Un nuovo libro racconta per immagini la storia di Sansepolcro, piccolo comune della provincia di Arezzo, in Toscana, e celebra i primi suoi mille anni di vita. La città fu infatti fondata nel 1012 dai pellegrini Arcano ed Egidio.
Nel 2012 Sansepolcro, la città dove sono nato e dove tutt’ora vivo, ha compiuto mille anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1012, quando i pellegrini Arcano ed Egidio, ritornando dalla Terra Santa, decisero di costruire un oratorio per custodire le reliquie del Santo Sepolcro, attorno al quale venne costruita un’abbazia benedettina e, nel tempo, la città intera.
Quando il Sindaco Daniela Frullani e il Vice Sindaco Andrea Laurenzi mi hanno proposto di curare la realizzazione del libro che ricordasse l’evento (donato poi dalla città a Papa Benedetto XVI in occasione della sua visita avvenuta il 13 maggio scorso), ho indugiato più di un mese prima di prendere in mano la macchina fotografica. Ho scritto e preso appunti e pensato ai miei luoghi dell’infanzia, al mio presente, ai tanti volti che si affollano nella memoria, al mio Borgo. Avevo effettuato già numerosi reportage in Italia e all’estero, ma in questo caso dovevo “raccontare” e “rappresentare” la mia città.
Già qualche anno fa, per la realizzazione del libro “Verticalità 1”, edito nel 2007, avevo camminato nei vicoli e nelle piazze di Sansepolcro con lo sguardo all’insù. E in questa pubblicazione sono presenti sei citazioni di quel lavoro. Ma questo progetto doveva andare oltre, per festeggiare con gioiosa coralità il millenario di Sansepolcro.
Il libro si apre, dunque, con Il primo millennio: una sezione di foto in bianco e nero (realizzate sia in analogico sia in digitale) che descrivono luoghi, architetture, dettagli di oggetti e di opere senza tempo. Uno sguardo astratto e metafisico, arricchito dal sorriso e dallo spirito delle Sorelle Clarisse, suore di clausura che si sono fatte fotografare per l’occasione per la prima volta nella loro vita.
Segue, poi, il capitolo a colori dedicato a Il secondo millennio, nel quale i vicoli acciottolati, le strade e le piazze si riempiono di persone, le vere anime del Borgo, che hanno permesso alla nostra città di vivere per mille anni e di progettare insieme un futuro per mille anni ancora. Ritratti ambientati nei luoghi di Sansepolcro. Ritratti di volti che si possono incontrare tutti i giorni per strada e che rappresentano, anch’essi, simbolicamente, l’incontro quotidiano con l’altro. E in particolare sono stati prediletti gli artisti e gli artigiani che, con la loro creatività e “arte del fare”, sono il ponte naturale tra la nostra cultura millenaria e il futuro.
A questa sezione appartengono le foto di gruppo, una vecchia tradizione che si sta progressivamente perdendo nel mondo della fotografia. Sono sempre rimasto affascinato dalle vecchie foto che ritraggono le strade e le piazze affollate di un tempo; ne osservo i volti, ricerco quelli conosciuti, annoto le somiglianze. Ecco dunque l’idea di inserire in questa parte le fotografie delle realtà più rappresentative di Sansepolcro: le scuole, le aziende, le associazioni di categorie e quelle sportive e socio-culturali, la comunità religiosa. Uno straordinario tessuto cittadino che, giorno dopo giorno, caratterizza le nostre identità, in un incontro/confronto continuo che garantisce vitalità e creatività ai nostri percorsi comuni.
Anche il titolo di questa pubblicazione, tratto dalla canzone di Fabrizio De André “Anime salve”, vuole sottolineare il perenne viaggio che da sempre realizziamo, anche collettivamente, per dare significato alle nostre esistenze, alle nostre scelte, ai nostri luoghi.
E la gente di Sansepolcro ha di questo la piena consapevolezza. Infatti, mano a mano che passavano i giorni e scattavo fotografie, ho constatato, con piacevole stupore, che attorno a questo progetto è avvenuta un’azione molto vicina al teatro, che ha visto la partecipazione straordinaria di tutta la comunità, coinvolta nella rappresentazione della propria città.
Di fatto credo di aver fotografato oltre 9000 persone, coinvolgendo tutte le famiglie di Sansepolcro. La foto più laboriosa – solo per citarne una – è stata quella dedicata agli studenti: 2000 ragazzi in un'unica immagine (scattata a 7 metri di altezza da un montacarichi) nella quale sono presenti tutti gli studenti di Sansepolcro, dalle scuole materne alle superiori.
Altro aspetto peculiare dei miei lavori è unire alla fotografia, al mio modo di “scrivere con la luce”, le parole scritte: sono presenti infatti nel libro didascalie composte da persone della città e non solo: per l’occasione Don Andrea Gallo mi ha regalato un suo breve scritto, e il cantautore Francesco Guccini e il gruppo rock Negrita mi hanno concesso l’utilizzo di alcuni versi delle loro canzoni.
Il libro si chiude con la composizione intitolata Futura dedicata ai bambini che nasceranno: un inno alla maternità, una carezza ai nuovi bimbi che si affacciano ora alla Vita: unica, obbligata, meravigliosa strada che ci conduce al futuro… Quando si fotografa non si è mai soli.
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