Come fotografare e riprendere gli squali nei diversi tipi d'immersione

A cura di: Riccardo Sturla Avogadri

Dopo tanti anni di riprese e fotografie solo ed esclusivamente a squali (non ho mai fotografato, non fotografo, non fotograferò mai nessun altra specie di pesce o mammifero marino che non sia uno squalo), vado ad elencare alcuni consigli su come comportarsi a seconda della specie che si vogliono fotografare o riprendere e in quale situazione. Gli squali non sono facili da vedere, se si riesce a trovarli è fondamentale avere della buona apparecchiatura foto/video perché potrebbe non ripetersi l'occasione. In questi ultimi anni la tecnologia fotografica ha raggiunto risultati incredibili, fornendo a tutti delle apparecchiature a basso costo altamente professionali in grado di fare riprese o foto che un tempo nemmeno i più esperti fotografi o video operatori avevano a disposizione.

Riccardo Sturla Avogadri

IMMERSIONI IN CORRENTE, FONDALI DI SABBIA E PASS
Al contrario di quello che si fa normalmente è importante immergersi con il doppio dei piombi che si usa normalmente in modo da rimanere molto negativi sul fondo per evitare di essere trascinati via. L'elevato peso rende molto stabile la posizione per le foto e le riprese, considerate che l'attrezzatura in corrente aumenta la resistenza e fa vibrare l'equipaggiamento. Se lo squalo è fermo sul fondo, posizionarsi possibilmente sul lato sopracorrente, e frontalmente al muso, in questo modo ci mettiamo in condizione di essere visti bene e odorati, inoltre se c'è corrente, lo squalo sarà rivolto in asse con la sua direzione per far ossigenare le branchie stando fermo.

La linea laterale funziona da sonar, è meglio avvicinarsi dall'alto o di fronte per evitare di essere rilavati. Una volta posizionati con la macchina fotografica ricordatevi che molte specie sono sensibili alle scariche elettriche del flash o all'intensità luminosa e quindi abbiamo a disposizione un solo scatto perché poi lo squalo potrebbe infastidirsi e scappare, (questo non avviene con i pesci ossei).

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Con la telecamera invece quello che potrebbe dare fastidio è il fascio di luce che irrita molto gli squali pinna nera. I fotografi sono sicuramente i più fortunati, infatti, a parte avere la possibilità d'interporre tra lo squalo e se stessi, lo scafandro della telecamera o della macchina fotografica, hanno anche tra le mani il più potente dispositivo antisqualo che esista: quello elettrico. Il flash della macchina fotografica è un potentissimo dispositivo antisqualo che emette sia scariche elettriche sia luce accecante che fa scappare la maggior parte degli squali. Le Ampolle del Lorenzini e il Tapetum lucidum, risentono molto non solo dei flash ma anche dei fari della telecamera e dei puntatori laser subacquei usati dalle guide per indicare determinati particolari sul fondo.

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L'ideale per fare foto o riprese a squali è quello di usare un obbiettivo molto luminoso per evitare quindi di usare dispositivi luminosi che purtroppo è anche molto costoso. La maggior parte degli squali è sempre in movimento, quindi fare foto macro a particolari del corpo è molto difficile. Gli squali arrivano a grosse dimensioni, nel caso del bianco, anche 8 metri, nel tigre 7.20 metri, negli zambesi, 4.5 metri, etc, quindi l'obbiettivo migliore da usare è sicuramente un grand'angolo da 10/18 mm , che in realtà in acqua diventa un 15/23 mm per la sua rifrazione e per l'aumento di densità confronto all'aria. Altro grosso problema usando una macchina fotografica digitale è la dimensione del sensore per l'acquisizione delle immagini, se non è full frame ovvero se non è grande come il massimo spazio disponibile per l'acquisizione ma è ridotto di 1/3 (un terzo), avremo una ulteriore degradazione delle caratteristiche dell'obbiettivo che diventerà come un 20/28, arrivando al paradosso di aver speso 1000 euro per un 10/18 e trovandosi ad usarlo come un 20/28 da 200 euro!

Riccardo Sturla Avogadri

IMMERSIONI IN GABBIE IN ACCIAIO
Le gabbie per le immersioni con gli squali bianchi, tigre, ramati, verdesche, mako etc.,  sono di forme e costruzione diversa, possono essere quadrate, rettangolari o tonde. Gli spazi al livello degli occhio devono essere rigorosamente ampi, permettendo alla telecamera o alla macchina fotografica di avere un'ampia visuale. Alcune gabbie hanno delle porte scorrevoli per usciere e fare riprese a 360 gradi. Portarsi sempre l'equipaggiamento per modificare il proprio scafandro a seconda dell'immersione che si vuole fare, quando gli squali sono in superficie non si usano flash o fari se ce abbastanza luce oppure mettere il flash e i fari alla minima intensità per non farli scappare. La gabbia che più si presta per questo tipo di risultato è quella che ha i montanti strutturali al centro dei lati e non negli angoli, questo permette di avere una visuale di 270° al posto di 180°. Alcune gabbie professionali, hanno grossi spazi anche al livello del pavimento in quanto la visuale è migliore stando in ginocchio e rimanendo di conseguenza sotto lo strato di sospensione che si crea in superficie a causa delle onde, questo permette riprese anche del fondo. Per fotografare/riprendere nelle gabbie è indispensabile avere una giberna (giubbotto di appesantimento) molto pesante che permette di rimanere stabili sul fondo.

