Una macro di un insetto rischiarato dal lampo del flash.

Nikon, dopo aver introdotto uno standard nel mondo delle compatte digitali con la serie 900, dove era possibile ruotare il monitor indipendentemente dall'obiettivo proprio perché la fotocamera era concepita in due parti unite da una cerniera, nel 2002 introdusse un secondo standard con la serie 5000, presentando la 5000 e la 5700, due fotocamere compatte con una diversa concezione di corpo, dove il monitor poteva ruotare su tutti i lati per un controllo dell'immagine anche nelle situazioni più difficili.
Se il grande plus della 5700 è la grande escursione focale tele (35-280mm paragonata al formato 24x36mm) la 5000 proponeva tra le prime fotocamere digitali compatte sul mercato una grande escursione focale grandangolare (28-85mm paragonata al formato 24x36).
Vediamo quindi nel dettaglio le migliorie e i cambiamenti adottati sulla 5400 rispetto alla 5000.
Sono molti i cambiamenti rispetto al modello precedente, sia nell'hardware che nel software.


L'obiettivo

Il nuovo zoom ha mantenuta identica la focale grandangolare a 28mm, focale ideale per foto in interni e paesaggi, spostando però la focale tele a 116mm: non stiamo parlando di un teleobiettivo molto spinto ma sicuramente più selettivo del precedente 85mm e in grado di focheggiare fino a un solo centimetro dal soggetto.


Immagine panoramica ottenuta da cinque scatti verticali uniti con Panorama Maker

Le lenti, che erano 9 in sette gruppi comprese tre asferiche nella 5000, nella 5400 sono rimaste 9, ma in 8 gruppi comprendenti due asferiche e una ED.
Il tappo di protezione dell'obiettivo che sulla 5000 era solidale al corpo macchina e che bloccava la fuoriuscita dell'obiettivo se non veniva tolto prima di accendere la fotocamera su rec, sulla 5400 è solidale con l'obiettivo: questo significa innanzitutto che non c'è più il rischio di dimenticarselo montato quando si accende la macchina e soprattutto che è possibile proteggere la lente frontale anche con lo zoom in posizione di lavoro nell'attesa tra uno scatto e l'altro.


In spiaggia, poco prima del tramonto,
zoom su focale medio tele

 

 

La macchina è pronta all'uso, dal momento dell'accensione, in soli 2 secondi, rispetto ai 3 secondi della 5000: questo significa che la macchina è pronta scattare in un tempo inferiore del 30% rispetto al modello precedente.

C'è comunque innovazione di cui parleremo nel prossimo paragrafo che permette di “azzerare” l'attesa tra l'accensione della macchina e il primo scatto effettuabile.


Landing: un'ape bottinatrice si prepara ad atterrare sul fiore di una pianta grassa. Flash incorporato e tempo di scatto di 1/500 di secondo per escludere la luce ambiente e rendere lo sfondo perfettamente nero. Zoom sulla focale tele massima.

Al tradizionale attacco filettato alla base dello zoom su cui era già possibile montare l'adattatore per vari tipi di aggiuntivi sulla 5000, sulla 5400 è anche possibile montare un paraluce con attacco filettato da 77mm per i filtri. Questo significa che montando il paraluce e un filtro UV su di esso, sarà possibile lasciare la macchina perennemente in stand by, quindi con l'obiettivo già pronto allo scatto – ma con la lente frontale e l'obiettivo stesso protetti rispettivamente dal filtro e dal paraluce, e ridurre così drasticamente i tempi di attesa tra accensione della macchina e scatto, così come è possibile fare con la Coolpix 4500 e con tutti i modelli a partire dalla 995 e precedenti che hanno l'obiettivo interno e l'attacco filettato per i filtri incorporato e solidale al corpo macchina.

Il menù personalizzato


Un ritratto in controluce ammorbidito dal flash incorporato usato in modalità fill-in. L'esposizione automatica è stata corretta di –0,7 stop per enfatizzare il colore del mare. La fotocamera era impugnata alla stessa altezza del soggetto, per evitare che la figura rimasse compressa da una
prospettiva alto-basso.
Zoom in posizione tele medio.

All'interno del menù principale, oltre alla possibilità di impostare due differenti user setting, attribuibili a due diversi fotografi o a due diverse modalità tipiche di impostazioni di scatto, è stata aggiunta la funzione "My Menù": permette di evidenziare sul monitor sei funzioni a scelta all'interno delle quali è possibile scorrere col pulsante multifunzione, in cui raggruppare le funzioni che più spesso vengono richiamate dal menù principale, dove le funzioni presenti sono ben 27, in quattro differenti schermate: un modo per velocizzare ancora di più i settaggi della macchina.

Il bilanciamento del bianco
Il bilanciamento del bianco è sempre del tipo Auto Matrix con controllo TTL ma è stato decisamente migliorato rispetto alla 5000 – e a parer nostro rispetto a molte Coolpix precedenti – le modalità manuali sono diventate 6, oltre alla classica modalità preset, sole, flash, tungsteno, neon e cielo coperto, è stata aggiunta la modalità "ombra", utilissima per tutte quelle foto, specie di ritratto che si effettuano in una giornata serena, con cielo sgombro da nuvole e il soggetto all'ombra, per esempio di una casa o di un albero: lavorando con la pellicola si ottiene una fastidiosa dominante azzurrina che cresce di intensità con l'aumentare dell'altezza sul livello del mare; impostando il bilanciamento del bianco su "ombra" la dominante viene annullata. Per tutti i bilanciamenti del bianco, con l'esclusione di quello auto e preset, sono disponibili sei sottoregolazioni, per spostare la tonalità verso una risposta più calda o più fredda, mentre per la regolazione neon le sottoregolazioni sono rimaste tre.

