La Fotografia istantantanea e il ritratto a mosaico, la tecnica creativa e il genere fotografico che hanno reso Maurizio Galimberti famoso in tutto il mondo, saranno gli argomenti di questo imperdibile workshop.
La tecnica dell’istantanea frutto di una ricerca ventennale, è applicata a ritratti, spazi, paesaggi e orizzonti vari, tanto che Galimberti è internazionalmente riconosciuto come “instant polaroid artist”, creatore del movimento Dada polaroid stesso: la sua fotografia è stata sviluppata attraverso il tempo in una dimensione di ricerca e di scoperta del ritmo e del movimento.
Analogamente il ritratto costituisce una peculiarità dello stile del grande fotografo, che ha catturato volti di cantanti, attori e gente comune.
In questo workshop Galimberti spiegherà come possiamo interpretare oggi la creatività e la progettualità e in che modo la fotografia può divenire mezzo per esprimerle, rendendole attuali e originali allo stesso tempo.
Un’occasione unica per chi vuole confrontarsi con una delle personalità più importanti nel panorama fotografico internazionale.
Durante il workshop sarà possibile alle ore 11, alle 15 e alle 16 posare per uno dei 4 ritratti personali esclusivi a pagamento, realizzati e firmati da Maurizio Galimberti proposti solo per l'occasione a un prezzo speciale.
Fotografo. Forse per Maurizio Galimberti una definizione un po’ stretta, come d’altronde sarebbe riduttiva qualsiasi altra etichetta: artista, sperimentatore, visionario, inventore dei fotomosaici e – come lui stesso ama definirsi – Instant Polaroid artist.
“Il mosaico sintetizza la mia ricerca-ossessione del ritmo, della perfezione estetica della realtà così come io la vedo. Da sinistra verso destra, dall’alto verso il basso compongo le architetture, i volti, i paesaggi. L’emozione è sempre legata alla composizione”.
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956 e si accosta al mondo della fotografia analogica esordendo con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux. È nel 1983 che inizia a focalizzare il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid, che diventerà presto la sua fedele compagna di vita. Proprio grazie alla ricerca con la Polaroid, Galimberti reinventerà la tecnica del Mosaico Fotografico adattata inizialmente ai ritratti: Michele Trussardi, Carla Fracci, Mimmo Rotella e moltissime personalità del mondo del cinema, dell’arte e della cultura.
Il mosaico diviene così la tecnica per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi, architetture e città. Con equilibrio Galimberti alterna l’emozione per la composizione, in cui si fa più manifesta la ricerca del ritmo di cui i mosaici sono un esempio, ad una propensione verso il particolare, la scena intima da riprendere e immortalare in un unico scatto, in una singola polaroid.
“Non sono un eremita che rifiuta la modernità, sono semplicemente fedele al mezzo che so usare meglio. Chi ha deciso che le Polaroid devono andare in soffitta? Credo nella poesia delle Polaroid, nel fruscio dei dischi in vinile, nell’odore di un libro di carta”