L’idea mi è balenata in testa dopo l’acquisto di un libro di fotografia di Yamin Arthus Bertrand, pubblicato alcuni anni fa che ritraeva le bellezze del pianeta da una prospettiva insolita: quella, per capirci, che vedrebbero un’aquila o un falco pellegrino se avessero al collo una macchina fotografica.
Allora ho deciso di affittare una mongolfiera, che rispetto all’elicottero è molto più stabile per scattare, affascinante, silenziosa e ti permette di stare più a contatto con la natura e di concentrarti maggiormente sugli scatti.
Tra i tanti posti incantevoli che ci sono in Italia, ho deciso di iniziare dalle mie parti, ovvero, i maestosi paesaggi delle Langhe e del Roero.
Armato di un paio di corpi macchina digitali Nikon D2Xs e D700 corredate dagli zoom 80-400mm e 18-200mm (entrambi stabilizzati), ho cercato di portare agli occhi delle persone un immagine del territorio che a pochi è data la fortuna di conoscere.
Un territorio dove l’incontro tra i grandi spazi della natura e la mano rispettosa dell’uomo crea luoghi di grande fascino e di straordinaria bellezza.
Da lassù si vedono “cose” inedite, ho interpretato l’intimo del territorio, tra spazi dolci e mutevoli, linee ed ombre che dialogano tra loro.
Ho cercato di disegnare geometrie d’arte, frammenti di sensibilità, sintesi di riflessione, appunti interpretativi, paesaggi rurali che ho voluto trasformare in immagini d’Autore.
La mia collezione è stata cosi denominata “DISEGNARE LA TERRA”.
Un altro aspetto da tirar fuori da questa esperienza è l’armonia che è potuto notare tra la natura e l’uomo.
L’uomo, consapevole artefice dei cambiamenti della terra, ha fatto del territorio la sua tela, i colori della natura la sua tavolozza. Quando la natura è arte stessa, da ammirare e da difendere.
Tiziana Conti scrive: ”Carulli entra nel paesaggio, lo reinterpreta fissandone l’incanto, congelando il tempo, lasciando affiorare tracce cromatiche, guardando la natura dall’alto, così che tutto appare rimpicciolito e, dunque, misterioso. Strade sinuose, simili a percorsi dedalici dell’anima, case che paiono punti lontani, filari che si susseguono disegnando “tessiture” vicine a certe composizioni astratte. La natura si rivela carica di presagi, viene riconsegnata ad una dimensione di silenzio che è, in realtà, l’orlo di un linguaggio inespresso.
Il linguaggio fotografico diventa dunque profondo e intenso: nulla è accidentale, si individuano linee precise, libere da sofisticazioni tecniche; vi è grande attenzione al particolare, che diventa il soggetto di una storia tutta contemporanea, importante per la sua evidenza”.
Le immagini sono state saturate e contrastate in postproduzione per renderle ancora più vivaci e suggestive.
La collezione “Disegnare la Terra” prevederà l’esplorazione dello stesso territorio in tutte e quattro le stagioni; gli scatti fatti finora sono stati fatti in Primavera e in Autunno.
Per la collezione ho scelto 30 opere, di cui alcune appartengono già a volti noti, in tiratura limitata, in formato 50x75 e 70x100.
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