 

 

 

Il monitor


Nonostante il tempo impiegato sia stato di 1/8 di secondo e l'immagine sia stata scattata a mano libera, la foto non è risultata mossa anche perché lo zoom è stato impiegato sulla posizione grandangolare che minimizza gli effetti del mosso. La macchina era a pochi centimetri di distanza dal manichino e il diaframma completamente aperto. Nonostante questo, grazie alla estesissima profondità di campo propria della focale grandangolare della Coolpix 5400 la nitideza si spinge fin quasi all'ultimo manichino inquadrato.

Nella Coolpix 5000 il monitor era un LCD da 1,8 pollici e 110.000 punti. Nella Coolpix 5400 il monitor è stato portato a 1,5 pollice ma i punti sono diventati 134.000, è quindi possibile rivedere le immagini con una definizione decisamente maggiore. La copertura in ripresa è rimasta la medesima, circa il 97% mentre è stata portata al 100% in play.

Il selettore dei modi
Mentre nella Coolpix 5000 l'impostazione dei vari modi di esposizione e il passaggio da rec a play avvenivano per la maggior parte attraverso il menu visibile nel monitor, nella 5400 è stato inserita una vera e propria ghiera con la selezione del modi – non diversamente che sulle reflex – con cui è possibile impostare le varie priorità d'esposizione, oltre alla funzione play e movie.


Il tempo di scatto impiegato di quasi 1/1000 di secondo ha permesso di congelare sia la corsa del bambino che gli spruzzi d'acqua. Zoom impostato sulla massima focale tele.

La modalità "Scene" permette di scegliere tra 15 situazioni tipo, dal tramonto alla fotografia, notturna, dallo sport al ritratto, in modo che la macchina setti automaticamente i migliori parametri, utile tanto ai principianti che ai fotoamatori evoluti.
Oltre al tradizionale Program e all'impostazione di esposizione manuale, con controllo sia del diaframma che del tempo di scatto impostato, la Coolpix 5400 offre naturalmente sia la priorità di diaframmi che di tempi.

L'otturatore
La velocità massima dell'otturatore, che nella Coolpix 5000 era a 1/4000 è stata portata a 1/8000. Ancora più interessante la scala dei tempi nelle lunghe pose: mentre nella 5.000 il massimo tempo di posa selezionabile era 8 secondi, che potevano arrivare a 5 minuti utilizzando il cavo di scatto esterno MC-E1, nella Coolpix 5400 il tempo di posa massimo è passato a ben 10 minuti, e senza la necessità di utilizzare il cavo di scatto esterno. Le istruzioni recitano anche una posa T: la terminologia in realtà non è esatta, perché la posa T in una fotocamera è un qualsiasi tempo di scatto, di qualsiasi durata, che parte con la pressione del pulsante di scatto e termina con una seconda pressione sul pulsante di scatto. Nella 5400 invece il T posa va inteso diversamente: i tempi lunghi che possono essere impostati sono 30" e poi 1, 3, 5 o 10 minuti: se si desidera effettuare dei tempi intermedi, dopo aver impostato un tempo superiore a quello desiderato, per esempio 3 minuti per una posa di due minuti, dopo aver fatto partire l'esposizione premendo il pulsante di scatto – o usando l'autoscatto – allo scadere dei due minuti o di qualsiasi tempo di posa inferiore a quello programmato, basterà ripremere il pulsante di scatto per terminare l'esposizione e realizzare così qualsiasi intertempo. Un eccellente Noise Reduction permette di eliminare egregiamente il rumore di fondo tipico delle lunghe esposizioni. Ricordiamo che per una posa – per fare un esempio – di cinque minuti, alla fotocamera ne occorreranno altrettanti, a scatto ultimato, per applicare il noise reduction.


Treppiede, diaframma completamente chiuso e tempo di scatto di 1/8 di secondo alla massima focale tele per ottenere questa immagine di un moncone di tronco imprigionato tra i massi mentre l'impeto dell'acqua gli scorre intorno
senza riuscire a muoverlo.

Il flash

L'NG è rimasto il medesimo della 5000 ma sono state aggiunte due interessanti funzioni: innanzitutto è possibile sincronizzare il flash sulla seconda tendina, come nelle reflex più sofisticate, per fotografare oggetti in movimento, come una moto, facendo partire il flash alla fine e non all'inizio della posa, rendendo così molto più viva la sensazione che la moto ci stia passando davanti e non stia invece facendo retromarcia come accade con i flash convenzionali. L'altra novità introdotto nel flash, la funzione strobo, permette di fotografare oggetti in movimento in modo che sull'immagine finale si vede la somma in sequenza dei movimenti del soggetto o dell'oggetto: basta posizionare la macchina sul treppiede e selezionare un tempo di scatto che sia superiore all'intervallo dei lampi impostabile tra 1Hz – il flash scatta una volta al secondo - , e 10 Hz – il flash scatta 10 volte al secondo – con passi incrementabili di 1Hz alla volta. Il diaframma va scelto in funzione della riflessione tanto della scena che del soggetto fotografato, ma è proprio il bello del digitale, provare a sperimentare e vedere subito come e dove correggere il tiro per lo scatto successivo.

 

 

 

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