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La muta semistagna permette di tenere il corpo caldo, ma in alcuni casi è meglio la muta stagna in quanto per tutta l'immersione si rimane quasi fermi. L'aria per la respirazione, arriva direttamente attraverso una lunga frusta che parte dalla barca o da una centralina nella gabbia, nel caso di più fruste è consigliabile averle di colori diversi in modo da controllare meglio che non si stiano attorcigliando quando i sub si spostano all'interno della stessa, è un classico correre dietro gli squali con la macchina fotografica e non accorgersi dei nodi che si creano con la frusta del proprio erogatore.

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E' assolutamente vietato sporgersi o uscire dalla gabbia, è inoltre consigliato di respirare lentamente in modo da fare poche bolle d'aria e di non muoversi troppo appena si entra al suo interno e aspettare ad usare il flash in modo da abituare gli squali alla presenza del sub (ricordiamo che l'utilizzo del flash emette energia elettrica che va a disturbare le Ampolle del Lorenzini degli squali, facendoli scappare). Per fotografare con apparecchiature digitali è importante restare fermi dopo lo scatto per almeno 1 secondo per aiutare l'acquisizione delle immagini, ricordatevi sempre che una foto va fatta trattenendo il respiro, il pulsante di scatto va premuto lentamente finche lo scatto non vi sorprende.  Alcune gabbie sono provviste di agganci al pavimento per i piedi e sbarre orizzontali all'altezza del torace che si possono impugnare con le mani, questo fa si che in caso di elevato movimento della gabbia si abbiano dei punti di presa sicuri. Dato che la gabbia rimane in superficie a pelo d'acqua, le onde che sbattono sui galleggianti creano uno strato di sospensione di circa 30-50 cm in funzione dell'entità dell'onda e della posizione della gabbia rispetto alla barca, di conseguenza, consiglio di guardare o fotografare lo squalo mettendosi in ginocchio, in modo da avere la visuale dello squalo al di sotto di suddetto strato e quindi perfettamente in chiaro e a fuoco, chiaramente la gabbia deve essere provvista di grossi spazi anche nella parte bassa. Per non tremare, è meglio fare ogni tanto qualche boccata d'aria in superficie in modo da scaldare il proprio corpo, (ricordiamo che l'aria compressa che passa dal primo stadio al secondo passando di stato cede calore e diventa molto fredda).

Riccardo Sturla Avogadri

SQUALI VOLANTI
Per fotografare squali fuori dall'acqua ovviamente non c'è bisogno di uno scafandro ma un buon teleobiettivo. Le foto più spettacolari si fanno agli squali bianchi che saltano fuori dall'acqua durante la caccia alle foche, le migliori apparecchiature fotografiche vengono messe a dura prova durante questa caccia allo squalo, per ore e ore si cerca d'immortalare lo squalo durante la caccia.

Riccardo Sturla Avogadri

La combinazione di resistenza, velocità di scatto, scelta del teleobiettivo legato alla luce o zoom, permettono al fotografo di fare scatti da copertina. A volte le situazioni avverse come la pioggia, gli spruzzi di acqua di mare, la posizione da scegliere il movimento della barca non permettono di raggiungere questi risultati ma bisogna tentare! Resistere in tutti i modi e credere di poterci riuscire! Quando lo quando non si vede saltare, si mette in mare una foca finta trainata da una lenza fissata alla barca e ci si sdraia a poppa per rimanerci anche 2 ore senza mai togliere lo sguardo dalla foca seguendolo senza sosta sia con lo spostamento verticale e laterale della macchina sia con lo spostamento avanti e indietro dello zoom! Solo chi non si fa sorprendere da quei decimi di secondo in cui lo squalo spicca il volo nelle posizioni più strane riesce a fare delle foto super inquadrandolo perfettamente senza tagli d'immagine. Mi ci sono voluti 2 anni per riuscire a fare delle belle foto ma la sfida continua ogni anno in Sud Africa dove la Shark Academy Onlus www.sharkacademy.it porta gruppi di massimo 6 persone a far provare un emozione unica nel suo genere.

Riccardo Sturla Avogadri

SCELTA DELL'EQUIPAGGIAMENTO SHARK ACADEMY ONLUS
L'equipaggiamento fotografico che uso consiste in una macchina fotografica Nikon D300 e D700 full frame con obiettivo 10mm e 18mm con relativi scafandri, oblò e flash TTL in alluminio della NIMAR. Ho provato a usare anche un faro centrale HID collegato con un pacco batterie per dare sempre luce e far mettere così a fuoco il soggetto.

Riccardo Sturla Avogadri

L'equipaggiamento video che uso da 2 anni è una telecamera HD con custodia in alluminio NIMAR, che usa accensioni magnetiche senza fori passanti, filtro interno, attacco microfono esterno, impugnature con comandi elettronici, monitor lcd da 4 pollici, super grandangolo in cristallo phatom, e fari HID con lampade da 100 watt con due pacchi batterie e accensione separata con autonomia 2 ore ciascuno.
Dopo anni di prove e riprove con ogni tipo di squalo mi sento di poter dire che questo equipaggiamento è il top per questo tipo di riprese. Ma potrei ricredermi ed a tal proposito non vedo l’ora di provare a registrare dei video sott’acqua con una delle nuove reflex digitali Nikon che consentono di realizzare filmati in Full HD…

Riccardo Sturla Avogadri
 

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