La mia Nikon D610, insieme all'AF-S Nikkor 28-300mm f/3.5-5.6G ED VR, è il sistema perfetto per foto notturne con esposizioni lunghe.
Oggi parliamo di paesaggio notturno, una delle più affascinanti tipologie di scatto praticate con semplice passione da persone che, svegliandosi nel cuore della notte, indossando scarponi e mantella, e percorrono chilometri con l’intento di raggiungere angoli interessanti.
Ore di attesa per scoprire i momenti giusti, per cogliere i riflessi desiderati, la bellezza spontanea e la luce tanto agognata.
Il paesaggista è quel folle che quando alza il volto verso il cielo e scorge nuvoloni carichi di pioggia o stelle brillanti, impazzisce di gioia, si mette in moto, scatta la sua foto e freme per il suo attimo appena vissuto…
Ecco, quel folle sono io!
Ovunque, nel cuore della notte, a caccia di scie di luce in lunghe esposizioni, cogliendo i piccoli gesti quotidiani, la natura nelle sue espressioni più libere. In quei momenti ti accorgi del silenzio che ti sta attorno, che attanaglia la città. Ti senti parte di essa e impari a rispettarla e ad amare la vita.
Quel silenzio diventa una dolce carezza impossibile da dimenticare. Un soffio di vento, il suono delle onde del mare e un miagolio di un gatto assonnato. Nulla diventa imprendibile.
Passeggiando per le strade deserte, grazie alla mia Nikon D610 con obiettivo AF-S Nikkor 28-300mm f/3.5-5.6G ED VR, riesco a dare i tagli di scena da me desiderati e lunghe esposizioni a stelle di luce armoniose, alle scie rosse e bianche delle auto, come se danzassero davanti a miei occhi.
Grazie alla tecnologia Nikon Full Frame è possibile scattare foto nitide e di colore caldo, a Iso elevati, senza sgranare drasticamente le foto. La mia Nikon D610 è perfetta per foto notturne con esposizioni lunghe.
Ti accorgi che il tempo passa perché ciò che è intorno comincia a cambiare. L’angolazione della luce, i contorni delle cose si modificano e percepisci nuovi movimenti.
È la vita che si risveglia, la notte che sta finendo. Comincia il giorno e all’orizzonte spunta una palla fatta di luce rossa che lambisce il mare o il ciglio di una pianura. Tutto si anima, suona una nuova melodia. È l’inno alla vita e tu che hai fatto un centinaio di scatti, sei stato parte di quello spettacolo. Sei come un padre che ha atteso per tutta la notte la nascita del proprio figlio e gli basta prenderlo in braccio per sentirsi orgoglioso.
Le foto, poi, posso guardarle e riguardarle senza dimenticare mai quelle emozioni che la mia Nikon mi aiuta a conservare nel migliore dei modi. Io, io sono Nikon.