Se dovesse capitarvi di vedere un corpo muoversi con grazia femminile alternando movimenti di velocità e di potenza... E se vi chiedeste come quel corpo riesca ad esaltare le sue capacità di coordinazione, di equilibrio, acrobatiche ed espressive, sfidando la forza di gravità, in modo così evidente da spiccare in alcuni momenti il volo, da sempre massima ambizione umana, senza però riuscire a capire come tutto questo possa accadere... Non crediate di essere immersi in un sogno: tutto ciò è realtà…
Questo è il pensiero che sta alla base del progetto The Clouds of Rhythm: non le solite fotografie di ginnaste in posa, con espressioni plastificate, bensì qualcosa di diverso, non convenzionale, di nuovo, che potesse trasmettere le stesse emozioni che provano le atlete durante l’esecuzione dei loro esercizi. Ma per fare tutto ciò, occorreva prima analizzare e valutare correttamente i movimenti delle ginnaste, insomma studiare la disciplina. Ottima occasione di studio sono state le gare e le esibizioni organizzate dalla scuola mesi prima dello shooting vero e proprio.
Giornate interminabili con centinaia di atlete, di diversa età (dalle più piccine di soli 6 anni fino alle più mature di 25 anni), tutte cariche e tese, a provare e riprovare il proprio esercizio prima dei due fatidici minuti di gara dove ci si giocano mesi interi di duro allenamento.
Trascorrere intere giornate a osservare centinaia di esercizi proposti ai giudici di gara, ha permesso di individuare i movimenti più adatti a descrivere tali sensazioni di potenza, grazia e precisione.
Se da un lato il problema della scelta dei movimenti e del gesto atletico era risolto, dall'altro mancava il modo di spettacolarizzare il tutto, permettendo all’osservatore di capire ed emozionarsi per i vari gesti tecnici.
Di grande aiuto sono state le lunghe chiacchierate con l’allenatrice delle ragazze scelte per la realizzazione del progetto. Si sa come funziona, una parola tira l’altra, e alla fine si accende quella lampadina che cambia tutto... dà dinamicità e sensazione di movimento a una immagine bidimensionale.
Spesso nella fotografia pubblicitaria di prodotti come saponi liquidi, yogurt e orologi, per dare un senso di freschezza e leggerezza, si ricorre a getti d’acqua... Da qui si è presa l’idea per descrivere il movimento.
L’elemento acqua, non essendo proprio di tale disciplina, non era però il più adatto a descrivere ed enfatizzare il movimento delle atlete... Esiste altro, in cui siamo perennemente immersi tutti, che si muove e cambia forma quando noi ci muoviamo: l’aria!
Sappiamo tutti che l’aria c’è, è tangibile, ma come renderla presente nella nostra fotografia? Solo osservando il cielo si può ottenere la risposta: creando cioè delle nuvole modellate dal movimento delle ginnaste mentre eseguono il loro esercizio.
Per materializzare le nuvole, è stata utilizzata comune farina da cucina. Affinché la farina potesse descrivere il movimento delle atlete, quindi isolare il soggetto e il suo movimento, sono stati impiegati una retroilluminazione, una fonte luminosa riempitiva e uno sfondo omogeneo nero.
Utilizzando un cavalletto, una reflex Full Frame (FX) come la Nikon D700, insieme allo zoom AF-S Nikkor 70-200 f/2.8G ED VRII, il risultato è quanto si osserva nella photogallery che segue...
Crediti
Ginnaste: Samantha, Lucrezia, Gaya, Martina
Allenatrice: Deborah Cannone
Fotografo: Luca Mezzano
Assistente: Claudia Vogliotti