L’appassionato di fotografia subacquea è molto spesso anche un
instancabile viaggiatore. Viaggiare per scoprire la vita sommersa e
dar sfogo a quella irrefrenabile voglia di scoperta, avventura ed
esplorazione.
Una passione che, talvolta, mi ha portato anche molto
lontano e che mi ha fatto scoprire luoghi spettacolari ed
indimenticabili. Un’attività che, sovente, mette a dura prova
l’attrezzatura e che mi ha spinto, negli anni, ad organizzare sempre
più razionalmente il mio corredo fotografico.
I lunghi viaggi e le
difficoltà incontrate nei molteplici trasferimenti mi hanno
persuaso, col tempo, a considerare come fondamentale la necessità di
poter contare su un’attrezzatura fotografica oltre che robusta e
affidabile anche leggera e poco ingombrante.
Ho così deciso, poco meno di un anno fa, di provare ad utilizzare la
piccola ma prestante Nikon Z50. Accantonate momentaneamente le
fotocamere Nikon che utilizzo comunemente per lavoro, ho iniziato a
divertirmi con questa piccola Mirrorless, concedendole la
possibilità di dimostrarmi le sue capacità tecniche, anche in
immersione subacquea.
Un approccio dettato da diversi fattori, dimensioni, leggerezza,
praticità di utilizzo, che col tempo si sono dimostrati sempre più
importanti e che mi hanno permesso, varie volte, di fotografare in
situazioni limite.
Nella fotosub il “top di gamma” non coincide sempre con la scelta
migliore o con l’attrezzatura più utile allo scopo. In viaggio, così
come in acqua, ci si trova spesso a fare i conti con il peso
dell’attrezzatura, con la necessità di gestire trasporti
problematici e con l’esigenza di semplificare al massimo la gestione
della macchina fotografica e dei suoi parametri di posa.
L’idea di base era quella di trovare un buon
compromesso tra due importanti variabili: portabilità
dell’attrezzatura e qualità delle immagini. L’obiettivo era quello di
utilizzare con una fotocamera piccola, leggera e di facile utilizzo,
che mi permettesse di lavorare in maniera facile ed intuitiva. Sulla
carta Nikon Z50 mi sembrava una soluzione vincente, viste le sue
interessanti caratteristiche tecniche e la disponibilità di una
custodia subacquea dedicata, in grado di gestire tutti i comandi e le
impostazioni della fotocamera anche in acqua. Provare, dunque, in
immersione subacquea Nikon Z50, una Mirrorless economica che è,
tuttavia, dotata di soluzioni tecnologiche e caratteristiche in grado
di permettermi la realizzazione di immagini sommerse di alta qualità.
Una piccola fotocamera che, affiancata alla custodia subacquea
dedicata Nauticam NA-Z50, mi permette, ad oggi, di utilizzare un
corredo Mirrorless per fotografia subacquea estremamente compatto ma
nel contempo completo, facile da trasportare ed estremamente comodo da
utilizzare in acqua.
Perché Nikon Z 50 e quali ottiche NIKKOR Z utilizzare in acqua
Ho iniziato a provare Nikon Z50 sulla terra ferma cercando di
conoscere a fondo le sue caratteristiche, i vari menu e le
impostazioni di posa: il tutto per farmi un’idea più precisa e per
decidere se era il caso di iniziare ad utilizzarla anche
sott’acqua.
Prime impressioni: peso ridottissimo, estrema facilità di utilizzo
ed una qualità immagine veramente impressionante per una
Mirrorless così piccina.
Il “viewfinder” elettronico si è dimostrato indubbiamente preciso
e luminoso. Il monitor posteriore, ampio e di ottima qualità,
risulta facile da utilizzare ed è ideale per inquadrare e mettere
a fuoco anche piccoli soggetti, al punto che può letteralmente
sostituire l’utilizzo del “viewfinder”. Tanto ampio e preciso che
una volta in acqua permette di evitare l’utilizzo di un
magnificatore subacqueo esterno, semplificando così al massimo
l’attrezzatura.
Non ultimo il sensore DX della piccola Z50 che si comporta
benissimo in situazioni di scarsa illuminazione e regge bene anche
a sensibilità ISO decisamente elevate. Una bella sorpresa, visto
che mi sarei aspettato qualche difficoltà in più, abituato come
sono ai sensori delle fotocamere Full frame. Discorso analogo per
quanto riguarda la messa a fuoco che, grazie al sistema Hybrid-AF,
mi ha subito entusiasmato per rapidità e precisione. Piccola ma
veloce e scattante la Z50!
Risultati, dunque, molto promettenti al punto da decidere di provare Nikon Z50 in acqua ed organizzare tutta l’attrezzatura per potermi dedicare a fotografie grandangolari, ritratti e macro in immersione. La scelta non è stata casuale: Nauticam propone un innovativo “kit” di lenti aggiuntive da applicare in acqua, in grado di spaziare dalla focale grandangolare a quella nella stessa immersione. Una interessante novità, anzi un vero e proprio “game changer”. Se in passato occorreva decidere, prima di tuffarsi, quale ottica scafandrare e quali soggetti fotografare, a causa dell’impossibilità di effettuare un vero e proprio cambio obiettivo in acqua, oggi, nella stessa immersione, è possibile fotografare l’estremamente piccolo ma anche l’estremamente grande cambiando la lente aggiuntiva in maniera semplice e veloce.
