Anche quest'anno per la diciannovesima volta, ì più grandi musicisti jazz del mondo, si sono dati appuntamento a Monteroduni, dove hanno dato vita ad uno spettacolo unico. Un festival annoverato tra le più grandi manifestazioni jazzistiche internazionali, con un albo d'oro impressionante: Michel Petrucciani, Billy Cobham, Benny Golson, Frank Gambale, Randy Brecker, questi solo alcuni dei nomi degli artisti che negli ultimi anni hanno fatto riecheggiare le loro note tra i vicoli del bellissimo borgo pentro. La kermesse musicale dal 3 al 9 agosto ha proposto 26 concerti e più di 100 musicisti. I giardini del Castello Pignatelli, l'imponente maniero di origini longobarde che con le sue belle torri merlate domina la piana del fiume Volturno, ha ospitato i gli spettacoli di “punta”, mentre al di fuori della cinta muraria, nelle piazze e nei pub, si sono esibiti i più giovani. Molti i “big” presenti da Tom Harrel con il suo quintetto, al trio di Joey De Francesco, da Benny Golson alla Jerry Weldon & Big Band. Una citazione particolare la merita Tom Harrel, trombettista e compositore nato nel 1946 nell'Illinois successivamente trasferitosi a San Francisco, dove all'età di 8 anni ha iniziato a suonare la tromba, ed a 13 è entrato a far parte di un gruppo jazz professionista. Nel 1969 si è laureato a Stanford con una tesi in composizione musicale, da allora la sua carriera è stata un'escalation continua, un susseguirsi di successi, i suoi dischi hanno vinto per tre volte i premi della critica della rivista Jazztimes; "The art of rhythm" è stato eletto miglior disco jazz del 1998 dalla rivista "Entertainment Weekly". Assistere ad un suo concerto è stata un'esperienza straordinaria. Tutti coloro che hanno avuto la possibilità di ascoltarlo dal vivo si saranno resi conto di come la musica può trasformare un uomo. Quando non suona, Harrell attende in piedi, quasi in “trance”, sembra non accorgersi del mondo che lo circonda, ma al momento di iniziare il suo assolo diventa un altro, un tutt'uno con la sua tromba, dalla quale fuoriescono note originali e straordinarie. Di altissimo livello anche le esibizioni di Matt Renzi, con la sue raffinate atmosfere musicali e del giovane e quotato talento Ben MacDonald, “the fabulously” nimblefingered guitarist”. Fra gli italiani Fabio Morgera, sicuramente tra i migliori trombettisti del panorama musicale europeo, Sandro Gibellini, Massimo Faraò, Paolo Recchia ed il Trio di Roberto Terenzi. Il diciannovesimo festival è stata caratterizzato anche per averci proposto un'interessante novità: una serie di seminari di alta formazione musicale, che sono stati curati da alcuni dei grandi del jazz presenti a Monteroduni, come Joey De Francesco e Benny Golson. Un'edizione, quindi, ricca di sorprese e all'altezza della sua fama. Non mi resta che fare i complimenti all'Associazione Eddie Lang Blue Music, per l'impegno profuso nell'organizzazione di un evento di questa portata, ed in particolare al suo presidente Giovanni Mancini, vero “deus ex machina” della manifestazione. In conclusione appuntamento con tutti gli appassionati del jazz e della buona musica al 2010, dai rumors che circolano la XX edizione del festival sarà un'evento a dir poco straordinario.
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