Un lavoro in HDR High dinamic religiosity
Tutto è nato per caso. Se il caso esiste ancora.
Ma appena tornato dall'India riprendere i soliti lavori di taglio commerciale mi veniva davvero difficile. La Sacra era li di fronte, incorniciata nel blu delle nottate di primavera.
E così decido di bussare alle sue porte e mostrare un po' di immagini che avevo nel cassetto.
Ne nasce nel giro di poco un progetto che non avrei mai immaginato. Una mostra con 33 stampe di 2 metri, tre video, un libro fotografico, e soprattutto circa 70 mila visitatori in oltre un anno di esposizione, tutto il fatidico 2012 !
Per chi non lo sapesse la Sacra di San Michele è il simbolo del Piemonte. Non così conosciuta, soprattutto al di fuori dei confini regionali, è una incredibile abbazia costruita, intorno all'anno mille, letteralmente sulla roccia della cima del monte Pirchiriano. La sua monumentale presenza è a metà tra una fortezza ed un luogo sacro. Non a caso è dedicata al culto di San Michele, l'arcangelo primo combattente contro il male nelle milizie divine. Si trova idealmente sulla linea retta che unisce Moint Saint Michel, La Sacra, Monte Sant'Angelo fino ad arrivare in Palestina. Tutti luoghi dedicati a San Michele.
Storia e leggenda si mischiano tra le sue mura. Certo è che il luogo è magico e lo si sente a prescindere dalla propria visione del mondo, dalla propria capacità di credere o meno. Certo è che la valle in cui si trova, La Valle di Susa, è teatro di numerosi avvenimenti storici ed attuali. Dalla probabile discesa di Annibale, alla presenza del Musinè, misteriosa montagna che è stata oggetto di numerosi avvistamenti Ufo, alle lotte attuali per la TAV. Insomma una valle in cui sembra davvero che bene e male scendano in campo per svegliare le coscienze.
La Sacra resiste ormai da mille anni a questo tempo che passa e ai suoi risibili fatti terreni.
Numerosi gli avvenimenti di cui è stata testimone: terremoti, le invasioni turche, i cannoni francesi. Vederla ora di notte galleggiare nel nero della notte ci riporta per un attimo a relativizzare tutto, le nostre piccole vite, i nostri piccoli problemi, i nostri obiettivi, fotografici e non.
Ho iniziato a lavorare sul progetto a Marzo 2011 ed ho finito ai primi di dicembre, appena in tempo per inaugurare nelle vacanza natalizie. Ho fatto una scelta per alcuni ardita. Un intero lavoro in HDR. Non ho pensato molto, ma mi sono lasciato trasportare dalle atmosfere e dai cieli della Sacra. Ed ogni volta trovavo nelle immagini fiabesche una risposta agli echi del tempo che si respirano in quel luogo. Una scelta in alcuni casi criticata dai puristi della fotografia.
Ma vagare tra i suoi passaggi segreti e tra le sue leggende mi ha permesso di non pensare troppo. Alla fine mi sentivo così piccolo, inghiottito da quel gigante del tempo, che tutto andava bene. Soprattutto non avevo ancora una macchina come la D800 che con i suoi 14 EV di gamma dinamica mi avrebbe permesso in alcuni casi di evitare l'uso dell'HDR.
I cieli e le luci in continuo mutamento che si avvicendano filtrando tra gli archi rampanti non mi davano tregua. Scattavo con il bracketing attivato. Triplette di scatti con 2ev di distanza uno dall'altro. Panoramiche di tre scatti o più. E poi notti insonni ad elaborare tutto. Insomma ogni immagine di questo lavoro è fatta di almeno nove scatti.
Ma ad un certo punto non pago mi viene un'idea ! E perché non provare a fare dei video in time-lapse in HDR ? E così mi avventuro in questa direzione e passo tutta l'estate appostato sulle montagne di fronte a “ filmare “ la sacra al ritmo di uno scatto al secondo.
Poi in studio, facendo dei batch elaboravo le sequenze di 1000/1500 scatti, per ottenere spezzoni di video di circa 15 secondi. Ho scattato circa 110000 immagini poi elaborate in HDR. Ne nascono però tre video che mi hanno ripagato della fatica per la loro bellezza.
Bellezza del luogo, del tempo che passa, della poesia delle nuvole che abbracciano l'abbazia. Davvero la mia abilità è nulla in confronto alla poesia che è tutti i giorni sotto i nostri occhi.
Concludo raccontando solo un piccolo aneddoto. Una sera sono rimasto da solo in chiesa a fotografare a lume di candela la navata centrale della Chiesa. Ad un certo punto le luci si sono spente in automatico. Rimanere al buio nel cuore dell'abbazia, con le migliaia di anni e di anime che l'hanno attraversata, fa un certo effetto. Nell'oscurità con solo la piletta che mi serviva per vedere le impostazioni della macchina, mi sembrava di sentire delle voci provenire lontano come da una televisione. Penso a padre Giuseppe, il rettore della Sacra, che guarda un film.
La mattina dopo facendo colazione gli dico bonariamente “Stiamo alzati fino a tardi a guardare la televisione eh ?!”.
“Quale televisione ?” mi risponde.
“Ma se verso mezzanotte in chiesa sentivo delle voci...” ribatto.
“Ah... ma si è normale. Si sentono sempre in chiesa delle voci di notte...”
Era già mattina ed il sole scaldava tutto. Anche quella battuta, anche quella notte.
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