Dai paesaggi sottomarini alla macro, la Nikon D3 si comporta benissimo sott'acqua, aiutata dalla potente luce dell'SB-800.
Il formato FX e la sua elevata risoluzione permettono di eseguire ottime macrofotografie e di reinquadrare quando necessario, senza paura di perdere qualità, per ottenere maggiori ingrandimenti.
Gabriele Donati ci regala ottime immagini e tanta voglia di partire per indimenticabili viaggi fotografici subacquei. |
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Appena saputo che Nikon avrebbe prodotto un apparecchio digitale 24x36 FX ed un obiettivo dedicato, lo Zoom Nikkor AF-S 14-24mm f/2.8G ED, subito mi sono immaginato quali sarebbero stati i vantaggi e i cambiamenti, valutandone l'utilizzo che avrei avuto in acqua con questo nuovo sistema a maggiore gamma e sensibilità rispetto a quello sinora avuto con la D2x ed l'AF-S 12-24mm f/4G ED-IF DX oppure l'AF-S 17-55mm f/2.8G ED-IF DX.
La mia storia fotografica per quanto riguarda la subacquea è frenetica e dirompente. Nel giro di tre anni ho potuto provare e confrontare in mare le varie reflex digitali che la Nikon ha introdotto sul mercato, iniziando con la D70s per passare alla D2x ed adesso alla D3.
Si è potuto constatare fin da subito che l'avvento del digitale, anche nella fotografia subacquea, ha introdotto nuovi e grandi cambiamenti fornendo sicuramente maggiori possibilità di ripresa. L'oramai scontata comodità derivata dal fatto di poter rivedere subito le riprese eseguite e la maggiore quantità di scatti a disposizione, che le schede di memoria sempre più capienti forniscono, ha offerto indubbi miglioramenti qualitativi.
Per uno come me, che ha iniziato a fare fotografia sub a livello professionale utilizzando reflex digitali (le foto di prima non posso considerarle tali), il passaggio dal vecchio al nuovo sistema non è stato assolutamente traumatico. Ciò è giustificato dal fatto che per svolgere il lavoro quotidiano utilizzavo e conoscevo già da tempo i nuovi apparecchi fotografici digitali e questo mi ha permesso quindi di poterne valutare anticipatamente pregi e difetti e di riportare questa mia esperienza nella subacquea.
Personalmente pensavo e ritenevo di essere uno dei pochi privilegiati al mondo a non aver timore nel portare in un ambiente così estremo un apparecchio talmente elettronico e sofisticato come la D2X e mi sentivo appagato della qualità che riuscivo ad ottenere con questa attrezzatura.
Ma noi esseri umani siamo portati sempre a guardare avanti e non accontentarci mai… d'altronde è la velocità con cui la società odierna ci impone certi ritmi e la ricerca di una sempre e maggiore qualità che ci spinge a fare ciò.
La conclusione di questo breve ragionamento è stato il passaggio alla Nikon D3. Volevo che le mie prossime fotografie subacquee fossero tutte realizzate con la nuova ammiraglia Nikon, con le ottiche 16mm fish-eye, 14-24 f2.8, 70-180 macro f 4.5-5.6, 105VR macro ed illuminatori SB-800.
Concettualmente posso dire che, a discapito di minor ingrandimenti specie nella macro, il poter utilizzare una macchina con sensore 24x36 FX, a mio avviso, dà molti più vantaggi che svantaggi, soprattutto sfruttando la “giusta” densità di risoluzione all'interno dell'area sensore.
Sappiamo tutti che più acqua mettiamo tra noi ed il soggetto ripreso, più abbiamo una perdita di nitidezza, incisione, cromaticità; quindi la possibilità di potersi avvicinare maggiormente a ciò che vorremo fotografare, offre indubbi vantaggi e miglioramenti qualitativi.
Poter utilizzare l'AF-S 14-24mm f/2.8G ED ne è una prova inconfutabile: con questa lente possiamo coprire un angolo di campo maggiore rimanendo più vicini però al soggetto da riprendere.
La qualità di questo nuovo obbiettivo è impressionante, nell'utilizzo subacqueo se ne apprezza in pieno le caratteristiche e potenzialità: senza accorgertene ti trovi quasi ad appoggiare la lente dell'oblò al soggetto che devi riprendere con il risultato di non avere ai bordi distorsioni o aberrazioni che sono tipiche nei grandangoli così spinti.
Fotografando in macro specie particolarmente piccole e di forma allungata - soggetti tipo nudibranchi - con la Nikon D3 si avrà il soggetto ripreso meno ingrandito, però a differenza di un apparecchio con sensore DX sarà più facile averlo completamente a fuoco nella sua estensione prospettica.
Anche chiudendo tutto il diaframma per avere più profondità di campo possibile, il soggetto ripreso frontalmente con un sensore che moltiplica 1,5 volte la focale utilizzata, non potrà risultare totalmente nitido, ciò a causa del maggior ingrandimento prodotto (a parità di focale).
C'è chi mi dice che per ovviare a ciò, in questi casi anziché il 105 utilizza il 60 macro; va benissimo, però ai check-in degli aeroporti quante ulteriori difficoltà dovremo affrontare avendo da portare dietro più attrezzatura e di conseguenza più peso?
In post produzione farò un ritaglio del fotogramma ed otterrò lo stesso ingrandimento avuto con la macchina con sensore DX.
Altra innovazione, a mio avviso fondamentale, è l'estensione operativa della messa a fuoco continua nelle variegate funzionalità di messa a fuoco dinamica. Immaginatevi di essere a mezz'acqua, come in totale assenza di gravità, senza cioè un punto di appoggio e o ancoraggio, magari anche in corrente, con sia voi, sia il pesciolino di turno che vi troverete a fotografare, in movimento disarmonico: in questa circostanza l'aiuto che avrete da questa nuova funzione operativa anche sulle 51 Aree, sarà incredibile. Le immagini che prima potevano venire leggermente fuori fuoco, adesso, con un minimo d'esperienza sui preferiti criteri dinamici, saranno solamente un ricordo. È quasi divertente vedere il puntatore che si muove da una parte all'altra del mirino come ad inseguire una preda adottando il criterio di messa a fuoco dinamica a 51 Aree 3D.
La Nikon D3, una volta agganciato il soggetto, difficilmente lo perderà.
Inizialmente ho parlato di rivoluzione nella fotografia subacquea, perché veramente di ciò si tratta: ho visto molti amici e colleghi che fino a poco tempo fa erano diffidenti verso il digitale, ricredersi e prenderne addirittura le difese.
Il modo di visione Live-View, il doppio alloggiamento per le Compact Flash, l'autonomia infinita della batteria D3 ma anche delle 4 pile stilo dell'SB-800: potremmo stare ore intere a parlarne; così facendo però non potrei tornare in acqua per domare quella voglia continua di fare foto che ho da quando utilizzo la mia Nikon D3.
Otto delle fotografie presentate nella gallery sono state realizzate con la Nikon D3, le altre con la D2x.
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