Prima di raccontarvi l'esperienza vissuta insieme alla nuova Nikon 1 sulla bellissima isola de La Réunion, mi presento: da anni lavoro e fotografo nel mondo sportivo, soprattutto nell'ambiente del motosport legato al settore fuoristrada (Motocross, Supermoto, Enduro). Da ormai sette anni viaggio per il mondo, in compagnia della mia reflex, seguendo le più importanti manifestazioni. Non ho mai avuto con me una fotocamera compatta e, se devo essere sincero, quando sono in vacanza lascio il compito di fare le foto ricordo alla mia compagna. Un giorno, parlando della nuova Nikon 1 con i responsabili Nital, ho chiesto di poterla usare durante il viaggio che avrei fatto all'Isola de La Réunion e così è stato.
La mia visita in questa piccola isola situata dall'altra parte del mondo, aveva come scopo un servizio fotografico da realizzare in occasione di un importante evento motoristico di Supermoto che, ogni anno, vede la partecipazione dei piloti più forti del pianeta.
Dall'Italia, insieme a me, è partito Davide Gozzini (tre volte campione italiano e tre volte vice-campione del mondo di Supermoto) con cui, data l'opportunità di concedersi qualche giorno di assoluto relax, ho programmato una gita sull'isola per godere almeno una volta del paesaggio che avevamo intorno.
Al nostro arrivo a Saint-Denis, capitale de La Réunion, abbiamo subito intuito contro quali temperature avremmo dovuto lottare: alle sette del mattino il termometro sfiorava già i 30°C.
Trascorriamo la prima giornata a fare la conoscenza degli organizzatori locali che ci illustrano le varie fasi del soggiorno e della nostra sistemazione a Saint Gilles les Bains, una delle zone più turistiche dell'isola, dai locali chiamata la piccola Saint Tropez. Meglio ricordare a tal proposito che La Réunion è territorio francese.
Il tempo trascorre su una delle bellissime spiagge dell'isola nonché una delle poche in cui ci si può tuffare senza correre il rischio di imbattersi in uno squalo bianco. Il colore del mare è un azzurro stupendo, la quantità di pesci incredibile. Il luogo ricorda le Mauritius ma con una quantità di turisti pari a un terzo.
Dopo una giornata di relax siamo stati invitati a cena dalle autorità locali per degustare i piatti tipici dell'isola e soprattutto per sorseggiare il rhum che, da queste parti, è una vera prelibatezza.
Il secondo giorno abbiamo organizzato un piccolo tour dell'isola in sella a due moto Ktm che la concessionaria Top Moto ha gentilmente messo a nostra disposizione. Il percorso ha previsto la salita al vulcano e delle bellissime cascate di acqua dolce immerse nella foresta: lo spettacolo che ci ha accolto è stato tale da toglierci il fiato. Abbiamo anche fatto il bagno in un'acqua dalla temperatura meravigliosa.
Riprende il cammino verso la sommità del vulcano. Dopo circa un'ora di salita in mezzo alla vegetazione, ci si apre davanti agli occhi un panorama mozzafiato: una spianata di roccia senza tracce di vegetazione. Sembrava di stare sulla luna.
Ancora qualche chilometro e giungiamo alla vetta del vulcano da dove si raggiunge il cratere principale, quello ancora attivo. Noi che non siamo grandi camminatori preferiamo vedere da vicino una piccola bocca secondaria e ristorarci all'interno del rifugio vicino al parcheggio. La temperatura che al mare è di circa 30°C, quassù, a 2300 metri di quota, si abbassa notevolmente e la nostra tenuta non è delle più tecniche.
Ripreso il nostro cammino verso valle incontriamo dapprima un bellissimo ponte antico a campata unica che sovrasta il fiume che taglia praticamente in due l'isola. Scendendo ancora di più si arriva al mare dove si possono ammirare le colate laviche dell'eruzione del 2007.
Dopo siamo ripartiti alla volta di Saint Gilles per restituire le moto e farci un meritato bagno nelle calde acque dell'oceano. Purtroppo la vacanza stava per finire lasciando il posto agli impegni lavorativi. Prima però abbiamo visitato la capitale Saint Denis.
La città assomiglia molto alle nostre città costiere. Un lungomare pieno di palme da cocco e una spiaggia di sassi di chiara formazione vulcanica dove è proibito tuffarsi a meno che non si voglia fare incontrare lo squalo bianco. La vita scorre lenta, non c'è frenesia e gli abitanti del luogo conducono un'esistenza apparentemente senza stress.
Passeggiando sul lungomare incontriamo dei giocatori di bocce, sport molto diffuso sull'isola, e gente che sorseggia la birra locale Dodo, il cui nome deriva da un uccello originario di queste aree ed estinto ormai da tempo.
Scopriamo inoltre che il famoso aviatore francese Roland Garros è nato proprio a Saint Dennis e nel frattempo attraversiamo i giardini principali della città dove diverse specie di piante e alberi provenienti da altri continenti si sono adattati perfettamente al clima de La Réunion.
Si conclude la nostra giornata in un ristorante gestito da italiani che da vent'anni vivono in questo angolo di mondo.
Gli ultimi due giorni di permanenza sull'isola sono stati di vero lavoro.
Prima di concludere voglio dirvi cosa mi ha davvero colpito: il colore del cielo e dell'acqua. Erano anni che non vedevo un blu così intenso.
L'isola è tutta da scoprire e richiede sicuramente qualche giorno affinché si possano scoprire le bellezze nascoste del paesaggio. Io, dopo trenta week-end lavorativi in giro per il mondo, ho trascorso un paio di giorni di completo relax su una spiaggia dorata, in compagnia di uno splendido camaleonte...