I mille volti della Navarra: tierra de diversidad!

A cura di: Michela La Padula

di Michela La Padula
 


Tre giorni alla scoperta di una regione ricca di diversità e contrasti. Al mio arrivo Pamplona mi accoglie con il suo centro storico fatto di strade e vicoli, ricco di antichi palazzi dall'architettura davvero singolare come la Catedral de Santa Marìa, la Iglesia de San Saturnino e il Museo General. Fa un certo effetto percorrere la famosa strada dove si celebra la festa de Los SanFermines, ogni anno dal 6 al 14 luglio, durante la quale la città di Pamplona, sorniona durante tutto l'anno, si risveglia, soprattutto grazie alla celebre corsa dei tori, liberi di correre per le vie della città vecchia.

A fine giornata si celebra il rituale aperitivo a base di Pinchos e Tapas al quale è difficile sottrarsi. L'aperitivo è per i pamplonesi un momento sacro ed inviolabile da passare in compagnia, prima della cena che inizia non prima delle dieci. Continuo a girovagare per la città visitando i locali più caratteristici del centro storico e assaggiando quelli che mi vengono presentati come i piatti più significativi dell'antica tradizione di questa parte della Spagna del Nord: bacalao, merluza, jamòn ibérico e un'infinita varietà di ortaggi.


Il mattino seguente decido di visitare le graziose città di Olite e Tudela, la prima è nascosta in un paesaggio di grano e vigneti, la seconda porta con se i segni evidenti delle numerose popolazioni che vi abitarono. Proseguo il mio cammino spingendomi quasi al confine tra Huesca e la Francia lungo la splendida Valle del Roncal, dove le acque del fiume Huesca hanno scavato e eroso il paesaggio naturale, andando a costruire impressionanti scenari, imperdibili per la mia macchina fotografica Nikon D40X. Qui mi raccontano di un'antica tradizione che lega Francia e Spagna da più di sette secoli. Nel luogo dove un tempo si trovava la scomparsa Pietra di San Martin, frontiera di Spagna e Francia in pieni Perinei, ogni 13 di Luglio gli abitanti della comunità roncalese e quelli della vicina comunità francese si riuniscono per la tradizionale cerimonia della consegna del Tributo de las Tres Vacas, rito ancestrale e solenne volto a risolvere gli innumerevoli incidenti di confine che si verificavano durante l'anno. Il tutto si conclude con un succulento banchetto a base d'agnello.

La Navarra continua a sorprendermi, estendendosi, inaspettatamente, a sud della ricca e fitta vegetazione navarrense, un vastissimo territorio prevalentemente desertico. Antico possedimento della Corona Reale Spagnola, Las Bardenas Reales è una realtà singolare e meravigliosamente impressionante, che ha conquistato anche gli ambientalisti, incoronandola Riserva Naturale della Biosfera.

Il deserto de Las Bardenas è un luogo magico, che si estende per ben 42.000 ettari, creando un forte contrasto con la zona che lo circonda, prevalentemente montuosa e ricoperta da grandi e fitti boschi.
È un paesaggio atipico, quello che caratterizza questa valle. Addentrarsi nella Bardenas Reales significa entrare in un altro mondo. Percorrendo la N-121, la strada Nacional, che da Pamplona conduce ad Arguedas, ultimo luogo veramente popolato prima di proseguire per il deserto, si assiste ad un cambio repentino di paesaggio. Anche qui non mancano le opportunità fotografiche dove poter sfruttare al meglio la Nikon D40X.

   
 

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