Intervista a Margherita Borsano

Il sorriso dolce e lieve che tinge d'allegria il viso di Margherita Borsano s'impregna di un significato profondo quando comincia a parlare di fotografia. Se è vero che il viaggio è catalizzatore di nuove idee ed esperienze, proprio all'estero Margherita scopre una nuova dimensione: al fianco di Vanessa Warren, la sperimentazione rafforza in questa talentuosa ragazza torinese l'ambizione di intraprendere la carriera fotografica.

Scattare fotografie mi ha permesso di unire quelle che sono le mie più grandi passioni: lo sconfinato amore per le montagne, per lo sport e, ovviamente, per la mia macchina fotografica. Le immagini che vedo comporsi nel suo mirino rappresentano di fatto la sintesi di tutto ciò che mi rende felice.

© Margherita Borsano
© Margherita Borsano

Terminati gli studi in Scienze della Comunicazione mi sono trasferita a Londra per seguire un master di fotogiornalismo, ma qualche mese prima del suo inizio ho trovato lavoro come assistente di una fotografa estremamente dotata ed emergente. Il fatto che lei non fosse assolutamente gelosa del suo sapere mi ha permesso di apprendere a fondo alcuni aspetti del mondo fotografico che ancora non padroneggiavo. Con lei è nata un'intesa ed una sinergia tanto forte che alla fine nelle aule del master non ho mai messo piede! Benché io non abbia nessun tipo di rimpianto, mi capita talvolta di chiedermi cosa sarebbe successo se invece avessi deciso di frequentare l'accademia londinese

© Margherita Borsano

Siamo ciò che scegliamo di essere: siamo fatti di scelte e delle decisioni che attentamente maturiamo. Il nostro cammino è costellato di incontri casuali, sta a noi coglierne le inaspettate sinergie e le nuove prospettive che da questi possono sorgere.

Ero a sciare in montagna quando un'amica che era con me mi chiese se avessi voluto scattare le fotografie per il suo matrimonio. Non essendomi mai cimentata prima e riconoscendo la grande difficoltà intrinseca a tale tipo di fotografia ho chiesto ad un fotografo che conoscevo se potessi fargli da assistente: lo ringrazio ancora per questa opportunità, altrimenti avrei fatto un pasticcio! Senza contare che da quella collaborazione è nato uno dei rapporti lavorativi più importanti che io abbia tuttora: quel fotografo è diventato, insieme ad altri colleghi, il mio socio di studio qui a Torino! Vado a lavorare con il sorriso, perché, varcata la porta del nostro spazio mi ritrovo insieme ad un gruppo di persone stimolanti e meravigliose: loro sono la mia seconda famiglia.

© Margherita Borsano
© Margherita Borsano

La fotografia di matrimonio mi ha aperto un sacco di prospettive nuove ed interessanti: gli invitati sono rilassati e sereni ed è spesso possibile instaurare un rapporto che non nasce su basi formali. Questo mi accade anche quando vado a fare portrait istituzionali per grandi compagnie ed aziende: avendo occasione di seguire i manager durante viaggi di lavoro e non, sono molto più rilassati quando li trovo in giacca e cravatta nel loro ufficio: riesco così a realizzare più facilmente il lavoro che mi ero prefissata, il tutto con meno di un quarto d'ora per scattare. Sono alla ricerca costante della sintesi tra la mia interpretazione e l'aspettativa del cliente: quando questi due imprescindibili presupposti si incontrano penso di aver scattato una bella fotografia.

© Margherita Borsano


Oggi uso prevalente la Nikon D850: è una macchina veramente pazzesca, specialmente ad ISO bassi. La trovo facile da usare, intuitiva e logica anche per chi magari proviene da altri sistemi. Per di più il monitor basculante è comodissimo quando si assumono delle posizioni di scatto non tradizionali o quando una bassina come me deve scattare tenendo la macchina con le braccia tese verso l'alto.
Abbino questa macchina a ottiche fisse, (come il Nikkor 50mm 1.4, l'85mm 1.8 e il 105 macro) che donano precisione ed ordine alle mie fotografie, ed ai comodissimi zoom per gli eventi: il Nikkor 24-70mm e il 70-200mm: splendidi e super incisi!



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