voleva mai fotografarmi e se non fosse stato per mia madre e per gli amici di famiglia, oggi non avrei foto mie da bambina. È bello vedere come, attraverso le proprie immagini, si possa lasciare un segno di sé nel tempo, o riguardarsi dopo anni e rendersi conto di come siamo cambiati. Nella fotografia a pellicola si avverte anche il sapore e l'odore del tempo che passa.
Non amo fotografare soggetti umani, almeno per ora. Questi, davanti alla fotocamera, si comportano in modo innaturale a meno che non siano colti alla sprovvista. E anche se ritratti nella loro naturalezza, tutti noi indossiamo sempre delle maschere. Per queste ragioni, scelgo la fotografia di paesaggio: questa non mente, anzi, se osservata bene, ti parla e ti spiega quanta meraviglia vi sia al mondo senza che l’uomo voglia vederla.
Le mie foto preferite sono due, non ho dubbi al riguardo. Una è di mia nonna che sorride felice in spiaggia durante l’estate, esprimendo attraverso tutta la gioia di vivere di questo mondo; l'altra è di mia madre da piccolina, con i vestiti tipici greci. Mi piacciono perché hanno carattere.
Loro sono il mio esempio di vita, la prima per come ha saputo gestirsi e la seconda per come ha saputo gestire gli eventi. Sono le mie donne. Vederle lì immobili, in un immagine impressa su pellicola, mi dà i brividi. Perché, anche quando sono lontana da casa, ho la sensazione che loro siano con me e che quel loro sguardo mi veda e mi protegga.
Non lascio mai la fotocamera a casa. La mia Nikon D5500 mi accompagna durante i miei numerosi viaggi, consentendomi di non perdere mai il momento o la magia di un paesaggio che racchiuda in sé la località in cui mi trovo, in quel momento, per lavoro.
È stato da poco pubblicato il mio nuovo sito sofiavalleri.com prodotto da Msoft con immagini, oltre che del mio lavoro di artista, anche della mia vita quotidiana. Molte di queste foto sono state realizzate con fotocamere Nikon.