Se siete pronti facciamo un tuffo nello spazio profondo...
Come astronavi dallo spazio profondo,
geometrie moderne
si specchiano nel vuoto attraverso il tempo.
Linee e curve si fondono assieme,
orizzonti perduti ritrovano simmetrie,
fuoco aria terra ed acqua ,elementi inanimati,
danno vita a forme organiche.
Il silenzio le accarezza,
armonie senza fine né principio
avvolgono chi le osserva,
occhi metallici rivolgono lo sguardo
a chi ne resta intimidito.
Trame di luci confondono e attraggono
Riflessi caotici compongono immagini
perfezionando la logica razionalità
L’ impercettibile sconfinare delle idee
rende immensa la nostra immaginazione.
Gli scatti qui presentati sono stati realizzati a Valencia presso la Città delle Arti e delle Scienze, un complesso architettonico composto da differenti strutture suddivise all'interno di tre aree tematiche: arte, scienza e natura situato sul vecchio letto del fiume Turia e copre una superficie 350.000 mq.
Progettato da Santiago Calatrava "l'architetto scultore o architetto-ingegnere", iniziato nel luglio 1996 ed inaugurato nel 2005, è un esempio di architettura organica che, grazie a qualità costruttive d'avanguardia, riesce ad armonizzare gli elementi con i contenuti; infatti, segno caratteristico del suo stile, è la vocazione all'interdisciplinarietà, la costante ricerca verso le scienze esatte e l'ingegneria così come verso la plasticità e l'estetica delle forme legando in un gioco di continui e indissolubili rimandi, gli elementi fondanti della sua ricerca: il disegno, l'architettura e la scultura.
Ispirate dallo svolgersi della vita umana e animale, le sue opere hanno forme e nomi che evocano fortemente il concetto di flusso, di movimento: onda, uccello che canta, torso rotante, ecc.
Un particolare di questa struttura è il colore bianco, ottenuto con la tecnica TRENCADIS, ovvero l'utilizzo di forme irregolari di mattonelle di ceramica rotte, come rivestimento esterno, tecnica già adoperata nella tradizione catalana di Gaudì a Barcelona e considerata a sua volta una rielaborazione del mosaico ceramico arabo.
Il centro è una vera e propria "città nella città", costituito dalle seguenti strutture, note con i loro nomi valenciani:
• El Palau de les Arts Reina Sofía
Un monumentale edificio dalle forme molto singolari destinato alla creazione, alla promozione e alla diffusione di tutte le arti sceniche. È alto più di 75 metri e occupa una superficie di 40.000 mq. Al suo interno contiene tre auditori.
• L'Hemisfèric
Una struttura architettonica di 13.000 mq, concepito per fondere insieme le vibranti sensazioni suscitate da un planetario con l'impatto visivo delle immagini cinematografiche in formato IMAX Dome e gli spettacoli audiovisuali prodotti da un modernissimo laser OMNISCAN. La forma dell'edificio riprende l'idea di un gigantesco occhio umano, la cui metà superiore, costituita dalla creazione architettonica di Calatrava, è virtualmente completata nell'occhio del visitatore dal riflesso dell'edificio osservabile in uno stagno rettangolare di 24.000 mq.
• L'Umbracle
Un edificio situato nella parte meridionale del complesso, lungo 320 m e largo 60, costituito da un parcheggio su due piani per automobili (fino a 900) e pullman (fino a 20) e una passeggiata superiore nota come Paseo de las Esculturas (viale delle sculture) abbellita da un giardino alberato contenente una grande varietà di piante di specie diverse.
• El Museu de les Ciències Príncipe Felipe
Un museo scientifico interattivo con una forma che ricorda vagamente lo scheletro di un enorme dinosauro, suddiviso su tre piani principali di circa 8.000 mq ciascuno: Tecnópolis, El Escaparate de la Ciencia (la vetrina della scienza) e Formas y Estructuras (forme e strutture). Al secondo piano è inoltre presente El Legado de la Ciencia (il lascito della scienza).
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