Negli ultimi anni molte delle tecnologie e metodologie di ripresa del cinema sono diventato d’uso comune anche nel mondo del VideoMaking. Tra queste l’utilizzo del Green Screen per modificare le ambientazioni dei soggetti ripresi é diventata praticamente d’uso comune. Complice di questo fenomeno anche il costo ormai accessibilissimo dei kit composti dal limbo verde e dal set di luci necessarie per illuminare la scena.
Video eXperience
Requisiti di base
Per poter ottenere un buon “chroma key” e quindi “bucare” perfettamente il verde di una scena é necessario prima di tutto avere un fondo di colore verde uniforme. Senza dover pitturare un intera parete di verde oggi possiamo tranquillamente acquistare kit Green Screen anche su Amazon a costi abbordabilissimi. Questi kit generalmente contengono anche 2 o 4 illuminatori a luce fredda, che sono perfetti sia per illuminare uniformemente la parete, sia per illuminare i soggetti ritratti.
Oltre a questo serve ovviamente anche una fotocamera per poter riprendere il tutto, e in questo caso la Nikon Z6 é una scelta perfetta, sopratutto per la qualitá del file che produce e la sua “lavorabilitá” in post-produzione. Ovviamente é possibile realizzare le riprese anche con altre fotocamere, sia della serie Mirrorless Z, sia della serie Reflex di Nikon. Servirá inoltre un treppiede dove poter posizionare in modo stabile la fotocamera, meglio se con testa fluida dedicata la video.
Impostazioni di camera
Quando si effettuano riprese per il Green Screen bisognerebbe sempre riflettere in modo prospettico sul risultato del video. Girando ad esempio in formato 4K ci assicuriamo un file con molti più pixel che potrebbe tornarci comodo qualora volessimo effettuare una “zoomata” in post-produzione sull’inquadratura. Infatti, utilizzando una timeline di montaggio video in Full-HD, i contenuti 4K inseriti in essa potrebbero essere adattati al formato (e quindi apparire cosí come sono stati girati), oppure lasciati al 100% della loro dimensione, risultando in uno zoom dell’inquadratura, come se avessimo fatto riprese con due fotocamere e ottiche diverse. Ovviamente questa scelta comporta un file più pesante da elaborare, che necessitá di un computer adeguato in termini di potenza. Dal punto di vista della cromia é bene utilizzare uno dei profili “flat” presento nella sezione Picture Control della fotocamera, in modo da ottenere una ripresa con pochi contrasti, che sia più facilmente “bucabile” nel verde e che consenta altresí di effettuare un buon color grading sui soggetti ripresi.
La post-produzione del file
Una volta portato il file nel nostro programma di montaggio video é necessario elaborate correttamente il verde per ottenere una trasparenza corretta. Se l’illuminazione del verde é stata realizzata in modo perfetto, ci sará ben poco da dover manipolare in post-produzione. Ma questa non é la norma… Gli effetti dedicati al Green Screen nei programmi di montaggio video sono pieni zeppi di opzioni che ci consentono di risolvere problematiche varie nel fondo verde. Dall’attenuazione delle ombre all’eliminazione di “sbavature” cromatiche, fino alla definizione precisa del bordo esterno del soggetto, quello che lo “stacca” dal fondo. In presenza di un verde non uniforme, nel quale magari si sono create zone d’ombra, bisogna saper scegliere in modo oculato il punto in cui campionare il colore. Se avessimo un verde in cui sono presenti zone di verde più scuro, sarebbe il caso di campionare il colore in un area intermedia (dove il verde non é ne troppo chiaro ne troppo scuro). In questo modo sarebbe più semplice regolare la “gamma” di colore da campionare, lavorando poi su altri parametri per estenderla. In Adobe Premiere si utilizza il comando “Ultra”, presente nella sezione “Trasparenza” degli effetti, ed é possibile modificare moltissimi parametri per ottenere un risultato efficace. Imparando a lavorare bene con i comandi di Trasparenza, Ombra e Piedistallo si può riuscire a bucare bene anche un verde molto problematico!
Effetti creativi
Il Green Screen ci offre la possibilità di giocare moltissimo da un punto di vista creativo, principalmente perché una persona può essere ambientata in qualunque luogo o situazione. Ma guardando il tutto con occhi ancora più attenti si scopre che, con una buona dose di studio e attenzione, é possibile usare il Green Screen anche per fare altro. É il caso del progetto “ROL Design” nel quale ho creato per un cliente una sequenza video nella quale i soggetti vengono “clonati” tre volte, interagendo tra loro come se fossero persone diverse. Per ottenere questo risultato é necessario concentrarsi non solo sugli aspetti meramente tecnici giá disquisiti, ma bisogna porre molta attenzione sulla “contemporaneitá” degli eventi ritratti. Giá perché ogni soggetto deve parlare con l’altro se stesso, ma in fase di ripresa questo non é ovviamente presente. Per riuscire a realizzare dunque un “dialogo” credibile é necessario costruire le riprese calcolando bene i tempi in cui un soggetto parla e quelli in cui deve “ascoltare” l’altro se stesso. Un lavoro concettualmente semplice, ma non facilissimo da ottenere sul set.
Video Maker e Fotografo, si occupa di produzione video a 360° con
tecniche e linguaggi creativi quali: Lip Dub, Time Lapse, Hyper
Lapse, Tilt Shift. Il suo "occhio" fotografico è in costante ricerca
di modi sempre creativi per descrivere una scena o raccontare un
evento.
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