Esempio classico
Supponiamo la classica gita in alta montagna,
dove le difficoltà di una corretta ripresa
aumentano a causa delle forti luci, una maggiore intensità
dei raggi ultravioletti
(UV), unitamente alla scelta di un corretto bilanciamento
del bianco (WB). A queste difficoltà
dobbiamo aggiungere l'impossibilità di poter
valutare attraverso il monitor della fotocamera quale
impostazione sia ideale
per quella situazione di luce, sia per causa della
sua forte intensità quanto per indossare in
queste circostanze degli occhiali da sole che non
ci permettono le giuste valutazioni, oltre che di
farci vedere una differente gamma cromatica.
Gli automatismi, in queste
circostanze, il più delle volte producono dominanti
indesiderate, tonalità troppo fredde,
ma anche una specifica scelta di WB non sempre risulta
quella opportuna per quella "temperatura"
della luce.
Senza contare poi, che molte volte si accende la macchina
fotografica e si scatta senza controllare i parametri
assegnati…
Con Nikon Capture potremo
correggere gli errori, ammesso di non aver sbagliato
completamente in fase di ripresa (acquisizione), grazie
ad un margine di tolleranza elevato, eccezion fatta
per le alte luci.
La procedura illustrata è ovviamente di carattere
generale, riferita ad un file scattato in qualità
JPG, in modo da indicare una delle tante strade percorribili
per arrivare all'ottenimento di un risultato
migliorato.
1) Apriamo
il file da correggere con Nikon Capture.
2) Portiamo la visione
del file al 100% con
il menù View - View Image at 100% (o doppio
click su lente).
3) Scorrendo l'immagine a video,
analizziamo la presenza
del "rumore"
nelle parti del cielo. Nel canale del blu, di solito,
è quello dove si manifesta con più evidenza.
4) Con il controllo NOISE
REDUCTION, impostiamo, ad esempio, ad un livello
4 tale valore di riduzione.
5) Con il controllo delle CURVE
ristabiliremo la giusta tonalità
utilizzando gli strumenti di misurazione dei punti
neri (valori bassi di input ed output sulla tonalità
prossima al nero), bianchi (valori alti di input ed
output sulle tonalità bianche) e neutri (equivalente
alla metà del valore di gamma sulla tonalità
grigia). In molti casi, anziché intervenire
sui singoli pixel è sufficiente utilizzare
il pulsante del contrasto automatico, ammesso di aver
impostato correttamente le preferenze.
6) A questo punto, se l'esposizione
ci sembra corretta, passiamo alla regolazione della
nitidezza, altrimenti spostiamo il cursore centrale
del grafico presente, al centro dello stesso sull'asse
in basso, per regolare
la sotto o sovra esposizione.
7) Regoliamo la nitidezza
dell'immagine con il controllo Unsharp
Mask, dove in questa situazione non possiamo
fare altro che agire sull'intera gamma
RGB essendo predominanti i colori tendenti
al bianco ed al nero. Regoliamo l'intensità
di applicazione tenendo bene sotto osservazione il
comportamento dell'immagine per evitare di arrecare
ulteriori disturbi o troppa esaltazione delle zone
a forte contrasto. Proviamo, ad esempio ad impostarla
ad un valore non superiore al 20%. Tale valore, abbiamo
detto nel relativo capitolo, è variabile
a seconda della fotocamera utilizzata e dalle impostazioni
della stessa in fase di ripresa.
8) A questo punto non ci resta che
regolare la saturazione
con il controllo Color Booster,
dove a piacere regoliamo la sua intensità,
senza esagerare.
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Esempio ottenuto
dalla descrizione del processo di elaborazione |
9) Se riteniamo
che le correzioni apportate
al file esaminato possano essere applicabili agli
altri scatti realizzati nella stessa giornata, memorizzeremo
tale setting per utilizzarlo
con le altre immagini da correggere. In questo modo,
velocizzeremo il tempo di lavoro nel caso ci trovassimo
a dover correggere molti file della stessa gita.
10) Ultimate le modifiche, dovremo
salvarle registrando
un nuovo file per evitare di non poter più
disporre di quello originale per eventuali altre elaborazioni
tramite software. Con il Save
as (salva con nome) sceglieremo di registrarlo
nel formato TIFF per
evitare di diminuire la sua qualità. Se scegliessimo
di registrarlo nel formato JPG, la compressione porterebbe
all'inevitabile perdita di ulteriori dati, già
ridotti al momento dello scatto.
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Altro esempio
ottenuto dalla descrizione del semplice processo
di elaborazione |