Quand'ero bambino abitavo nella zona nord di Torino e mio zio lavorava alla
Fiat, al
Lingotto.
Questo ricordo è così lontano da sembrare un altro mondo, altri tempi, altre storie.
Oggi chiunque entri per la prima volta all'interno di quel grande "scatolone" di cemento armato a fatica riesce ad immaginare che lì, in quei lunghi corridoi, a partire dal primo ventennio del Novecento, si è costruita la nostra storia industriale.
Il Lingotto è oggi una struttura viva e ricca di spunti fotografici di ogni genere.
Entrando dal lato nord oggi si accede al centro commerciale 8Gallery e, prima di arrivare alle scale mobili che conducono in galleria, è possibile risalire la rampa da dove scendevano le automobili dopo il collaudo, che avveniva sul tetto, in pista.
Salendo s'iniziano ad assaporare luci e forme che sconcertano per l'ingegno profuso nel progettare e costruire una struttura che riusciva a completare al suo interno l'intero percorso produttivo dell'automobile.
Nei locali ristrutturati trovano sede, oltre alle attività commerciali, facoltà universitarie, la foresteria della Città di Torino, il Politecnico, uffici e magazzini vari.
Passeggiando nei corridoi del primo piano s'incontra la torre nord, da cui si sale alla Pinacoteca Agnelli, gioiello in acciaio progettato da Renzo Piano, che ha firmato tutte le nuove strutture aggiunte all'originale.
Al centro c'è l'accesso riservato ai piani superiori dove hanno sede importanti aziende.
La torre sud sostiene la grande struttura dell'eliporto e della bolla, la sala riunioni a forma di sfera in vetro, sospesa a circa cinquanta metri di altezza, da dove è possibile abbracciare con lo sguardo tutta la città.
Al termine dell'edificio si accede alla rampa sud. Questa è stata lasciata grezza ed ha un fascino particolare. Essendo di curvatura più stretta rispetto alla rampa nord, è stata concepita con pilastri che sorreggono una fitta nervatura a raggiera.
Dal punto di vista fotografico è lo spazio interno dove ci si sofferma maggiormente a ricercare luci ed ombre, forme e prospettive. Le grandi vetrate proiettano forme luminose diverse per ogni momento della giornata, poiché l'esposizione a sud permette di ricevere il sole diretto da ogni angolazione.
Vivere il Lingotto è un'esperienza emozionante. All'interno, come all'esterno, di questi grandi spazi l'occhio del fotografo è catturato ad ogni passo da fughe prospettiche, tagli di luce, giochi di chiaroscuro, angoli di ieri ove l'oggi vive una dimensione proiettata in avanti, nel futuro.
Avendo l'occasione di frequentare quasi giornalmente la struttura del Lingotto ho potuto fermare attimi di luce con le Nikon D70, D80, D300 e D3, corredate di obiettivi PC-E NIKKOR 24mm f/3.5D ED, AF DX Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G ED, AF-S DX NIKKOR 16-85mm f/3.5-5.6G ED VR, AF-S NIKKOR 14-24mm f/2.8G ED, AF-S NIKKOR 24-70mm f/2.8G ED.
La mia grande fortuna è soprattutto quella di aver trovato all'interno del Lingotto, oltre a diversi spunti fotografici, persone che ne sono i discreti custodi, amici, che credono in certi valori da portare avanti nel tempo.
Questo mio lavoro vuole essere un inno alla speranza che questi angoli di ieri possano continuare il loro racconto anche domani.