Maggiori potenzialità Macro per Nikon COOLPIX P7000 e P7100 con l'accessorio Nital: Tele Macro Close-Up

A cura di: Gerardo Bonomo

Nella fotografia macro a distanza ravvicinata le compatte hanno sempre fatto miracoli. E basta aggiungere una lente addizionale perché il miracolo raddoppi. Il problema è: come si fissa una lente addizionale all'obiettivo di una compatta priva di attacco filettato? Tele Macro Close-Up è la soluzione che migliora l'efficacia macro in tele permettendo l'impiego anche del flash integrato.


» COOLPIX P7000/7100 in macrofotografia di serie » Gli svantaggi nella fotografia grandangolare a distanza ravvicinata
» La qualità della luce » La soluzione Nital Tele Macro Close-Up
» Distanze operative con e senza Tele Macro Close-Up » L'utilizzo sul campo del Tele Macro Close-Up
» Tele Macro Close-Up e il flash COOLPIX P7000/P7100 » Tele Macro Close-Up e flash esterni in Nikon CLS System
» Conclusioni » Photogallery con foto di Valerio Pardi

 

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La macrofotografia e il Close-Up sono da sempre state branche molto frequentate in fotografia, questo tanto per applicazioni scientifiche che di puro diletto. Un crinale di separazione tra i due campi può essere fatto risalire all'ingrandimento ottenuto e alla complessità usata in illuminazione. Se ci riferiamo alla fotografia su pellicola si parlava di macrofotografia quando il soggetto fotografato aveva sull'emulsione le stesse dimensioni che nella realtà. Il passo successivo è la microfotografia, quando il dettaglio del soggetto fotografato ha sull'emulsione una dimensione maggiore rispetto alla realtà.

In fotografia digitale le differenze qui citate sono opinabili: bisognerebbe misurare l'area del sensore e fare poi le opportune proporzioni, ma complice l'elevata risoluzione dei sensori si può facilmente arrivare alla macrofotografia anche utilizzando una compatta digitale, dove la grandezza del sensore è sempre nettamente inferiore rispetto alle dimensioni reali del soggetto fotografo. Ma la straordinaria restituzione di dettagli invisibili ad occhio nudo consente di oggi di parlare di macrofotografia indipendentemente dal rapporto tra l'area del soggetto inquadrato e l'area totale del sensore. In fotografia digitale si tende quindi, all'atto pratico e funzionale, a determinare il rapporto di ingrandimento in base al campo inquadrato, indifferentemente dalle dimensioni del sensore. Oggi introdurremo una soluzione Nital già disponibile presso i rivenditori specializzati, il Tele Macro Close-Up per le fotocamere COOLPIX P7000 e COOLPIX P7100, appositamente ideata per raggiungere alti rapporti di ingrandimento ma ottenuti a distanze dal soggetto maggiori, rendendo congiuntamente più efficace anche il flash incorporato.

MACRO DI SERIE IN GRANDANGOLO
Soggetto a circa 2 centimetri dalla lente
MACRO DI SERIE IN TELE
Soggetto a circa 40 centimetri dalla lente
MACRO IN TELE CON CLOSE-UP 4D
Soggetto a circa 20 centimetri dalla lente
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L'utilizzo della lente Close-Up 4D permette di raggiungere un elevato rapporto di ingrandimento usando l'obiettivo in modalità tele. La maggiore distanza dal soggetto rispetto all'analogo ingrandimento ottenibile da vicino in grandangolo wide, permette di ridurre anche l'errore di parallasse relativo al disassamento del flash rispetto all'asse ottico. La ridotta dimensione 37mm della lente aggiunta, volontariamente scelta dall'ideatore della soluzione, evita anche la tipica ombra dell'illuminazione flash causata dalla sagoma dell'obiettivo su soggetti vicini. Le distanze dal soggetto sopra indicate sono state arrotondate per maggiore comprensione. Le reali distanze operative variano leggermente in base al criterio autofocus usato oltre che all'utilizzo o meno della funzione di messa a fuoco manuale permessa dalle COOLPIX in esame. Ingrandisci l'immagine

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COOLPIX P7000/7100 in macrofotografia di serie

Ingrandisci l'immagineLe COOLPIX P7000 e P7100 sono fotocamere compatte con obiettivo Nikkor Zoom ottico 7,1x, 11 elementi in 9 gruppi, con escursione focale 28-200mm nel corrispondente formato 24x36mm FX.
La messa a fuoco è attiva, senza attivare la modalità macro, da 50cm fino all'infinito in modalità grandangolare e da 80cm fino all'infinito in modalità tele. Nella modalità macro, che si attiva a vari livelli di distanza di messa a fuoco man mano che scende la focale zoom impostata, si arriva ad una minima area inquadrata di circa 36mm di base, certamente non un campo inquadrato a caso, visto che corrisponde esattamente alla base del fotogramma di pellicola, 24mm per, appunto, 36mm.
Sulla carta quindi una fotocamera compatta estremamente completa di cui ci siamo occupati diffusamente alcuni mesi fa con l'eXperience dedicato Nikon COOLPIX P7000: compatta fuori, reflex dentro.

