Il moltiplicatore di focale “Tele Converter”, acquista un ruolo di primo piano anche quando si parla di qualità e versatilità. La versione III offre rinnovate prestazioni ottiche e una duttilità da primato, tanto da renderlo ideale anche per la macrofotografia.

 

Il TC-20E III, l’evoluzione della specie Tabella di compatibilità
Caratteristiche tecniche TC-20E III con Micro Nikkor AF-S 105mm f/2,8G VR ED
Duplicazione utile? Non solo macro, e non solo micro
Autofocus anche a f/8 in base al corpo DSLR Uno strumento insostituibile

 

Non solo macro, e non solo micro

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Il Nikon TC-20E III nasce principalmente per i tele come ricorda lo stesso suo nome “Teleconverter”, dal piccolo Nikon AF-S 300mm f/4D ED-IF al mastodontico Nikon AF-S 600mm f/4G ED VR, ma abbiamo visto come le prestazioni del teleconverter Nikon TC-20E III siano elevate abbinate anche al Micro Nikkor 105mm f/2,8 G VR ED. La stessa qualità è declinabile anche su un'altra tipologia di ottiche, i tele zoom. Storicamente non è mai stata una soluzione ottimale abbinare un moltiplicatore ad un’ottica con focale variabile. Due compromessi ottici, passatemi il termine, difficilmente offrono prestazioni interessanti, ma questo moltiplicatore é stato sviluppato per garantire prestazioni ottimali con le nuove ottiche, e oltre ai classici tele a focale fissa anche con l'eccellente Nikkor AF-S 70-200mm f/2,8 G VR II. Ho quindi voluto verificare quale sia il comportamento anche con i modelli di obiettivi zoom più datati, ma comunque specificamente progettati per lavorare assieme al TC-20E III. Nel dettaglio, stiamo parlando del capostipite degli zoom tele professionali Nikon, il Nikon AF-S 80-200mm f/2,8 D IF ED, oggi sostituito dalla punta di diamante della gamma degli zoom Nikon, il Nikkor AF-S 70-200mm f/2,8 G ED VR II, affiancato al fratello f/4 Nikkor AF-S 70-200mm f/4G ED VR. Abbinare un teleconverter, seppur di eccellente fattura e di recente progettazione, con un’ottica che ha alle spalle oltre 10 anni di anzianità non offre nessun tipo di garanzia sugli effetti ottenibili. Sorprendentemente però i risultati sono positivi, anzi, estremamente positivi.

 

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In presenza di soggetti a basso contrasto e con poca illuminazione il sistema AF accusa qualche indecisione, risolvibile attivando le aree di messa a fuoco che cadono su una parte del soggetto al alto contrasto. I limiti pratici sono però pressochè trascurabili se si sa come operare.

L’abbinata moltiplicatore + obiettivo crea un interessante AF-S 160-400mm f/5,6. Una focale che ricorda da vicino il classico Nikon AF 80-400mm f/4,5-5,6 D ED, ma che, grazie ai motori AF-S può essere utilizzata anche con le reflex Nikon entry level, come la D3100/D3200 e D5100/D5200, oltre alle precedenti Nikon D3000, D5000, D60, D40x e D40 senza perdere l’autofocus, impossibile ad oggi con il seppur apprezzato Nikon AF 80-400mm f/4,5-5,6 D ED, nato quando la presenza di motori AF all’interno dei corpi macchina era uno standard nell’offerta di Nikon e la possibilità di comandare ottiche AF-S era relegata solo ai corpi di fascia alta. Le prestazione dell’abbinata obiettivo più teleconverter sono, come già anticipato, di notevole interesse. Come per il Micro Nikkor 105mm f/2,8 G VR si ha un leggero calo di contrasto e nitidezza a tutta apertura, ma la si recupera chiudendo di ⅔ di stop, o al massimo uno stop. L’autofocus rimane piuttosto reattivo e preciso, si nota un leggero rallentamento, ma si parte da un obiettivo che risulta tutt’oggi ancora ai vertici della categoria per quanto riguarda la velocità dei motori autofocus, e quindi il leggero degrado delle prestazioni con il duplicatore è in pratica ininfluente.

