Un viaggio alle Isole Faroe è una sfida contro la natura e se stessi. Arcipelago isolato nel cuore dell'Atlantico settentrionale, le Isole Faroe sono un posto decisamente inospitale, un luogo che sa essere brutale con chi lo visita ma che, inspiegabilmente, riesce a farti sentire parte di qualcosa.
Un luogo in cui i pochi insediamenti umani hanno trovato il modo di convivere con una terra che offre poco, circondata da forze che talvolta fanno paura.
Affascinato dalla sua bellezza selvaggia e dalla natura potente, mi sono avventurato in un'esperienza che ha messo alla prova la mia abilità fotografica e la mia resistenza fisica.
L'aspetto più impressionante delle Isole Faroe è la potenza della loro natura, a tratti spaventosa per le condizioni atmosferiche impetuose. Il vento che fende l'aria, le altissime scogliere e il mare tempestoso conferiscono a questa terra un carattere selvaggio e incontaminato. Tuttavia, è proprio questa potenza che rende le Faroe un paradiso per i fotografi avventurosi.
Una delle prime tappe del mio viaggio è stata la straordinaria formazione rocciosa di Drangarnir. Le scogliere imponenti si stagliano contro il cielo, mentre le onde si infrangono con forza sulle rocce sottostanti. Con la mia Nikon Z 8 e l'obiettivo grandangolare NIKKOR Z 14-24mm f/2.8 S, ho catturato la maestosità di questo luogo, dopo due ore e mezza di trekking su sentieri umidi e scivolosi, con l’occhio che continua a guardare verso il basso le onde che si schiantano contro le scogliere. Giunto a destinazione, la meraviglia di ciò che la natura è stata in grado di creare ripaga tutte le fatiche.
Successivamente, mi sono diretto verso Múlafossur, una cascata che si tuffa direttamente nell'Oceano Atlantico. La forza dell'acqua in contrasto con la brutalità del mare crea uno spettacolo unico. Il mio NIKKOR Z 70-200mm f/2.8 VR S è stato fondamentale per isolare i dettagli e catturare la dinamicità di questa scena mozzafiato.
Il Faro di Kallur è stato un altro punto culminante del viaggio. Quasi abbandonato a se stesso, si trova sull’isola di Kalsoy dove vivono solo 29 persone, si affaccia sull’oceano ed è difeso da una scogliere di 200 metri. Osservarlo fa provare una sensazione a metà tra terrore e ammirazione, aiuta a rendersi conto di quanto l’essere umano sia piccolo in confronto a certi luoghi.
Un altro luogo incredibile è la cascata di Fossa con il rumore fragoroso dell'acqua che si scontra con le rocce. Qui ho utilizzato la mia attrezzatura per immortalare la potenza incontenibile della natura. I due altissimi salti di acqua creano spunti fotografici eccezionali, non facili da catturare per l’umida foschia che si libera dalla cascata e che, in un istante, finisce su fotografo e attrezzatura.
Per concludere il viaggio, non potevano mancare le creste sopra l’abitato di Klasvik, visibili dopo una camminata di 30 minuti accompagnata da raffiche di vento che sembrano proteggere il punto più in alto dal quale si vede l’essenza delle Faroe. Montagne che si schiantano nell’oceano, lunghi fiordi che scompaiono nell’Atlantico riempiti dal vento e un piccolo paese che riesce a trovare la sua tranquillità proprio alla fine di uno di quei fiordi.
In questo viaggio, la mia Nikon Z 8, il NIKKOR Z 14-24mm f/2.8 S e il NIKKOR Z 70-200mm f/2.8 VR S sono stati compagni affidabili. La robustezza e la qualità dell'attrezzatura sono state cruciali per catturare la bellezza e la potenza di queste terre remote.
Il viaggio alle Isole Faroe è stato un'esperienza che ha sfidato i confini della fotografia paesaggistica, trasmettendo la forza indomita della natura attraverso ogni immagine catturata. Un viaggio che vorrei fare almeno una volta l’anno. Forse i paesaggi saranno sempre gli stessi, ma le condizioni che cambiano continuamente regaleranno ogni volta emozioni diverse.
FAROE - Fotografare l'incontaminato | short documentary
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Nikon Z 8
NIKKOR Z 14-24mm f/2.8 S | NIKKOR Z 70-200mm f/2.8 VR S