Vivere con i leoni

A cura di: Alessandra Soresina


La mia vita in Tanzania è scandita solamente dal sorgere del sole e della luna, lontana da centri abitati, asfalto, insegne luminose e corse frenetiche per raggiungere il posto di lavoro. Il mio ufficio è la savana e per arrivarci basta aprire la cerniera della tenda, salire sulla jeep con un binocolo, un GPS e la mia fedelissima NIKON e partire in una direzione qualsiasi facendomi strada tra acacie spinose, zebre, elefanti e baobab.

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© Pietro Luraschi

Sembrerà strano ma contare i baffi dei leoni è il mio lavoro. Nonostante sia l'animale più conosciuto, più documentato, più ammirato forse non tutti sanno che grazie alla particolare disposizione dei baffi è possibile riconoscere ciascun individuo. Utilizzando questa tecnica chiamata di foto-identificazione sono riuscita a schedare oltre 300 leoni nel Parco Nazionale del Tarangire in Tanzania.

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© Alessandra Soresina

Identificare i singoli individui permette a noi ricercatori di seguire i loro spostamenti dentro e fuori dai confini del parco e capire se l'interazione con le popolazioni locali e i cacciatori ha un effetto negativo sulla conservazione della specie. Quando avvisto dei leoni, dopo un' accurata osservazione sul campo, li fotografo e successivamente li confronto con gli individui conosciuti e che hanno già una carta d'identità.

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© Alessandra Soresina

La macchina fotografica è quindi il mio principale strumento di lavoro da oltre 7 anni, non solo come studiosa di leoni ma anche per poter bloccare in un'immagine degli istanti di natura assolutamente unici. Una passione quella per l'Africa e la fotografia nata quasi 10 anni fa durante un viaggio in Namibia e Botswana. La prima macchina fotografica mi fu regalata proprio dopo quel viaggio, una NIKON F50, non mi sembrava vero di avere finalmente una reflex 35mm e non più la mia vecchia macchinetta senza zoom.

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La macchina successiva fu una NIKON F100 che porto ancora sempre con me e che utilizzo spesso quando fotografo su pellicola, ma il regalo più bello che io mi sia fatta in questi anni è l'obiettivo NIKKOR AF 300mm F2.8.
Adesso che sono abituata alla sua luminosità e nitidezza non riesco più a farne a meno. In questi anni la mia tecnica fotografica si è evoluta, facilitata soprattutto dall'esperienza di zoologa che mi permette di capire i comportamenti degli animali ed anticiparne i movimenti posizionandomi con la macchina nel punto giusto dell'azione e con la luce ideale.

L'avvento della reflex digitale è stato per il mio lavoro un aiuto non indifferente. Mentre prima tutte le diapositive di leoni le portavo in Italia a sviluppare, e l'identificazione la potevo fare solo dopo 6 mesi, adesso con la NIKON D70 posso fotografare i leoni e la sera stessa al campo controllare chi sono. Non avendo corrente elettrica e nemmeno il generatore pensavo che fosse complicato usare questa nuova attrezzatura ma poi mi sono organizzata con una batteria supplementare in macchina ed un inverter, così, dalla presa 12V posso avere la 220V.

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© Alessandra Soresina

Per riuscire a trovare i leoni a volte devo guidare per oltre 12 ore da sola ma non mi stanco mai dei paesaggi e delle infinite emozioni che l'Africa mi regala ogni giorno. Trovarli non è sempre facile; se li sento ruggire durante la notte provo a cercarli nella zona di provenienza dei ruggiti ma è praticamente impossibile considerando che si spostano anche di 20-30 Km in una notte.
A volte provo a seguire le impronte lungo le strade sterrate oppure osservo il volo degli avvoltoi che sono spesso indice della presenza di qualche animale predato dai leoni. Ma la cosa che preferisco è inoltrarmi nel parco, lontana dai sentieri turistici, e cercare i leoni nelle zone più remote del Tarangire anche se questo comporta non pochi imprevisti. Una gomma bucata, un torrente da guadare, una carica di elefanti, farsi strada con il macete in una boscaglia fitta o addirittura il dover spalare la jeep piantata nel fango per parecchie ore, sono tra gli incidenti più comuni del mio lavoro.

La sera quando torno al campo è quasi sempre già buio e dopo una doccia sotto le stelle mi piace sedermi intorno al fuoco a guardare il cielo. Non riesco ancora a spiegarmelo come possa sembrare così diverso da qualsiasi altro cielo del mondo. Sembra molto più esteso e molto più vicino.
Mi sento totalmente schiacciata ma perfettamente in equilibrio con il silenzio della notte e con i suoni assordanti degli animali e con il caldo del fuoco e con il gelo dell'inverno africano ma soprattutto con i miei pensieri, ogni volta più estesi e totalmente privi di contorni.

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© Alessandra Soresina

In Tanzania non ci vado solo per i leoni ma anche per fare fotografie. Un appuntamento fisso è la migrazione degli gnu che tra gennaio e febbraio si riversa nelle piane della Ngorongoro Conservation Area a Sud del Serengeti. Uno spettacolo mozzafiato al quale non rinuncio nemmeno quest'anno. Questa volta però spero di andarci con una NIKON D2X.

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© Alessandra Soresina
 

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