Solo in condizioni di illuminazione scarsa e con soggetti a basso contrasto, l’AF ha accusato qualche sporadico tentennamento, risolvibile puntando su un soggetto idoneo i punti di misurazione AF della fotocamera.

In conclusione, come dimostrano anche le immagini allegate, anche con ottiche non più giovanissime, il teleconverter Nikon TC-20E III consente di sfruttarne tutte le potenzialità, con un degrado minimo e perfettamente fisiologico delle prestazioni ottiche.
 

I risultati ottenibili con il TC-20E III e “l’anziano” zoom Nikon AF-S 80-200mm f/2,8 D ED sono di indubbia qualità. Pur non potendo competere con un 400mm a focale fissa, e nel catalogo Nikon il confronto sarebbe con il fantastico tele Nikon AF-S 400mm f/2,8 G ED VR II, le immagini prodotte dallo zoom duplicato sono ricche di dettagli e dal buon contrasto. Le aberrazioni sono sufficientemente sotto controllo, e il sistema AF rimane reattivo ed affidabile. Le due immagini di un pettirosso e di un passero comune femmina qui proposte, sono un crop del file originale, e ciò sta a dimostrare la riserva di nitidezza che questo duetto mantiene. L’utilizzo di un più moderno Nikkor AF-S 70-200mm f/2,8 G ED VR II non può che migliorare ulteriormente questi risultati, avvantaggiandosi anche di un sempre utile sistema di stabilizzazione VR.
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L’unico vero punto a sfavore di questa soluzione è, pur fisiologica, la difficoltà di contenere le vibrazioni quando si scatta a mano libera con 400mm di focale, magari amplificati dal fattore di crop del sensore delle reflex DX, e il conseguente obbligo di utilizzare tempi di scatto sufficientemente veloci. In queste situazioni il treppiede o un pratico monopiede sono d’obbligo, ma la soluzione definitiva potrebbe essere quella di passare a un’ottica stabilizzata, come, appunto, il Nikkor AF-S 70-200mm f/2,8 G ED VR II oppure il Nikkor AF-S 70-200mm f/4G ED VR se si adottano corpi di nuova generazione come Nikon D600, D800 o D4 che offrono l’AF anche in abbinata di duplicazione fino a f/8.
 

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Grazie ai motori Silent Wave degli obiettivi AF-S, l’autofocus, anche con il moltiplicatore, rimane veloce e preciso, tanto da permettere di seguire tranquillamente un soggetto in rapido movimento.
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Un uccello in volo, sebbene l’allocco della lapponia non sia rapido come un falco pellegrino, è pur sempre un eccellente test per il sistema autofocus. L’accoppiata TC-20E III e lo zoom Nikon AF-S 80-200mm f/2,8 D ED l’hanno superato in maniera egregia, mantenendo con facilità e precisione agganciato il volatile per tutto il tempo che è rimasto inquadrato dalla fotocamera.

 

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Soggetti ad alto contrasto mettono normalmente alle corde i sistemi ottici meno raffinati, evidenziando le aberrazioni ottiche. In questo caso è però difficile poter dire che l’immagine sia stata eseguita utilizzando un duplicatore, infatti il candore dell’airone bianco che si staglia sullo sfondo scuro non lascia intravedere la più piccola imperfezione o sbavatura ottica.
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L’utilizzo di un moltiplicatore di focale lascia invariata la distanza minima di messa a fuoco dell’obiettivo a cui viene applicato, tuttavia il raddoppio della focale permette riprese a distanza ravvicinata altrimenti impossibili con l’ottica da sola. Ogni obiettivo diventa quindi un “quasi macro” e sfruttando la velocità dei motori SWM permette riprese ravvicinate di soggetti in volo, un tempo quasi impossibili da catturare

