Coppa del Mondo di Ice Climbing

A cura di: Fabiano Ventura


Dal 20 al 22 gennaio 2006 la trentina Valle di Daone è stata per l'ottavo anno consecutivo al centro dell'arrampicata su ghiaccio mondiale con la partenza della Coppa del mondo di ice climbing di difficoltà e velocità.

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Stèphanie Maureau e Rodriguez Blanco © Fabiano Ventura

Ho partecipato a questo evento come fotografo, riprendendo gli atleti nei loro gesti più entusiasmanti e spettacolari. Tre giorni di festa, di iniziative e di gare mozzafiato, con i migliori alpinisti del mondo impegnati a contendersi il prestigioso Trofeo Mondiale dell'UIAA (Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche), ed un seguito di tantissimi appassionati giunti da ogni dove per applaudirli; Daone si è confermato luogo ideale per l'arrampicata su ghiaccio, con un clima decisamente rigido, e più di 140 cascate di ghiaccio che invogliano professionisti e amatori a cimentarsi in questo sempre più seguito sport.

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Anna Torretta © Fabiano Ventura

L'evento
Nei tre giorni di competizione più di 150 atleti provenienti da tutto il mondo si sono confrontati in gara su un'incredibile struttura di ghiaccio dalle forme bizzarre: pareti strapiombanti, veri e propri tetti e diverse stalattiti di ghiaccio sospese nel vuoto costringevano gli atleti a movimenti davvero particolari. La loro sfida consisteva nell'arrampicarsi su un itinerario predefinito esteso lungo tutta la struttura, avvalendosi di due piccozze per le mani e di ramponi ai piedi, e utilizzando una corda solamente come sicurezza in caso di caduta. Oltre a passaggi su ghiaccio, gli atleti dovevano affrontare anche difficilissimi passaggi di dry tooling, ovvero passaggi di arrampicata, sempre con piccozza e ramponi, su appigli artificiali in resina.

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Mauro Bubu Bole © Fabiano Ventura
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Mario Prinoth © Fabiano Ventura

L'evento ha visto in competizione atleti in differenti gare: il sabato è stato dedicato agli open per la velocità e la difficoltà, mentre la domenica ha visto lo svolgersi delle finali, con la partecipazione dei 12 concorrenti maschili e femminili selezionati nel turno precedente, divise in due parti: una prova ad eliminazione per l'individuazione dei quattro migliori atleti (cinque, in campo maschile), e la finalissima.

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Ines Papert © Fabiano Ventura

In campo maschile un'entusiasmante gara ad eliminazione ricca di spareggi incorona l'austriaco Harry Berger e il giovane svizzero Samuel Anthamatten sul gradino più alto del podio, in un ex aequo incredibilmente replicato anche nella finalissima: una conclusione di elevato contenuto tecnico, con gesti di grande spettacolarità, agonismo, e notevole sportività. Terzo arriva l'italiano Herbert Klammer.

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Harry Berger © Fabiano Ventura

Il culmine dello spettacolo giunge con la prova di Samuel Anthamatten, che toccato il top della finale (ovvero il punto di arrivo dell'itinerario), sale ancora qualche metro e si lancia dalla struttura in un volo mozzafiato.
In campo femminile domina come sempre la tedesca Ines Papert, imbattibile regina del ghiaccio, davanti all'italiana Anna Torretta e alla francese Stephanie Maureau.

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Simon Anthamatten © Fabiano Ventura

Un'edizione, quella del 2006, tutta da ricordare, tra agonismo, pubblico e spettacolo. Il prossimo appuntamento è fissato tra il 19 e il 28 gennaio 2007, sempre nella bellissima Daone.

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Samuel Anthamatten © Fabiano Ventura

Attrezzatura Fotografica
Per effettuare questo particolare servizio fotografico ho dovuto mettere alla prova le mie capacità di arrampicatore, dovendomi muovere continuamente con rapidità sulla struttura di supporto in legno e metallo sulla quale era stato predisposto l'itinerario di gara in ghiaccio.

Il tutto ovviamente alle temperature particolarmente basse, intorno a -15°C, che caratterizzano la Val Daone e ne fanno uno dei luoghi più indicati per questo sport; la temperatura del ghiaccio, che deve essere solido e compatto, è infatti un elemento determinante.

Per questo servizio ho utilizzato come corpo digitale la nuova Nikon D70s, e come corpo analogico la sempre valida Nikon F100. Per quanto riguarda la D70s, si tratta di una macchina affidabile e molto veloce, anche se dotata di una quantità di pixel inferiore rispetto alla nuovissima D200 e alla D2x; ho preferito però questa macchina per la sua leggerezza, la sua impugnatura particolarmente anatomica e la velocità e facilità di impostazione dei menu, condizioni indispensabili per l'attività di fotografo sportivo.

Per la D70s ho scelto di utilizzare due zoom, il 18/70 e il 70/300 Nikon, per privilegiare la rapidità d'uso propria del sistema digitale, mentre per la F100 ho preferito lavorare esclusivamente con focali fisse per la massima qualità, scegliendo il 20/2.8, l'85/1.8 e il 180/2.8.

Il corpo della F100, ormai ampiamente collaudato durante molti dei miei servizi e spedizioni in alta quota, non mi ha mai dato alcun problema di funzionamento, né meccanico né elettronico, anche in condizioni particolarmente estreme come quelle sperimentate durante la spedizione "K2 2004 - 50 anni dopo" fino ad una quota di quasi 7000 metri, o durante la recente spedizione di Hans Kammerlander sull'inviolato monte Jasemba (7350 m) in Nepal, ad oltre 6300 metri di altezza.

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Fabiano Ventura durante le riprese in gara © arch. F.Ventura foto Marco Todisco

Per chi fotografa situazioni irripetibili come gli eventi sportivi ritengo sia molto importante conoscere a fondo lo sport che si fotografa o meglio ancora praticarlo, questo ti permette di cogliere meglio i movimenti dell'atleta e spesso anche di anticipare quelli più spettacolari.
Non meno importante però è poter contare sulla propria attrezzatura dove elementi come la prontezza e il funzionamento ineccepibile fanno davvero la differenza tra la soddisfazione per un servizio ben realizzato e la rabbia per un'occasione irrimediabilmente perduta.

Altre fotografie on-line: www.fabianoventura.it
Per contattare l'autore: f.ventura@macromicro.it
 

 

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