A questi indubbi vantaggi, di possedere un corpo compatto, anzi, in una compatta, un obiettivo 28-200 mm con la possibilità di avvicinarsi al soggetto fino a soli 2cm dalla lente frontale, si frappongono alcuni svantaggi. È un dato di fatto che tutte le fotocamere, e non solo quelle, non sono concepite dagli dei in cima al monte Olimpo, ed è un fatto storicamente accertato che non è mai esistita, e mai esisterà, la perfezione, tanto nelle azioni che nelle ideazioni dell'uomo.


Gli svantaggi nella fotografia grandangolare a distanza ravvicinata

Comune a qualsiasi compatta digitale, anche le COOLPIX serie P7000/7100 non sono esenti da alcuni svantaggi nell'applicazione macro soprattutto se operata con focali grandangolari.
Per arrivare al massimo ingrandimento ottenibile, o se preferite alla minima area inquadrabile, lo zoom va portato nella posizione grandangolare 28mm: se a questo punto fotografiamo oggetti piuttosto tridimensionali con forme ricurve otterremo delle splendide immagini, ma se proviamo a riprodurre degli oggetti bidimensionali con una forma squadrata, un francobollo, per esempio, otterremo invariabilmente un'immagine affetta da una forte distorsione a barilotto, dove le linee perimetrali del soggetto tendono a curvarsi vistosamente verso l'esterno.
A questo svantaggio si unisce il fatto che per ottenere il massimo ingrandimento è necessario portarsi ai fatidici 2cm di distanza dalla lente frontale.

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Alla minima distanza di messa a
fuoco le COOLPIX P7000 e COOLPIX P7100 arrivano fino a soli 2cm dalla
lente frontale coprendo un area di
36mm di base, un valore eccellente
ma indebolito da una distorsione geometrica a barilotto.

Ma ci sono moltissimi altri soggetti, soprattutto naturalistici, che se avvicinati in questo modo di solito preferisco spiccare il volo che farsi fotografare. Non è infatti un caso che le Ottiche Macro elettive di Nikon sono sempre state lo storico 55mm, seguito dal 60mm e poi dal 85mm, e ancora dal 100, fino al 200.
Nella fotografia a distanza ravvicinata è innanzitutto necessario stare a una consona distanza dal soggetto per non disturbarlo. Poi c'è il problema dell'illuminazione: in esterni, avvicinandosi a 2cm dalla corolla di un fiore, è probabile che siate sufficientemente fortunati da avvantaggiarvi da un trafilamento di luce laterale che si insinua nel poco spazio lasciato libero tra la lente frontale e la superficie del soggetto che permette in qualche modo di rischiarare – non illuminare – il soggetto. Quando il soggetto è scarsamente illuminato, per poca luce ambiente o per l'ombra proiettata dall'attrezzatura sul soggetto stesso…


La qualità della luce
È bene non dimenticare mai l'etimologia della parola fotografare, che derivata dal greco significa “scrivere con la luce”. Ancora oggi, nonostante gli ausili forniti dal digitale, è il tipo di luce utilizzata o disponibile in ripresa continua ad essere tutto in fotografia.
Se nella fotografia generale, piuttosto che di reportage spesso la luce ambiente è qualcosa a cui il fotografo deve sostanzialmente adattarsi, nella fotografia a distanza ravvicinata la luce al contrario può o deve essere modulata e modificata per restituire il soggetto nel miglior modo voluto.

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Uno scatto effettuato utilizzando la luce ambiente, la restituzione del soggetto è perfetta ma i dettagli di superficie sono quasi indistinguibili a causa della luce troppo diffusa.

A seconda del tipo di soggetto può essere necessario dare rilievo alla trama di superficie, o al contrario minimizzarla, può essere necessario convogliare la luce da una precisione direzione verso la superficie del soggetto, o ancora può essere richiesta una luce frontale, latrale, o ancora che provenga da dietro il soggetto. La valenza dell'immagine finale insieme alla percezione della risoluzione dei dettagli del soggetto – di norma necessità imprescindibile nella fotografia Close-Up dove è proprio la ricerca del dettaglio la priorità della ricerca – dipendono proprio da quanto è possibile addomesticare la sorgente di luce. Quando non è possibile lavorare altrimenti che con una soffusa luce ambiente, la possibilità di effettuare lunghe esposizioni con le COOLPIX P7000/P7100 e naturalmente di effettuare il bilanciamento del bianco anche in modalità premisurato “preset” permettono comunque di ottenere immagini dove il soggetto, almeno sul piano della quantità della luce, è perfettamente illuminato. Grazie al fatto che le le COOLPIX P7000/P7100 sono pienamente compatibili con il sistema Nikon Creative Lighting System "CLS" già dalla prima P6000, sarà comunque possibile utilizzare flash e/o Commander Nikon per creare dei perfetti set di illuminazione wireless e piegare letteralmente la o le sorgenti di luce alle differenziate necessità di ogni soggetto fotografico.

 
 

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