Autofocus anche a f/8 in base al corpo DSLR

Il lancio delle nuove DSLR Nikon D4, Nikon D800/800E e della D600, grazie ai rinnovati moduli di messa a fuoco automatica Multi-CAM 4800FX e Advanced Multi-CAM 3500FX, più sensibili e precisi in condizione di scarsa illuminazione, consentono di utilizzare anche obiettivi di apertura massima pari a f/4 con il moltiplicatore senza perdere la possibilità di mettere a fuoco in maniera automatica. In queste condizioni, ovvero con un'ottica moltiplicata con apertura relativa pari a f/8 (f/4 + 2x) si può continuare ad usare l'AF, sebbene con alcune limitazioni importanti da conoscere. Infatti l'autofocus funzionerà, in base al corpo in uso, solo su un numero limitato di punti e non sarà possibile attivare la messa a fuoco con inseguimento 3D. In compenso diverrà possibile utilizzare potenti teleobiettivi di più che buona qualità e con dimensioni decisamente contenute. Ad esempio, il recente Nikkor AF-S 70-200mm f/4G ED VR abbinato al Teleconverter AF-S TC-20E III, si trasforma in un compatto super tele da 140-400mm f/8 con stabilizzazione ottica in grado di compensare fino a 5 stop e quindi rispondere alla luminosità massima non elevatissima e permettere di scattare a mano libera senza il rischio di incorrere in foto mosse. A questo, va inoltre ricordato che la messa a fuoco minima non varia, quindi a 400mm si scende fino a 1 metro di distanza minima di messa a fuoco dal sensore, che corrisponde anche a un ingrandimento pari a 1:2, un valore da vera ottica macro.

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Nikkor AF-S 70-200mm f/4G ED VR | AF-S TC-20E III | Nikon D600


Modulo Sensore Autofocus Nikon D600: Multi-CAM 4800FX con rilevazione di fase TTL

 

39 punti AF compatibili con luminosità f/5.6 o superiore.

- Le aree in rosso operano con rilevazione a croce.
33 punti AF compatibili con luminosità massima minore di f/5.6 e maggiore di f/8.
- Le aree in rosso operano con rilevazione a croce.
7 punti AF compatibili con luminosità massima di f/8.

- L’area centrale in rosso opera con rilevazione a croce.
Compatibilità con luminosità obiettivo f/8 equivalente.

- L’area centrale in rosso opera con rilevazione a croce.


Le reflex Nikon D4, D800/800E e D600, grazie ai rinnovati moduli di messa a fuoco automatica Multi-CAM 4800FX e Advanced Multi-CAM 3500FX, più sensibili in condizione di scarsa illuminazione, consentono di utilizzare il moltiplicatore di focale anche in abbinata a obiettivi di apertura massima pari a f/4 senza perdere la possibilità di mettere a fuoco in maniera automatica. In queste condizioni, ovvero con un'ottica moltiplicata con apertura relativa pari a f/8 (f/4 + 2x) si può continuare ad usare l'AF, sebbene con alcune limitazioni.
 

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Il Nikkor AF-S 200-400mm f/4G ED VR II abbinato al duplicatore AF-S TC-E20 E III porta ad una apertura massima (luminosità) relativa pari a f/8 (f/4 + 2x) potendo ancora essere usata in AF con i corpi Nikon D4, D800/D800E e D600.

