L'arrivo, in una mattinata di primavera, a Malaga, suggerisce già immagini estive. La Costa del Sol è sfavillante e il lungo mare promette esperienze balneari suggestive e divertenti.
Noi però non ci fermiamo e andiamo subito alla scoperta della storia, della cultura, entrando nel benessere che offre questa regione dalla porta principale, quella del ristorante La Moranga di Dani Garcìa, Premio nazionale di Gastronomia 2009, che ci delizia con le sua tapas d'autore e la sua cucina fusion.
Da Malaga ci spostiamo ad occidente, pochi chilometri e arriviamo ai piedi dell'altopiano di Mijas dove sorge l'omonima località di Mijas, uno spaccato tipicamente andaluso. Paese montano dall'architettura araba, immerso nel paesaggio della sierra. I resti dei primi insediamenti urbani dell'area si conservano all'interno dei siti archeologici, testimoni del ricco passato preistorico del paese.
Saliamo a nord da Mija ed arriviamo sino ad Antequera. Il centro storico è un tripudio di palazzi storici e opere d'arte, più di cinquantina gli edifici monumentali. Su tutti domina il castello e la basilica di Santa María, e poi in ordine si succedono collegiate, chiese, conventi, palazzi, archi, porte, eremi, case signorili e un'alcazaba che ci riporta con la memoria alla nostra partenza, alla città di Malaga.
A pochi chilometri da Antequera è possibile fare un viaggio nel tempo, un salto nel passato, in un passato remoto, primitivo. Arrivando nel Parco Naturale del Torcal il paesaggio si fa incredibile. Formazioni rocciose tondeggianti, inusuali, uniche fanno capolino dalle gole e si stagliano sui crinali delle montagne. Strani agglomerati creano una geometria labirintica e unica. Simbolo del parco è il Tornillo del Torcal formazione carsica vero e proprio monumento naturale.
Anche la fauna e la flora sono unici. L'aviofauna della zona presenta delle vere rarità come il grifone, la monachella nera e occidentale, il gufo reale, la civetta.
Lasciamo Antequera, continuiamo a salire verso nord ed entriamo in quello che viene definito l'itinerario del Califfato. Questo itinerario porta il viaggiatore da Cordova a Granada, unendo due momenti fondamentali e due punti cruciali della storia della regione dell'Andalusia. Lungo la strada tra le due città si trovano città, castelli, monasteri, e campi boschi, un intero universo estetico e sensoriale. Tale è la ricchezza che questo percorso è stato dichiarato Grande Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa.
Noi ci siamo fermati tra le montagne del parco naturale all'interno della sierra Subbetica, per visitare Priego de Córdoba. Tappa obbligata, Priego, ci accoglie con il suo fastoso stile barocco. Il suo patrimonio monumentale è formato da edifici civili e religiosi, costruiti nel corso dei secoli di splendore della città.
Obbligatoria la visita al Barrio de la Villa, il centro storico della città caratterizzato dai suoi vicoli strettissimi, e dalle sue case in stile andaluse dove le pareti bianchissime vengono adornate con centinaia di vasi di fiori variopinti. Da non perdere anche il Balcón del Adarve e la Fuentes del Rey y La Salud.
Di enorme valore culturale è il patrimonio gastronomico della città. I piatti tipici di Priego, il cui ingrediente principale è l'olio di oliva che ha guadagnato il riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata.
Per rendere omaggio al prodotto d'eccellenza della zona ci rechiamo a Cata, per una degustazione d'olio. Qui è possibile ripercorrere tutto il processo produttivo dalla raccolta all'imbottigliamento, accompagnati da esperti e terminare assaporando le mille fragranze di un prodotto unico.
Come ultima tappa del ostro viaggi ci siamo consessi una perla dell'Andalusia, Siviglia.
Situata sulle rive del fiume Guadalquivir, Siviglia ha ereditato il ricco patrimonio arabo e la sua condizione di prospero porto commerciale con le Americhe. Il capoluogo andaluso sprizza allegria e vitalità in ciascuna delle vie e delle piazze che conformano il centro storico, al cui interno è racchiuso un interessante complesso di edifici dichiarati Patrimonio dell'Umanità e quartieri dal profondo sapore popolare come Triana o La Macarena. Ma è la vitalità della sua gente e delle sue serate a rendere unica Siviglia. Le passeggiate e la visita ai locali. La notte si accende nelle zona del Barrio Santa Cruz dove le tipiche cantine attirano turisti e studenti. Anche nella zona di Reina Mercedes, zona prettamente universitaria, è possibile trovare locali con musica dal vivo. L'esperienza più forte di tutto il nostro itinerario andaluso è racchiusa però in un colpo di tacco, in un passo, in uno schioccare di dita. È il flamenco a regalarci l'ultima e più alta suggestione di questa terra. Da non perdere assolutamente una visita al museo del Flamenco di Siviglia, per scoprire la storia di questa danza e sul finale godere di uno spettacolo dal vivo veramente eccezionale.
Da non perdere:
- Visita Museo del Flamenco.
- Visita al Museo Picasso.
Per informazioni: www.tourspain.es / www.spain.info