Per concretizzare mi è bastato scafandrare il pratico zoom Nikkor Z DX 16-50mm f/3.5-6.3 VR, venduto anche in kit con la Z50, utilizzare il dedicato “dome port” proposto da Nauticam ed applicare l’apposito adattatore con attacco rapido a baionetta per poter sostituire facilmente le lenti una volta in acqua. Diventa così possibile utilizzare la speciale lente aggiuntiva di conversione WWL-C, sempre prodotta da Nauticam, per ottenere un’ottica in grado di realizzare spettacolari immagini grandangolari a 130 gradi. Oppure, in alternativa, adoperare lo zoom senza lenti aggiuntive per ritratti di animali e immagini ravvicinate, o ancora realizzare immagini macro e super macro installando, sempre grazie all’attacco rapido a baionetta, una lente aggiuntiva macro da + 5, +10 o addirittura + 15 diottrie.
Non solo, potendo utilizzare la funzione zoom dell’ottica a
corredo, grazie ad un apposito comando a ghiera della custodia
subacquea, nelle riprese grandangolari diventa possibile dosare
micrometricamente l’inquadratura sfruttando addirittura tutta
l’escursione dell’obiettivo, dai 16 mm del formato DX (equivalenti
ad un 24 mm nel formato Fullframe) fino ai 50 mm.
In pratica, una volta in acqua, è possibile realizzare immagini
grandangolari con 130 gradi di angolo di campo per poi passare in
pochi attimi al ritratto o alla macrofotografia.
Fondamentali i particolari supporti porta lenti da fissare ai
bracci telescopici dei flash che, una volta in acqua, permettono
di portarsi letteralmente appresso le ottiche aggiuntive e di
poterle comodamente gestire durante i vari cambi.
Non ultimo, grazie alla recente disponibilità del nuovo
obiettivo Nikkor Z MC 50mm f/2.8 ho potuto sfruttare appieno le
capacità macro della Nikon Z50.
Utilizzando un anello di estensione da accoppiare al “dome port”
Nauticam per Nikkor Z DX 16-50, è possibile infatti scafandrare
questa nuova ottica e dedicarsi alla vera e propria macro
fotografia.
Se con l’utilizzo di Nikkor Z DX 16-50 e le ottiche aggiuntive si
potevano ottenere immagini macro di qualità, con i 50 mm di focale
e l’apertura F2.8 a 9 lamelle arrotondate della nuova ottica macro
si possono ottenere risultati ancor più eclatanti, con splendidi
sfocati e ingrandimenti ancora più evidenti, al punto da potersi
concentrare maggiormente sull’estremamente piccolo. L’ideale per
fotografare minuscoli gamberetti o animali ancora più piccoli.
In viaggio con Nikon Z50
Dopo le prime prove effettuate in acqua, ho deciso di portare in
viaggio questa attrezzatura fotografica in grado di realizzare
splendide immagini e ottimi video in formato 4K.
Viaggiare in questi anni di pandemia non è sempre stato facile e
poter sfruttare un’attrezzatura piccola e leggera mi ha permesso
di avere meno problemi durante gli spostamenti. Un corredo che,
racchiuso in un solo zaino fotografico, non supera i 7 Kg di peso
e rispetta ampiamente le misure massime consentite del bagaglio a
mano in cabina. L’attrezzatura ideale per viaggiare in paesi
lontani ed in tutte quelle situazioni dove capita di gestire
diversi scali aerei e trasferimenti su piccoli velivoli, dove
ingombri e pesi consentiti non sono di certo simili a quelli dei
voli intercontinentali.
Nikon Z 50: ideale per viaggiare e per fotografare sott’acqua
In sintesi Nikon Z50 si è dimostrata a tutti gli effetti una piccola Mirrorless in grado di realizzare splendide immagini del mondo sommerso. Leggera e poco ingombrante, oltre ad essere capace di realizzare immagini di alta qualità grazie al suo sensore DX da 20,9 milioni di pixel, è sicuramente una delle fotocamere da tenere in considerazione per chi voglia avvicinarsi a livello amatoriale, e non solo, al fantastico mondo della fotografia subacquea, potendo contare su un sistema Mirrorless di qualità.
Una nuova e piccola Nikon che si è, quindi, aggiudicata un posto nella mia attrezzatura fotografica: la più adatta a lavori in luoghi difficili e remoti dove è importante contare sulla facilità di trasporto e la maneggevolezza, senza tuttavia limitarsi a livello di qualità immagine. Nikon Z50, una piccola e instancabile compagna di viaggio che mi sta seguendo ormai ovunque!
Uno speciale ringraziamento alla Direzione e al Centro Diving del Gangehi Island Resort & Spa (Maldive - Atollo di Ari Nord) e allo Scuba Point Diving di Palau (Arcipelago di La Maddalena - Sardegna) per il supporto e l'assistenza