 

Abbinare invece il TC-20E III al Nikkor AF-S 300mm f/4 IF ED permette di avere un tele da ben 600mm di focale, estremamente compatto e leggero, una soluzione che può essere apprezzata dai fotografi naturalisti in cerca di soluzione versatili per la caccia fotografica non da appostamento. Il duplicatore di focale Nikkor TC-20E III risulta quindi utile non solo per raddoppiare la focale dei propri teleobiettivi, ma anche per creare soluzioni per fotografia a lunga focale estremamente compatti ed efficienti. Chi si muove in montagna o pratica trekking ha l'obiettivo di mantenere al minimo ingombri e pesi della propria attrezzatura fotografica, anche il fotografo naturalista che non riprende da capanni o altre postazioni fisse può apprezzare una soluzione di lunga focale leggera e compatta, così come chi non ha sempre l'esigenza di scattare con focali molto spinte, ma vuole avere la possibilità di eseguire qualche ripresa a focale più lunga del solito, senza per questo dover investire in un'ottica che utilizzerebbe esclusivamente poche volte all'anno. Difficile quindi non apprezzare le possibilità e la versatilità che offre il Nikkor TC-20E III.

Per una completa tabella di compatibilità Obiettivi/Teleconverter/Corpi costantemente aggiornata, consultate l’apposita sezione sul Sito Nikon di Supporto Europeo. Verificate anche eventuali disponibilità firmware del corpo in uso, talvolta rilasciati da Nikon per ottimizzare le prestazioni anche in questi ambiti come citiamo, ad esempio, quello rilasciato per le Nikon D4.

- Tabella di compatibilità tra obiettivi e fotocamere Nikon
- Aggiornamento firmware A versione 1.03 e B versione 1.02 per D4

Ingrandisci l'immagineUno strumento insostituibile

Il Teleconverter Nikon AF-S TC-20E III nasce per i grandi tele Nikon e chi possiede un Nikon Nikkor AF-S 300mm f/2,8 G ED VR II non dovrebbe mancare di dotarsi della possibilità di trasformare la propria ottica in un pratico 600mm f/5,6 dalle prestazioni comunque esemplari, con l’aggiunta di questo piccolo e abbordabile accessorio, soprattutto se si pratica fotografia naturalistica o sportiva. Per chi invece possiede un corpo D4, D800/800E o D600 (dato 2012) può contare anche sulla possibilità di mettere a fuoco con obiettivi di apertura massima pari a f/4 (f/8 con il moltiplicatore). D’altro canto, le potenzialità di questo moltiplicatore non si fermano qui. Per gli appassionati di macro, è la soluzione più comoda per superare il rapporto di ingrandimento di 1:1 con il classico Micro Nikkor AF-S 105mm f/2,8 G VR, oltre che espandere le già ampie possibilità creative di quest’ottica, sfruttando la focale maggiore per meglio isolare il soggetto o come obiettivo tuttofare, una sorta di sostituto leggero del classico zoom 70-200mm. Infine, le elevate prestazioni che riesce a restituire sono declinabili anche alle ottiche zoom, e non solo ai fantastici Nikkor AF-S 70-200mm f/2.8G ED VR II e Nikkor AF-S 70-200mm f/4G ED VR, di cui è facile intuirne una progettazione in comune, ma anche con le ottiche zoom di passata generazione. Un’eccellente soluzione per ampliare le possibilità creative del proprio corredo.
 

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Lo schema ottico rinnovato e l’ottimizzazione per lavorare al meglio con un ristretto gruppo di obiettivi rende il nuovo moltiplicatore di focale TC-20E III un accessorio estremamente utile e vantaggioso in diverse circostanze di ripresa, dalla fotografia naturalistica a quella sportiva, senza dimenticare la macrofotografia o in tutte quelle situazioni in cui è necessario aumentare la focale senza appesantire eccessivamente il proprio corredo di ottiche.

Il rinnovato schema ottico dell’AF-S TC-20E III offre anche un sostanziale miglioramento rispetto alle precedenti versioni TC-20E II e TC-20E. La differenza qualitativa è ben visibile ai bordi, dove i precedenti modelli, dotati di analogo schema ottico, mostravano le prestazioni meno brillanti. Ora le performance sono molto più uniformi. In sostanza il Teleconverter AF-S TC-20E III è un valido accessorio per il proprio corredo se si possiede un solo obiettivo compatibile con esso, ma diventa quasi d’obbligo se lo si può sfruttare su due o più ottiche a propria disposizione.

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